🎭 Chiaccherata 🎭

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Fino a quel momento l'unica cosa che gli aveva fatto tremare di paura il cuore nella sua intera vita era stata quella volta dove, uscito dalla centrale di polizia con un labbro rotto e un livido sullo zigomo destro affiancato da un Seokjin sospirante, si rese conto che avrebbe dovuto raccontare alla sua povera nonna di essersi di nuovo trovato immischiato in una rissa che lo aveva condotto a passare otto ore in caserma e per quello non era potuto andare da lei a cena e tornare poi nel suo appartamento con tre chili in più; aveva sempre considerato il dover dire alla sua defunta nonna le sue malefatte la cosa più straziante del pianeta, la paura di alzare lo sguardo in quello della donna dai capelli bianchi come la neve e trovarsi la delusione più profonda mischiata allo sconforto lo mangiava vivo e non lo faceva dormire la notte.

Ma dovette ricredersi, seduto su quella poltrona in pelle imbottita in condizione ottime, esattamente come il resto di quella stanza pulita e profumata. Era rigido, la schiena come un pezzo di legno che manco morto avrebbe appoggiato allo schienale, le gambe strette tra loro, le mani ferme sulle ginocchia e gli occhi fermi in quelli dell'altro, che con una posa più rilassata lo fissava seduto sulla poltrona davanti a lui, separati solamente da un tavolino in vetro decorato. Si era dato un'occhiata attorno quando aveva varcato con riluttanza nella gola la porta della stanza, rimanendovi poi piantato davanti come una bandiera al terreno, sedendosi solo quando fu fisicamente costretto dal più alto.
E ora erano lì, in un silenzio di tomba da quasi dieci minuti, mentre si costringeva a non distruggersi il labbro inferiore per scaricare l'ansia.

Hoseok arricciò le labbra e Yoongi vi notò delle fossettine comparirvi alle estremità, ritornando subito dopo a guardarlo negli occhi che ora luccicavano di noia.
« Namjoon mi aveva detto che eri testardo, mica muto. » disse, piantando il gomito in uno dei bracci della poltrona e appoggiandovici il mento. Yoongi si accigliò, parlando acido.
« Non sono muto. » sputò, la voce poco più alta di un mormorio.
Hoseok s'illuminò e si tirò su con la schiena di colpo, sorridendo.
« Ma allora parli! » si mosse frenetico sulla poltrona, sporgendosi poi in avanti verso l'altro. Le labbra gli si arricciarono di nuovo e le sopracciglia si corruciarono, la schiena nuovamente lasciata affondare nello schienale morbido e lo sguardo alto al soffitto, l'espressione pensierosa. Si pizzicò il mento con l'indice e il pollice, la voce ridotta ad un leggero mormorio. « Me la sarei immaginata più roca, tipo quella di Namjoon. »
« Namjoon non ha la voce roca. » ora, quello corruciato era Yoongi. Si ritrovò gli occhi gelidi di Hoseok addosso e subito sentì piccole spine nascergli nel petto, impedendo al suo animo di rimanere tranquillo.
Lo fissò ancora, immobile, poi lentamente un sorriso privo di emozioni iniziò a piegargli le labbra pallide e un leggero "oh" scappò da queste.
« Non è sincero, quindi? » rise. « Con te finge. »
Uno spasmo attraversò il corpo del giullare che ebbe uno scatto, saltò sul posto e si sporse di nuovo verso Yoongi, che si allontanò con il busto il più possibile.

« Cos'altro non ti dice- anzi: cosa ti ha detto? Che bugie ha inventato questa volta? Quanto è stato convincente? Com'era il suo passato? Come si comporta con te? Me lo dici Yoonie? Ti va Yoonie? Preferisci una tazza di tè? Posso darti una tazza di tè! » si alzò dalla poltrona e corse verso il mobile sotto la finestra, afferrò un vassoio e vi mise sopra due tazze da té, una teiera ed una biscottiera, posandola con forza davanti a Yoongi.
« I biscotti! Vorresti dei biscotti? - afferrò il coperchio rotondo della biscottiera davanti a lui, togliendolo mentre continuava a parlare frenetico. - Ho tanti tipi sai? - iniziò ad afferrare due biscotti alla volta. - Quali preferisci? Puoi dirmelo a me, io sono tuo amico! Io posso- » d'istinto Yoongi gli prese le mani e Hoseok subito lasciò cadere i biscotti che aveva afferrato. Fissò le iridi in quelle brillanti di Yoongi, inclinando leggermente la testa verso sinistra.
« Niente biscotti, sto bene così! » il biondo abbassò gli occhi sulle loro mani e subito sciolse la presa, cosa però che Hoseok gli impedì stringendogli i polsi; gli riprese le mani, iniziando ad accarezzargli i dorsi di esse.

Il cuore di Yoongi iniziò a perdere battiti mentre assisteva allo scenario di un Hoseok che osservava centimetro per centimetro la sua pelle lattea, rifinendo con il pollice le vene bluastre visibili.
Al sorriso leggero del giullare il biondo sentì il bisogno di correre via, che però dovette ricacciare giù.
« Hai delle mani bellissime, sai? » strinse la presa di colpo, tirando verso di sé Yoongi che si ritrovò a nemmeno due centimetri dal viso smorto del corvino. « Che ne dici di mettermele addosso, Yoonie? »
« Cos- NO! » si liberò con uno strattone, ritirandosi verso lo schienale della poltrona. « Ma io dico, sei pazzo!? Che cazzo! »
Hoseok mise il broncio. « Perché no? Potrebbe piacerti! »
« No che non mi piacerebbe! A chi cazzo potrebbe mai piacere? »
« A me piace! È eccitante sai? »
« Ma te sei pazzo, non conti! » urlò il biondo.
Hoseok si azzittì, guardandolo con gli occhi spalancati: Yoongi gelò, realizzando ciò che aveva detto. Era lì lì per rimangiarsi le parole ma il giullare scoppiò in una risata: il biondo vide il corpo dell'altro venire scosso da violenti strattoni, le spalle tremare e alzarsi in cerca di boccate d'aria. Hoseok fece scontrare con forza la schiena alla poltrona, rovesciò la testa verso l'alto mentre la risata continuò a riecheggiare tra i muri della stanza.

Quando si calmò, Hoseok dedicò un sorriso a Yoongi e prese a versargli il té nella tazzina.
« È stato divertente, lo ammetto. » gli mise un po' di zucchero, due cucchiaini proprio come piaceva a Yoongi, girò per farlo sciogliere e spinse la tazzina verso di lui. Poi fece lo stesso con sé stesso e dopo aver fatto iniziò a sorseggiarlo, accavallando le gambe.
« Ma ora parliamo di cose più serie, che dici Yoonie? » gli sorrise e Yoongi iniziò a sentire una strana sensazione nel petto che lo mise a disagio.
« Dimmi tutto quello che Namjoon ti ha raccontato, Yoonie, e non saltare particolari che a me le bugie non piacciono. »

E lo sguardo che gli dedicò gli fece capire di non avere vie di fuga.

🎭1057 parole🎭

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⏰ Ultimo aggiornamento: Oct 07, 2023 ⏰

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