Stava cercando di mantenere la calma ma tutto quello era così assurdo: insomma, dove cazzo era finito? Lui voleva solamente passare una serata tranquilla in casa sua come ogni santo giorno, quindi perchè si ritrovava in un fottuto manicomio? Abbandonato - per giunta - da chissà quanto a giudicare dalle condizione pietose in cui si trovava l'edificio!
Le uniche cose che si ricordava prima di svenire era quell'inquietante ragazzo sull'uscio della sua porta e quella frase da brividi- "Benvenuto nel tuo incubo, Yoonie" ?
Chi cazzo era per chiamarlo "Yoonie"?!
E sì, ragazzo. Perchè quando aveva riaperto gli occhi non solo si era trovato davanti colui che tormentava i suoi sogni da qualche mese, no, ebbe pure l'onore di guardare in faccia colui che - e ne era certo - l'aveva trascinato in quella merda di posto.
Ovviamente non aveva perso tempo a correre il più lontano possibile, percorrendo corridoi lunghi e logori, spalancando porte arrugginite per, infine, rifugiarsi in quella che pareva una stanza per sedute psichiatriche.Doveva andarsene, ma come?
Per prima cosa però doveva anche vedere di rimanere vivo, non sapendo cosa quello psicopatico dal berretto alla Pippo aveva intenzione di fare con lui, non sapeva nemmeno di cosa fosse capace.« Merda! Ma perché proprio io?! Che cosa ho fatto per fini- »
Gli si accese una lampadina, facendolo bloccare prima di finire la frase: « Quel ragazzo con gli occhi da drago... devo chiedere a quel ragazzo! »
Ma per farlo...
« Devo uscire senza farmi ammazzare dallo psicopatico, eh? »
Rise quasi istericamente, uscendo da sotto la scrivania e aggrappandoglisi al bordo per tirarsi su. Nonostante l'apparente calma che mostrava da fuori dentro di lui sentiva le sue viscere contorcersi e tremare.
Non era mai stato il tipo di persona che prendeva paura facilmente, era sempre stato il primo a prendere le situazioni che gli si presentavano di petto e sicuro, se fosse stato necessario, sarebbe stato disposto anche a passare alle mani ma questa situazione era particolare.Era una preda, se ne rendeva conto, ma Min Yoongi era abituato ad essere il predatore, una tigre affamata che avrebbe risvegliato strappando il costume da pecorella smarrita che gli era stato appioppato.
Questo era solo un giochetto contorto, giusto? Allora lui ne sarebbe stato il vincitore.
Quello che Min Yoongi voleva lui la otteneva.Quindi raccolse il coraggio e la spavalderia che lo caratterizzavano e uscì a testa alta dal suo rifugio, rimanendo comunque cauto e mantenendo alta l'attenzione attorno a lui.
Seokjin, Jungkook, Taehyung e Jimin lo assilavano sempre perchè lo comparavano ad un gatto dicendo che lo era, giusto? I gatti erano silenziosi e scattanti e Min Yoongi, per quella volta, avrebbe accettato di essere come uno di loro.
Perciò scivolò tra i vari corridoi, aprendo lentamente le porte arrugginite pregando ogni volta con il cuore in gola che queste non cigolassero e prendendosi infarti per ogni minimo rumore che sentiva attorno a lui.
Però si rese conto dopo le ennesime mura uguali a tutte le altre che lui non conosceva minimente quel posto.
E probabilmente si era pure perso.Si massaggiò il ponte del naso accigliandosi, reprimendo la colorita imprecazione che gli aleggiava sulla punta della lingua. Si guardò intorno con le braccia incrociate al petto, il sentimento di frustrazione e sconforto che gli cresceva nel petto insieme allo smarrimento.
Si sentiva esposto, nudo davanti a quelle pareti che sembravano fissarlo insistentemente.Voleva nascondersi e pregare che fosse solo un fottuto incubo, esattamente come gli era stato detto dal suo... carnefice? Sì, probabilmente definrlo carnefice era appropriato.
E se non si fosse mosso probabilmente l'avrebbe trovato e, nel migliore dei casi, l'avrebbe ucciso. O forse sapeva già dov'era e cosa stava facendo, cosa volesse fare, chissà - anche se Yoongi sperava di no -.
L'unica cosa di cui era certo era che quel bastardo sicuramente stava ridendo di lui, divertendosi oltremondo.
Stronzo, pensò Yoongi, stringendo la mascella e i pugni.
E anche se non conosceva il posto? Che ci faceva? Prima o poi avrebbe trovato quel ragazzo e se la fortuna non l'aveva direttamente cancellato dalla sua lista magari il loro incontro sarebbe stato anche più vicino del previsto.Così si rincompose, la fiamma della determinazione si riaccese ardente nelle sue iridi nere e riprese a camminare sicuro; fece però solo qualche passo quando sentì dei tonfi dietro di lui, accompagnati da una melodia inquietante e un rumore di molle.
Con i brividi lungo la schiena e la nuca si girò verso quei rumori, spalancando gli occhi quando vide... un giocattolo a molla? Era estremamente trascurato, era arrugginito e gli mancava qualche pezzo ma la cosa che più lo fece indietreggiare non fu il sorriso composto da denti umani che gli stava facendo e nemmeno gli occhi rossi che lampeggiavano, no. Quel maledetto giocattolo era più alto di lui, di dieci centimetri forse, e al posto delle dita aveva dei fottuti artigli metallici, lindi e in perfette condizioni rispetto al corpo.
Che.
Cazzo.
Indietreggiò ancora sotto lo sguardo di quel mostro, non riuscendo più a contenere la sua rabbia.« È un fottuto scherzo? È così che ti diverti, maledetto psicopatico che non sei altro, vero!? »
Il giocattolo inclinò la testa, facendo qualche passo verso di lui, ricevendone altrettanti indietro da parte di Yoongi.
Quest'ultimo, inoltre, senza pensarci più di una volta, gli diede le spalle ed iniziò a correre mandando al diavolo la sua intenzione di essere silenzioso e furtivo.I passi pesanti dovuti agli anfibi venivano coperti solo quando si ritrovava a spattere porte di metallo per tenersi stretta la sua vita, non girandosi indietro nemmeno una singola volta e continuando quella corsa pazza nonostante i suoi polmoni gli chiedessero riposo, ignorandoli.
Dovette però fermarsi quando furono le sue gambe a chiederglielo, le ginocchia pronte a cedere da un momento all'altro, costringendolo così a catapultarsi sulla prima porta che vide, entrandoci e richiudendosela dietro con forza, appoggiandovisi contro.La gola era secca, il cuore batteva all'impazzata e i polmoni sembravano andargli a fuoco mentre le sue gambe gli cedettero, costringendolo a rimanere a terra inerme.
Non si accorse nemmeno di non essere solo, in quella stanza.
Non si accorse nemmeno che qualcuno lo osservasse con freddo interesse.
« Quindi ha già iniziato a giocare con te, uh? Devi piacergli proprio tanto. »
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➳ Qual è il Tuo Incubo? | M.Y.
Horror{ IN CORSO } Non si sarebbe mai aspettato che quella sera, identica a tutte le altre, sarebbe stata l'inizio di quell'esperienza che l'avrebbe segnato a vita; non si sarebbe mai aspettato che quella sensazione di inquietudine nel vedere ogni mattina...