-𝘤𝘩𝘦𝘳𝘳𝘺-

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lacrime amare cadevano dal viso del ragazzo, mentre finiva tutto ad un fiato la bottiglia di birra che aveva fra le mani.
la testa cominciò a fargli male, mentre il suo stomaco era sottosopra per aver bevuto a stomaco vuoto.
steve aveva sempre retto bene l'alcol, ma questa volta sapeva di essersi spinto oltre il suo limite.
poggiò la bottiglia sul pavimento, provocando un suono insopportabile per le sue orecchie.
si massaggiò le tempie, mentre cercava disperatamente ossigeno in quella stanza.
si avvicinò alla finestra barcollando, per poi affacciarsi.
prese un respiro profondo, asciugandosi con prepotenza le lacrime che cadevano dal suo viso.
chiuse gli occhi per un'istante mentre i ricordi lo raggiunsero prima del previsto.

"è finita steve"
steve cercò in tutti i modi di trattenersi.
la sua rabbia cresceva dentro di lui come uno tsunami pronto a gettarsi su un'intera città.
gettò via la bottiglia ormai vuota prima di appoggiarsi sul davanzale della finestra, mentre si reggeva la testa con una mano.
probabilmente se qualcuno l'avesse visto in quel momento, avrebbe sicuramente pensato che lui stesse per farla finita.
e in effetti, il pensiero di porre fine alla sua sofferenza, gli sembrava quello più giusto in quel momento.
steve non aveva mai provato un dolore più forte di quello.
nemmeno la sua vecchia fiamma, nancy wheeler, lo aveva "spezzato" in quel modo.
si gettò all'indietro lasciando penzolare la gamba, come se non gli importasse se rischiava la vita in quel momento.
nonostante l'effetto dell'alcol, i ricordi della sera precedente lo raggiunsero.

"pensi davvero questo di me?"
steve era sull'orlo di una crisi di rabbia, mentre il ragazzo di fronte a lui si limitò a ridere amaramente.
"non lo so steve, non so più cosa penso. mi sono stancato di questa situazione"
il moro si passò una mano fra i lunghi ricci, mentre le lacrime minacciavano di uscire dai suoi occhi.
il ragazzo provava un misto di emozioni.
tristezza, delusione, amarezza.
steve si avvicinò a lui cercando un contatto, ma il ragazzo si ritrasse come se volesse più avere niente a che fare con lui.
"eddie, ti prego"
steve lo supplicò, mentre i suoi occhi si riempivano di lacrime, così come quelli del suo ragazzo.
eddie aveva visto nancy baciare steve.
quello che però non sapeva è che fu proprio nancy wheeler ad avvicinarsi a lui.
steve aveva provato in tutti i modi a spiegarglielo.
a spiegargli che era tutto un grosso malinteso, e che steve non avrebbe mai e poi mai tradito eddie.
ma il ragazzo non l'aveva creduto, accecato dalla rabbia e dalla gelosia.
il castano si avvicinò ancora una volta, in modo da prendergli la mano e accarezzarla dolcemente.
"ti a-"
"è finita steve"
il ragazzo uscì dall'abitazione, lasciando steve da solo.

eddie l'aveva lasciato da una settimana ormai.
eppure a steve sembravano mesi.
sembrava passata un'eternità da quando aveva baciato le sue morbide labbra, da quando aveva assaporato la sua bocca al gusto ciliegia.
aveva bisogno di vederlo, di sentirlo.
aveva bisogno di stringergli le mani ricoperte di anelli, di accarezzare i suoi ricci ribelli e di toccarlo.

steve sapeva che non era sano da fare, soprattutto in quel momento, ma decise comunque di ripercorrere con la mente i primi ricordi che aveva del ragazzo.

flashback

"sono 3 dollari e ottanta"
il ragazzo attese pazientemente che l'altro gli porgesse i soldi, prima di dargli lo scontrino.
"grazie mille, dolcezza"
steve alzò gli occhi al cielo.
era ormai abituato ad eddie.
passava a comprare quasi tutti i giorni la sua coca cola al gusto ciliegia.
e ogni volta lanciava delle occhiate maliziose a steve, che si limitava ad alzare gli occhi al cielo oppure ad ignorarlo completamente.
anche se, doveva ammettere che da un pò di tempo, le strane attenzioni del ragazzo gli stavano facendo non poco piacere.
eddie, aprì con un colpo secco la lattina prima di portarsela alle labbra, tenendo gli occhi fissi sul ragazzo di fronte a lui.
steve si morse l'interno guancia, e quando il ragazzo si passò la lingua sul labbro superiore, dovette tenersi al bancone della cassa per non imprecare.
"vuoi assaggiarla steve?"
la voce di eddie era calda, diventando una specie di droga per steve, che dovette trattenersi in tutti i modi possibili pur di dire un 'no' secco.
il riccio sorrise, per poi appoggiarsi al bancone, esattamente di fronte a steve.
si passò la lattina fra le sue lunga dite affusolate, e steve rimase incantato da ogni singolo movimento.
steve purtroppo non poteva usare l'ennesima scusa che c'era gente, perché a quell'ora non c'era praticamente nessuno.
in effetti, chi diamine veniva al supermercato per una coca cola a mezzanotte?
eddie.
steve sapeva perfettamente che il riccio veniva per lui, ma voleva vedere fino a quanto avrebbe resistito.
il ragazzo cominciò a contare i soldi nella cassa, mentre eddie continuava a fissarlo.
"lo sai che quella divisa ti sta da dio?"
steve si voltò confuso per poi deglutire a fatica, non appena il ragazzo di fronte a lui gli lanciò un'occhiata maliziosa mentre beveva la sua cherry coke.
"dobbiamo chiudere fra cinque minuti"
eddie sorrise.
"perfetto harrington, ci vediamo dopo allora"
gli fece l'occhiolino prima di andarsene, e lasciare la sua coca sul bancone.

steve non era sicuro di ciò che stava facendo, ma decise comunque di seguire il suo istinto e dare corda al ragazzo.
perché anche se odiava ammetterlo, eddie gli piaceva, e non poco.
si presentò dietro al negozio, dove eddie veniva sempre con la sua moto.
lo vide immediatamente, e steve perse un battito quando scese dalla sua motocicletta per avvicinarsi a lui.
si trovava praticamente in un vicolo cieco, e a quell'ora non passava nessuno.
steve stava per ripensarci, quando il riccio si avvicinò prepotentemente a lui e lo sbattè al muro, prima di buttarsi sulle sue labbra.
steve non aveva mai assaporato nulla di più dolce, delle labbra di eddie.

steve era ancora sul davanzale, quando sentì improvvisamente qualcuno bussare alla sua porta.
il ragazzo pregò con tutto il cuore che non fosse robin, perché non aveva alcuna intenzione di sentire le sue ramanzine.
dopo qualche secondo, scese dal davanzale e si avvicinò alla porta barcollando.
la stanza attorno a lui cominciò a girare, e dovette mantenersi più volte a qualcosa pur di non cadere.
aprì la porta di casa, e per un attimo credette di svenire.
eddie era davanti a lui.
i suoi grandi occhi marroni scrutavano steve confuso, e il ragazzo era fin troppo ubriaco per reagire.
"e-eddie"
il riccio entrò per poi chiudersi la porta alle spalle.
si avvicinò a steve, che nell'indietreggiare finì contro la parete, lo tirò a sè per poi baciarlo.

steve sentì finalmente il suo dolce sapore, che gli era mancato tanto.

ciliegia.









spazio me:

spero vi piacciano questi capitoli, ci sto mettendo davvero tutto me stesso per scriverli e aggiornare entrambe le storie.

fatemi sapere cosa ne pensate <3

-Syria














𝑠𝜏𝜀𝜕𝜕𝜄𝜀 | one shotDove le storie prendono vita. Scoprilo ora