Novembre.

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È il secondo giorno. Vado a fare colazione e poi ritorno in camera pet lavarmi i denti. Anche se sono le otto e di solito sarei gis sveglia da un'oretta ho ancora un gran sonno. Sento gli occhi che mi si chiudono e allora mi stendo sul letto per dormicchiare ancora un pò. Alla fine dormo fino all'ora di pranzo dove la dottoressa mi viene a chimare. Finisco il pranzo, viene papá ma appena se ne va, mi rimetto a dormire a mio malgrado. Non fa bene dormire appena dopo mangiato e non l'ho mai fatto ma mi sento stanchissima e poi mi dico "Tanto devo ingrassare". Dormo ancora fino all'ora di cena e la dottoressa viene a svegliarmi lamentandosi simpaticamente che dormo sempre. In realtà sono stanchissima. Sono mesi che non dormo più di cinque-sei ore a notte. E quando dormo di giorno la notte non riesco, ma ho ancora sonno. Questa volta non sono stanca, di più. È il terzo giorno che sono in Ospedale e mi fa uno strano effetto. La giornata di ieri l'ho passata tutta a dormire, anche se non volevo. La dottoressa si è anche simpaticamente lamentata ma mi ha dato fastidio perchè erano mesi che dormivo circa cinque-sei ore a notte ed ero stanchissima. È stato anche strano perchè se dormo di giorno non dormo di notte ma in questo caso, ripeto, non ero stanca, di più.
Terzo giorno. Sono in camera. Ho fatto colazione. Devo dire che tutte le infermiere sono molto simpatiche e ce ne sono un sacco della mia cittá perchè l'Ospedale è stato chiuso e sono tutte finite qui. Arriva una ragazza con i capelli neri, alta, bella, fisico nettamente perfetto. Mi viene incontro, non capisco. Chi è? Mi arriva vicino e mi dá la mano, si presenta è Jessica. Ah ora ricordo, è una delle due ragazze che staranno con me. Mi dice che va dalla dottoressa e poi viene da me e di andare in "Liberamente". Vado e quando arriva parliamo un pò, ci presentiamo, poi mi fa compilare un foglio con delle domande su me stessa. Dopo parliamo ancora un pò e mi consiglia di scrivere il mio nome accanto a quello delle altre che sono state qui. Intanto arriva un'infermiera che mi dice che mi hanno cambiato di stanza, non capisco. Le dico che va bene. Appena uscita la Jessica mi dice di andare a prendere le mie posate perchè arriva il carrello. Vado e obbedisco anche se è prestissimo. Dopo pranzo viene papá a trovarmi. Mi dice di stare seduta ma io non voglio. Verso le due, arriva l'altra ragazza. Si chiama Giulia, lei invece è bionda, alta, fisico perfetto, bella proprio come la Jessica. Cazzo che programma terapeutico. Se io vedo delle ragazze così tutti i giorni mi spiegate come faccio a mangiare? Parliamo e ci presentiamo. Sono tutte e fue ragazze giovanissime, la Jessica ha ventotto anni e la Giulia ventiquattri e ha giá una figlia di sei anni. Comunque verso le cinque e mezza arriva mamma perchè devo andare a fare la risonanza magnetica della scatola cranica per vedere com'è. Ci mettiamo un bel pò e torno per le sette. Buono, almeo un orario decente per mangiare. La Giulia va e papá ci raggiunge verso le otto, dopo aver chiuso i negozi. Mi fa piacere averli con me, ma continuano a dirmi che devo stare seduta. Non ce la faccio. Io devo consumare. Mamma anche questa sera, come le altre due, è andata a parlare con la dottoressa. Io le ho chiesto cosa si dicono e lei mi dice che la chiama prima per parlarle di cose serie ma poi finiscono a chiacchierare così.
Comunque adesso sono in una nuova stanza bellina. Di fronte al mio letto c'è una bellissima scritta, sull'altra parete ci sono la bella e la bestia e su quella dietro di me quel personaggio dei cartoni che fa sempre "Bip bip" che non ricordo mai come si chiama. Quello che vince sempre sul lupo, quello blu. Sono in stanza con una ragazza della mia età che si chiama Giorgia, di una cittá vicino alla mia. Ci siamo presentate e sembra simpatica. Ogni tanto ci scambiamo qualche battuta ma io non voglio parlare, voglio stare da sola con me stessa.
È giá finita la prima settimana,arriva la dottoressa e mi dice che dobbiamo andare nel suo studio. Cosa ovvia, ogni mattina mi chiama per controllare il battito cardiaco anche se mi fanno sempre l'ECG (Elettro Cardiogramma). Poi mi dice di spogliarmi e di salire sulla bilancia. Panico. Esito. Mi dice di muovermi. Vado su, guardo, tanto non ho ancora capito come funziona. 32,4 kg.
Muoio. Sono aumentata di due ettogrammi. In una settimana. No, non posso. Mi chiede se sono contenta, annuisco anche se non è affatto vero. Non voglio mangiare. Ho paura, il cibo è mio nemico, soprattutto i carboidrati. Ma mi convinco che devo essere felice, che signfica guarire. Non è affatto vero. Io non sono felice. Ho paura del grasso. Ho paura di mangiare. Ho paura di diventare di nuovo grassa.
Arriva mamma e glielo comunico. Mi stringe in un abbraccio e dice che è felicissima. Come fa ad essere felice? Come cazzo fa ad essere felice? La dottoressa la chiama e poi quando tornano vanno giù a messa insieme, mi dice che devo andare anche io. Io non ci voglio andare. Lei non lo sa ma non ci credo più in Dio. Cioè forse non ci ho mai creduto. Non ha senso. Se esistesse ci sarebbe solo bene, dato che dice che vuole il bene per tutti. O forse c'è ma me lo devono dimostrare. Io non credo nei miracoli, in tutte le cazzate che dicono. Io sono agnostica.
Quando arriva papá glielo dico e anche lui è felicissimo. Passo la mia seconda domenica qui.
È la terza settimana che sono qui. Ormai mi sono ambientata. Conosco molto bene le infermiere e ho fatto molto "amicizia" con la Vanessa, che è davvero giovane e dato che in questo periodo ha molto spesso il turno allora parliamo spesso e viene sempre da me così io, lei e la Giulia chiacchieriamo. La Giorgia è andata ma mi è giá venuta a trovare. Continuo a cambiare compagni di stanza e in questo periodo tutti mi guardano stranissimo perchè sto continuando a fare avanti e indietro e tutte le infermiere si continuano a lamentare con la dottoressa perchè il loro compito, quando lei non c'è, è quello di assicurarsi che io mi muova il meno possibile. Ormai ho capito come vanno le cose e faccio ciò che voglio. Con trucchetti riesco sempre a tardare i miei pasti e a far credere ciò che voglio io. Arriva la dottoressa, come sempre alle 9:30, e io mi faccio trovare brava sul mio letto a leggere il giornale. Viene per leggere il mio diario psico-emozionale, cosa che secondo me serve ma a me no, e per pesarmi. Salgo sulla bilancia, questa mattina ho un bel presentimeto. La dottoressa mi dice che non sono aumentata e che sono rimasta 33,9 kg. Buono, io sono felice. Lei non mi dice niente ma capisco che è delusa. In tre settimane ho anche imparato a leggerla e capirla. Io non dico niente perchè non mi dispiace affatto. Non so solo come dirlo ai miei, so che a loro dispiacerá molto. Esco dal suo studio e come sempre trovo mamma in camera. Sa che la domenica mattina la dottoressa mi pesa e mi chiede quanto sono. Dico subito la veritá senza tante esitazioni. Mi chiede il motivo. Le dico che la dottoressa dice che mi sono mossa troppo. In realtá so che è vero ma non posso deluderla ancora. La parte peggiore arriva con papà, ne sono sicura. Quando glielo dico vedo nei suoi occhi la delusione, la paura e la tristezza. Mi chiede perchè. Mi motiva, mi dice che devo mangiare perchè devo uscirne, che lui è stanco di vedermi così, che mi vuole a casa e vuole vedermi come prima. Io sinceramente non mi ricordo affatto come mangiavo prima. Ho un vuoto. L'oblio. Lui mi racconta che mangiavo di tutto senza problemi. Mi chiedo come facevo. Senza proccuparmi di ingrassare. Facciamo un bel discorsetto e mi motiva, mi convince. Mi ricorda l'episodio del pane, quando avevo mangiato con l'infermiera e si era dimenticata del pane e io non le avevo detto niente. Tra qualche giorno vengono anche la Silvia e le gemelle, ho convinto la dottoressa di farle venire. Anche se non posso, mi sento tutti i giorni con loro con il telefono di mamma. Mi hanno anche dato il telefono dieci minuti al giorno. Poi mi ha scritto, grazie alle mie compagne e alla mia allenatrice, Enus Mariani, la campionessa Europea 2012. Io la stimo un sacco e mi piace tantissimo come ginnasta. Mi ha scritto un messaggio bellissimo, mi ha detto che posso andare ad allenarmi quando voglio con lei un giorno quando uscirò e non vedo l'ora. I miei compagni di classe mi mandano settimanalmente delle lettere in cui mi aggiornano cosa accade in classe. E infine, l'unica cosa negativa, stiamo per traslocare. Traslocheranno tra una settimana, in un appartamente. Io non sono abituata, mi mancherà la mia villetta e tutto lo spazio. Non vedo l'ora di uscire e guarire ma non credo che mi stiano dando una mano. A mangiare mangio di mia volontà, quá mi sento sicura perchè so che mi danno le quantità adatte ma in testa ho quasi la fobia di ingrassare anche se la mia dottoressa mi dice sempre che non ingrasso ma aumento per arrivare ad un peso normale e fare ciò che fanno i miei coetanei. Continuo a fare domande sul cibo, ho paura per quando uscirò. Comunque con la dottorssa ho un bel rapporto, chiacchieriamo spesso, anche con i miei, e anche con la Jessica e la Giulia. Ho tanta paura per fuori.
Mi capita spesso di pensare all'Anita, vorrei tanto che fosse qui con me.

perchè per te ho scelto qualcosa in più da vivere
perchè per noi c'è sempre qualcosa che diventerei

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