Che ore sono? Le otto e quindi non è passato ancora un mese preciso. Ormai mi sono ambientata bene. All'inizio mi volevano svegliare alle sette per fare colazione, ma per nessun motivo al mondo mi sono fatta svegliare a quell'ora. Mi sveglio alle otto con calma e più o meno alle otto e mezza vado a fare colazione, anche se tutte le OS mi sgridano perchè devono cominciare a rifare i letti. In particolare Rosanno si lamenta sempre ma non gli dò affatto ascolto. La Jessica e la Giulia vogliono sempre farmi fare della attivitá stupide che dicono servono per la psicoterapia. Io inizio ma ogni volta dico che sono stanca e vado a leggere un libro o vado a vedere un film. Ho anche fatto amicizia con la Vale. Si, all'inizio la giudicavo male. Fa fatica a parlare ma basta stare un pò con lei e inizi a capirla. È una bambina dolcissima. Inoltre mi fa sempre correre e a me non dispiace. Vuole sempre giocare a ce l'hai. Faccio fatica a correre ma quando torno a casa voglio ricomiciare a correre, devo tornare in palestra..Mi da tante caramelle che io non mangerò mai ma è una bimba e ai bambini non puoi rifiutare questi "regali". Poi mi dispiace un sacco per lei. È da circa un anno ricoverata. Sua mamma si è ammalata e qualche mese fa è morta. Il due nonni si dividono la settimana e il sabato sera viene suo padre e se ne va il giorno dopo. Di solito passiamo la sera insieme, guardiamo Peppa Pig. Spesso rifletto ma i nostri cartoni? Le Winx, Topolino, i Gormiti, Hantaro, le Principesse Sirene, Naruto, Doraimon..Poi resra un pò con me anche quando i miei vanno e io leggo "La Repubblica" che mi porta papá. Lei di solito vuolr qualche foglio ma io non glielo dò perchè tanto so che non le interessa, è così solo per averlo. Lei si arrabbia e mi fa il pugno, il suo modo per dire che è arrabbiata, e va. La mattina mi salta addosso, mi abbraccia e neanche si ricorda più niente. Ho fatto "amicizia" anche con i nonni. Un nonnno mi ha anche detto che ne ha viste tante.come me e sono tutte guarite. Diciamo che ci diamo forza a vicenda. Sembrerá da sfigati, ma forse la Vale ne ha viste così tante che anche nella sua ingenuitá di bambina ha capito come dare una mano. Non lo so. So solo che stà guarendo e molto spesso il sabato mattina va in una scuola pubblica senza che le maestre vengano in Ospedale e la domenica torna a casa per qualche ora. Tra poco và a casa e io non so ancora quanto starò quà, e spero al più presto perchè stare senza di lei sarà noioso. A volte lo chiedo alla dottoressa quando mi fa uscire ma lei dice quando avrò un peso normale. Un pò però sono ingrassata. All'inizio mi aveva detto che per Natale sarei uscita e secondo me è ancora così però non me lo vuole dire. Qualche giorno fa è venuta un'ex-ricoverata e mi ha detto che lei a Natale dell'anno scorso è stata qui. Io non potrei passare Natale in Ospedale. Non me la sento proprio. E mi ha anche detto che è stato brutto. Lei è di Bologna, infatti questo è il secondo centro migliore d'Italia e i suoi andavano a trovarla ogni domenica. I miei vengono tutti i giorni, non so se riuscirei a resistere senza di loro. Sono loro quelli che mi motivano e vedere loro è ciò che mi spinge ad andare avanti. Altrimenti io non ce la farei. Lei ha anche tenuto il sondino per due mesi e ne è stata dentro cinque. Io non voglio una cosa del genere.
È venerdì e dato che la Giulia doveva fare delle visite,ho passato il pomeriggio con la Vale a colorare, lei mi ha chiesto se volevo colorare con lei e con quel bel musino non potevo dirle di no. Adesso io sto aspettando che mi portino a mangiare. Devo dire che ho iniziato a riconoscere il senso di fame e stranamente sono contenta. La dottoressa mi continuava a rompere dicendomi che non potevo non aver fame e mangiare. Invece si, perchè se sapesse cosa mi ha spinto a farlo forse capirebbe. Comunque finalmente provo 'sto senso di fame. Adesso non mangio quasi mai con la dottoressa. O con la Giulia o la Jessica e nel week-end, dato che loro non ci sono, con le OS. Mi piace mangiare con le OS perchè dato che devono restituire il carrello indietro mangiamo come minimo alle sei e mezza. Poi con le mie tattiche riesco, di solito, ad andare a mangiare alle sette. Per me è comunque presto perchè io mangio alle otto e mezza ma sempre meglio delle sei. A volte rifletto chiedendomi come sarebbe stato se fosse estate. Una morte. In quella stagione il Sole tramonta tardi e mangiare a quell'ora sarebbe come cenare alle due di pomeriggio in Inverno. Tipo la scorsa settimana sabato sono riuscita ad arrivare alle sette e mezza perchè ho distratto l'Esmeralda a guardare "Pomeriggio Cinque". Io odio la televisione ma la mia compagna di stanza se lo stava guardando lei si è fermata a guardarlo e io ci ho marciato sopra. Odio avere compagne di stanza ma non possono non mettermele. Perciò quando vedo camere vuote e compagni di stanza vado a pregare le Infermiere chiedendo di spostarli. Comunque sto finendo di colorare dato che la Vale è andata a farsi la doccia. Madonna che problemi che si fanno quando devo farmi la doccia. La prima volta che l'ho chiesta non me l'hanno fatta fare perchè non sapevano se potevo farla dato che la dottoressa non gli aveva detto niente. Che bacati mentali. Cioè glielo avevo chiesto io ma lei si era dimenticata di comunicare loro che potevo farmela dalle cinque in poi. Cioè a lei non cambia niente se me la faccio alle cinque o alle tre. L'importante è che siano passate due ore dal pasto. E quando la chiedo mezz'ora prima perchè poi ho altro da fare cade il mondo. Dicono che la dottoressa ha dato certe disposizioni. Ripeto, bacati mentali. Comunque arriva la dottoressa e mi dice "Beh non ti sei preparata?". Cioè lo sospettavo che mi portasse lei perchè era ancora qua ma ho fatto finta di niente per perdere un pò di tempo. Quante sgridate che mi sono presa con lei. Ho provato un sacco di volte a andare a mangiare tardi con lei ma mi tira tanti di quei nomi che basta. Comunque il loro piano psicoterapeuico non sta funzionando tanto. Allora si, mangio ma nella testa c'è ancora un gran casino. Lo psichiatra lo odio. Mi sembra un tipo che non ha un cazzo da fare e viene da me a farmi perdere tempo. L'unica volta che l'ho visto gli ho risposto a monosillabi. Sono entrata mi ha fatto sedere e mi fa "Tu lo sai perchè sei quì?" con un'aria che avrei preso e me ne sarei andata. Quando la dottoressa mi ha chiesto come è andato il colloquio le ho detto sinceramente che mi sta in culo. Lei era stupita. Mi ha detto che di solito le altre se ne "innamorano", beh io lo odio. La psicologa non è 'sta gran cosa. Tipo l'ho vista per la prima volta una settimana fa, perchè la mia psico-nutrizionista diceva che non riuscivo ancora ad affrontare un percorso di psico-terapia, e la psicologa mi aveva detto che sarebbe venuta due volte a settimana. Quella settimana è venuta un'altra volta e poi non l'ho più rivista. Valla a capire. Comunque io non riesco a confidarmi. Le rispondo, le comunico le mie opinioni ma non riesco a fare di più, non riesco a esprimere tutto ciò che ho dentro. Avrei bisogno della Ginnastica. Oltre al fatto che non lo faccio neanche con le mie amiche, figuriamoci con lei. Oltre che ha chiesto di me in minima parte, mi ha continuato a chiedere cosa mi aveva detto la psico-nutrizionista. Fattelo dire da lei prima di venire quá, no? Valli a capire. Comunque i sensi di colpa ci sono sempre, io lo faccio solo per uscire di qua e per non vedere in quello stato i miei. Continuo con la mia cosa di fare una cosa di quà e l'altra di lá. Questa sera dovrebbe venire anche Chiara, mia cugina. Lei fa l'Università a Padova e studia Psicologia. Lei e suo fratello io e Mary siamo cresciuti insieme. Sempre insieme e ci vogliamo un gran bene. Dato che la sua famiglia è giù, quando è libera viene da noi che siamo la seconda. Erano venute a trovarmi anche zia Tina, quando era venuta a dare una mano per la casa e Elisa, la collega di papà. Sempre furtivamente. Elisa era venuta dopo poco e mi aveva fatto molto piacere. La conosco da circa due anni ma ci vogliamo un gran bene. Siamo molto in sintonia e, anche se lei ha poco più di quindici anni in più di me, quando possiamo ci vediamo. In realtà volevo un gran bene anche a Enrico e Ivan, due vecchi colleghi di papá. Enrico diciamo che è stato il mio primo amico qui. Papà giá li conosceva e quindi ogni sabato e domenica veniva a casa nostra a pranzare. Ci divertivamo a prendere in giro la maestra Pina e a lui raccontavo un sacco di cose. Era di Milano ma abitava qui e un sacco di volte mi portava a Milano con lui. Nell'anno in cui è stato licenziato ci vedevamo di rado e io ero piccola e papà non mi aveva detto niente. Me ne sono accorta solo qualche mese dopo. Ogni volta che ci vedevamo da lontano gli correvo in braccio e gli davo un bacio sulla guancia. Era molto in sintonia anche con mia sorella e abbiamo provato a tenere i contatti di nascosto ma poi mamma e papá ci hanno scoperto e ce l'hanno proibito. Ivan, invece, è andato via solo un anno dopo che noi siamo arrivati. È ritornato a Bari. Da quando è partito l'ho visto solo un'altra volta, quando dopo anni ci era venuto a trovare. Mi ricordo che mi aveva regalato una spazzola di Winnie The Pooh che ho ancora ora. Ha comunque un significato per me.
Torno dalla cena e ci sono mamma, Mary e Chiara. Vado prima a lavarmi i denti perchè odio sentire il sapore del cibo in bocca e poi vado a salutarle. Cioè in teoria non potrei andare in bagno dopo i pasti ma faccio finta di chiudere la porta e quando so che le Infermiere vanno a controllare la chiudo bene anche senza chiave. Finisco e mamma non c'è già. Mary mi ha detto che l'ha chimata la dottoressa. Cos'ho fatto questa volta? Ora non ho combinato niente. Mentre sto parlando con Chiara, mamma mi viene a chiamare e mi dice che devo andare con lei. Cosa vogliono ora? Entro, mi fa sedere. Ansia. Sento solo il cuore battere. La guardo negli occhi. Mi dice "Martina abbiamo accordato con tua madre e tuo padre tre giorni di permesso dove potrai uscire". Praticamente posso uscire domani, domenica e lunedì. Devo tornare alle ventidue e poi la mattina posso riuscire dalle nove. Sono felicissima. Libertá. Parliamo tanto di libertà ma solo quando ci viene "privata" non vediamo l'ora di riaverla. Mi dice che è una prova per la mia uscita. Che devo mangiare tutto quello che mia mamma mi dá e fare il meno movimento possibile. Non ci credo un sogno. In realtà ho un pò paura perchè so che mia mamma mi vorrá dare sempre la porzione più grande. Decidiamo il menù, che praticamente hanno già deciso loro. Io non ce la posso fare, allora metto in chiaro alcune cose. Per esempio, domani a pranzo avrei la carbonara ma io gli ho detto che non la mangio, allora gli ho fatto cambiare. Concordiamo colazioni, pranzi, cene e merende. Ovviamente le dovrò scrivere tutti i diari via e-mail. Sono felicissima, entusiasta, credo proprio che non riuscirò a dormire. Ho paura, per me è una grande prova ma ce la devo fare.
Torno in camera e c'è anche papá. Glielo dico. Sono tutti felici. Vorrei subito dirlo alla Silvia e alle gemelle ma papá non ha il loro numero e mamma è ancora nello studio. Parliamo e a papá non sembra più entusiasto. Gli chiedo "Papá ma non sei felice?" e lui mi dice di si, ma boh. Dopo mi dice che ne avevano giá parlato con la dottoressa e lo sapevano giá tutti. Lei mi voleva dare solo domenica e lunedì ma mamma l'ha convinta a darmi anche domani. Poi viene, come sempre, la dottoressa a salutare e restiamo per un'oretta a chicchierare. Quando vanno, mi preparo per la sera e lo dico a tutte le Infermiere che incontro. Sono tutte molto felici per me. Vado a dormire, questa sera senza Peppa Pig nelle orecchie e con una voglia di libertá che non avevo mai provato.
Mi sveglio. Sono le otto e qualcosa. Cazzo. Mi devo muovere perchè papá mi ha detto che sarebbe venuto a prendermi alle otto e mezza anche se potrei andare via non prima delle nove. Mi butto subito giù da letto e inizio subito a fare i miei giri. Le OS preparano la mia colazione mentre le Infermiere mi fanno l'ECG e la prova della pressione. Ovviamente si lamemtano che faccio troppi giri ma questa mattina non faccio troppo caso alle parole, sono troppo felice. Mi fanno finire di fare i miei giri e vado a fare colazione. Pavesini, che schifo. Cioè mi piacciono ma nel latte no. Ma vabbè. Papá aveva chiesto alla dottoressa se potevo fare colazione a casa ma lei non me lo ha permesso. Come quando devo mangiare il cornetto. Non sono le briohe fresche, ma i cornetti che trovi confezionati anche al supermercato. Per me sono prodotti di bassa qualitá e pieni di grassi ma la mia dottoressa dice di no. Poi a me piacciono le brioche e quindi avevo chiesto se almeno potevo andare a prendere la brioche giù al bar ma lei me lo ha vietato perchè non posso fare il minimo movimento. Fatto sta, che mangio in fretta perchè voglio andare. Arrivo in camera e c'è giá papà. Scherzosamente mi dice che se non sono pronta allora non ho voglia di tornare a casa. Gli sorrido ma in realtá vorrei tanto tornare a casa e non ritornare mai più. Mi muovo e usciamo dal reparto. Appena tocco lo scalino di una scala sento tipo un crampo. Non un crampo come quelli che avevo prima di arrivare in Ospedale dall'affatticamento un crampo dovuto dal fatto che è un mese che non scendo le scale. Un mese e una settimana. Entriamo in macchina e mi ricordo che mi sono dimenticata di farmi dare il mio cellulare. Corro indietro. Una corsa liberatoria. Mi sento sia Shawn Jonshon sia McKayla Maroney. Mi sento Giorgia Campana ma anche Carlotta Ferlito. Mi sento Maria Paseka ma anche Kesia Asafajaneva. Me lo aspettavo ma anche no. Mi sento buttata lì per caso, quasi un colpo di fortuna, ma anche dopo aver lottato. Mi sento di aver sbagliato ma anche di aver fatto giusto. Torno in macchina e, come sempre, ognuno si fa gli affari suoi. Sono rari i casi i cui chiacchiero con papá, così sto sul telefono. Devo vedere un sacco di cose che mi sono persa. Arrivo alla mia nuova casa. Entro, saluto i miei amori. Era un mese che non li vedevo. Mi vengono le lacrime agli occhi, mi fanno così tante feste che vorrei poter stare con loro per sempre. Mamma e Mary mi raccontano sempre cosa combinano ma è del tutto diverso vederli, io non so come faccio a stare senza di loro. Mi mancano, mi mancano così tanto. Dopo averli salutatti faccio un giro per la casa. È carina, devono ancora mettere apposto ma la trovo molto più accogliente. Mary e Chiara stanno ancora dormendo e io mi metto subito a computer per scrivere il diario e per aggiornarmi per bene sulla Ginnastica. Mamma va a lavoro e anche papá. La dottoressa ha raccomandato di fare il meno movimento possibile ma io non ce la faccio più a stare in casa e esco. Per prima cosa vado a suonare all'Alessia, che adesso è diventata anche la mia vicina di casa. Non sembra, ma mi manca anche lei. Ci mancano le nostre discussioni infinite sulla Ginnastica, l'unica che in questo campo mi capisce del tutto. Poi vado dalla Sashi che abita vicino a me. Suono, mi apre la Tina, sua mamma. Mi accoglie come una principessa e chiama la Sashi. Appena mi vede mi butta le braccia al collo. Mi sento le lacrime ma le mando indietro. Era un sacco che non la vedevo. Mi manca. Mi manca la sua pazzia. La sua "amicizia" con i duemiladue. Mi manca e basta. Stò là un pò, le racconto, lei mi racconta e poi vado. Restiamo che nel pomeriggio ci vediamo alla pista di pattinaggio. Aspetto mamma così mi porta dalla Silvia, vado e anche lei ki accoglie a braccia aperte. Le dico che ho tre giorni di permesso e rivedo dopo Halloween i suoi. Mamma ci chiacchiera e io parlo con la Silvia, ad un certo punto le conversazioni si uniscono, come sempre. Quando eravamo piccole, e si faceva tardi, noi eravamo stanche e le mamme continuavano a parlare noi ci univamo a loro. Torniamo a casa e mamma comincia a preparare, io sto con Chiara e Mary. Loro portano i cani fuori e vorrei andare anche io ma mamma lo impedisce. Mi dice di apparecchiare e obbedisco. Inizio mettendo la tovaglia, i tovaglioli e poi le posate una alla volta. Apro il cassetto, prendo una forchetta, chiudo, la metto a me, apro il cassetto, prendo una forchetta, chiudo, la metto a Chiara..ma anche lì mamma interviene e mi dice che o le metto bene o non apparecchio. Così decido di fare in un altro modo. Il problema è che faccio fatica a fare le cose come prima. È per questo che dico la psicoterapia non funziona. Vedo che mamma cuoce la pancetta e sbatte l'uovo, avevamo accordato che non faceva la carbonara. Gli dico che se per me non la fa in bianco io non la mangio. Lei mi ricatta dicendo che dato che il pomeriggio vado a pattinare, mi servono più energie e devo mangiarla altrimenti non vado a pattinare. Fanculo. Ricatto bello e buono. Appena iniziamo bevo un bicchiere d'acqua, che faccio da quando sono in Ospedale per riempirmi la pancia mangiare ancora di meno. Mamma si lamenta perchè la dottoressa le aveva raccomandato di non farmelo fare e di farmi bere poco perchè altrimenti bevo un litro e mezzo d'acqua al pasto. Comunque mii tocca mangiare tutti quei nemici carboidrati e quell'insieme di calorie. Per secondo fa le cotolette che adoro e lì le mangio. Io non ho paura delle proteine ma dei carboidrati. Devo mangiare anche il pane ma fortunatamente mamma non compra i panini e quindi io mangio solo una fetta di pane e mamma non si lamemta. Ovviamente il tutto accompagnato da contorno e frutta. Finito sento i sensi di colpa. Vorrei muovermi, uscire, correre, cammiare, fare Ginnastica ma non posso. Comunque alla dottoressa non glielo dico perchè altrimenti se sa che sento ancora i sensi di colpa non mi manda a casa per Natale. Poi il pomeriggio vado alla pista e rivedo la Penna, la CateG, le gemelle, la Nicole, Tas, Lemmi, l'Anita. Tutti mi hanno salutato e chiesto come stavo, se ero uscita..Però Tas l'ho rivisto come uno sconosciuto. Avevo legato un pò dall'inizio della scuola, mi dispiace un sacco, ci stavo bene con lui. Mi saluta anche l'Anita. La.saluto, in fondo il saluto non si toglie a nessuno. In realtá mi ha anche presa alla sprovvista, non me lo aspettavo proprio. Io, però, vado prima perchè andiamo a comprare l'albero di Natale nuovo. Ci tenevo a farlo anche io. Sono circa le sei e ci chiama la mamma delle gemelle invitandoci a cena. Le dico di accettare. Con papá avevamo in programma di andare in un ristorante dove lo gestiscono dei supi amici e che con me sono sempre stati tanto tanto carini e volevo andarli a salutare ma rinuncio perchè mi mancano le cene con tutte le famiglie riunite, le cene che facevamo anche da piccole. È vero, sia con la Silvia, sia con le gemelle sono tanto legata ai ricordi. Sarà che abbiamo fatto pace da poco e non abbiamo tanti ricordi nuovi. Non lo so, però a me a volte sembra che le annoio troppo con i "racconti al passato". Sto bene, ma purtroppo alle nove e mezza devo andare via. Alle dieci devo essere in Ospedale.
Oggi è sabato ed è un nuovo giorno. Devo fare l'albero e poi non so cosa farò nel pomeriggio. La prova pranzo va ancora male, sento sempre i sensi di colpa. Il pomeriggio sto a casa ma a vengono le gemelle, la Silvia, la Penna e la Chiara e stiamo un pò insieme. Passiamo il pomeriggio a spettegolare ed è bellissimom Passa un altro giorno. La domenica torno di nuovo a casa e alla fine passa velocemente anche questa giornata. Quando arrivo in Ospedale c'è di turno la Vanessa e quando ha finito le cose da fare viene da me e le racconto un pò. Quando va e mi metto a letto faccio un pò il resoconto di questi tre giorni e, a parte il cibo, è positivo. Tutto come prima. Allora mi faccio una promessa.Giuro sarò roccia contro il fuoco e il gelo
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Dentro quel vortice.
Fiksi UmumSono passati solo pochi mesi dal ricovero in Ospedale. Ho deciso di raccontarvi la mia storia della mia malattia. L'anoressia.