La vita si racconta da sé...io le offro solo parole attraverso la mia mano che scarabocchia alcuni frammenti dell'animo.
Viene fuori nell'inchiostro nero che macchia questo foglio...nel tentativo di dare una voce al silenzio che urla e cerca di tenere uniti i battiti del cuore che danzano, incessanti, un ritmo tribale.
Siamo tornati qui...
Ed ogni volta che oltrepassi questa porta con la tua valigia di fiducia e speranza, non puoi che ricordare che la bellezza è soprattutto negli occhi di chi guarda e chiedi di avere sempre uno sguardo capace di cogliere la poesia delle piccole cose, delle semplici parole, dei gesti leggeri, degli sguardi che abbracciano, della cura che riesce a dare sollievo alla sofferenza.
E ti ripeti come un mantra che è vero che ci sono altri mondi, mondi che non conosci, mondi che non sai, che c'è tanto altro oltre te, dove non arriva il tuo sguardo e nemmeno il pensiero a volte... soprattutto quando senti la tua vita sospesa sul filo di quella paura che ti toglie il sonno e ti veste d'ansia. Nello stesso tempo, però, non puoi dimenticare di avere dentro quei numerosi mondi come una galassia multiforme ed irregolare che dà luce anche a questa stanza chiusa e dialoga con le tue radici che sconfinano ben oltre questa porta.
Le parole, in fondo, servono a questo...a dipingere paesaggi sui muri del tempo, a realizzare ponti sulle vertigini, ad aprire le porte del cuore che abbraccia la paura ed il dolore come se fossero suoi figli
STAI LEGGENDO
La luna nel caffè e altre storie
General FictionScrivere senza avere la pretesa di raccontare il succedersi degli eventi degli uomini, quanto piuttosto provare a dare la voce ad un'anima. Una piccola anima. Un canto di inquietudini e fragilità. Una poesia di paure e debolezze. Una danza di no...