Caso chiuso?

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«Ero seduto. Riflettevo. Pensavo. Ragionavo. Cercavo un collegamento tra tutto quello ch'era successo, senza purtroppo ottenere risultati rilevanti.
Così ho deciso di fare delle ricerche.
Perché Mat rubava le cose di Rita? Credo di aver trovato la risposta.
La ragazza lavora con prodotti chimici per lo sviluppo delle fotografie. Potrei essermi introdotto nella loro stanza per indagare ma non è questo il punto. Il punto è che ho trovato un bel po' di cianuro, con quell'adorabile colore blu e quel profumino delizioso di mandorle amare.
Credo quindi, mio caro John, che il gelsomino nel drink serva semplicemente a coprire l'odore del cianuro che Mat versa nei cocktail.
Magari il tuo drink non era avvelenato ma ne dubito, insomma siamo una spina nel fianco per i serial killer. Tu hai detto che eri ubriaco e quindi hai buttato giù con un sorso il drink. E sai perché non ti è successo niente? Rullo di tamburi...il cianuro era nel ghiaccio. Bevendolo immediatamente non gli hai dato tempo di sciogliersi e di rilasciare il veleno. Banale ma ingegnoso. Ora devo solo capire perché. Infatti tra poco andremo ad interrogarlo.
Comunque. Mentre tu eri felice ad ubriacarti io sono tornato in camera. In quel momento ho ricevuto un messaggio da Rita.
"Camera mia secondo cassetto mobile bianco". Non ho ben capito come abbia fatto ad avere il mio numero infatti la cosa mi ha insospettito. Sono subito andato a controllare ed ho trovato quel catalogo che stavo sfogliando prima. Lì ci sono scritti tutti i nomi dei passeggeri e dell'equipaggio. Però non ho trovato come questo potesse aiutare. E sono dunque tornato di nuovo in camera. Non un secondo di pace che mio fratello mi chiama dicendomi che la spagnola era morta. Le hanno sparato»
«Che vuol dire che le hanno sparato?!»
«Si, hanno preso una pistola, premuto il grilletto e lasciato viaggiare il proiettile in aria fino a che non ha perforato la tempia sinistra della ragazza. Preferirei non mi interrompessi più per precisare stupidaggini del genere, comunque stavo dicendo...sarà meglio andare da Mat adesso. Avrà un bel po' di cose da spiegarci»

Guardando fuori dall'oblò il cielo si faceva sempre più grigio e nembi scuri si avvicinavano minacciosamente da nord.
Si potevano percepire l'umidità e l'afa crescenti che creavano la perfetta atmosfera da imminente temporale. E il silenzio agghiacciante nell'aria. Quel silenzio da calma prima della tempesta.
I due uscirono dalla stanza e si avviarono verso il bar, passando tra corridoi vuoti e inquietanti.

«Non chiami Greg per l'arresto?»
«Greg...si...attualmente è impegnato con Mycroft»
«Impegnato...?»
«Impegnato»
«Ho capito va bene...ce la caveremo come sempre a modo nostro»
«Già...posso prenderti per mano John?»

A quell'improvvisa richiesta il dottore rimase un attimo scombussolato poi si convinse, dato che non avevano incontrato anima viva ed il silenzio era sempre più assordante.

«Come se non l'avessimo già fatto altre volte...quando per esempio scappavamo dalla polizia ammanettati insieme...»

Sherlock ridacchiò. Era un traguardo. Un enorme traguardo riuscire a prendergli anche solo la mano, non per motivi di forza maggiore. Finalmente John l'aveva accettato...anche se di certo ci sarebbe voluto un bel po' per riuscire a spingersi ad altro.

«Sai non credevo...che avessi un cuoricino»
«E io non credevo che tu avessi un cervello per accettare di amarmi...eppure eccoci qui»

Un grande fulmine balenante squarciò improvvisamente il cielo fuori dall'oblò, seguito da un immediato rombo tonante.
John strinse inconsciamente la mano a Sherlock, il quale lo prese ovviamente in giro.
Le onde iniziavano ad ingigantirsi pian piano. Ci si sentiva meno stabili. Ovviamente era una nave da crociera d'élite quindi se una persona fosse  salita in quel momento non avrebbe certo notato il cambiamento. Però dato che loro erano lì quando il mare iniziò ad agitarsi, questo fatto creò una certa ansia, soprattutto nel dottore.
Anche la temperatura si era abbassata ma forse erano solo paranoie.
Finalmente giunsero al bar. Anche lì non volava una mosca. Sembrava che fossero tutti spariti. L'unica persona lì presente era Mat che ripuliva i bicchieri. Appena vide il dottore ed il detective appoggiò i calici e si asciugò le mani con un panno.

«Il cianuro che hai preso da Rita era nel ghiaccio, ti sei servito del gelsomino per coprire l'odore e così uccidere in modo insospettabile tutti gli avvocati e uomini importanti. La domanda è perché?»
«Semplice vendetta personale signor Holmes. Semplice. Vendetta. Personale»

Il ragazzo aveva lo sguardo vuoto e perso, la voce mozzata e gli occhi lucidi. Guardava negli occhi il detective lasciando rigare il proprio volto da lacrime amare.

«Mio fratello è stato condannato a morte per una cosa che non aveva fatto. Noi però eravamo poveri, non potevamo fare nulla. Quell'avvocato...e quel giudice...erano stati corrotti dall'altra famiglia in causa. E noi abbiamo perso. Così quando è successa tutta quella cosa del gelsomino...è arrivato un uomo che mi ha proposto di vendicarmi. Bastava fare come diceva lui e mi sarei sentito meglio. Così iniziai a lavorare come barista e fare quei cocktail e uccidere tutte le persone corrotte.
Poi...un giorno...venne al bar una ragazza. Rita. Mi innamorai subito. Era la donna più testarda, carismatica e favolosa che io avessi mai incontrato. Volevo cambiare vita e lasciarmi alle spalle tutto quanto ma...lui disse che l'avrebbe uccisa se non continuavo. Alla fine sono caduto in trappola e l'ho uccisa io perché aveva iniziato a ribellarsi...ma è colpa sua, ci ha manipolati tutti, ci ha fatto il lavaggio del cervello»
«Chi?»

Il ragazzo continuava a piangere impassibile, guardando negli occhi Sherlock. Mat aprì la bocca per rispondere ma cadde improvvisamente a terra, in preda ad un attacco epilettico e forti convulsioni. John corse verso il ragazzo ma ormai dopo pochi secondi giaceva a terra senza vita.

«Cavolo...deve aver ingerito anche lui del cianuro»
«Accidenti!»

Il detective tirò un calcio ad una sedia furioso poi, adirato, se ne tornò a passo svelto verso la propria camera, seguito da John. Provarono a chiamare Mycroft per avvisare del nuovo cadavere ma non rispose. Allora decisero che ci avrebbero pensato successivamente.
Il mare fuori era agitato ma mai quanto Sherlock in quel momento.

𝐆𝐞𝐥𝐬𝐨𝐦𝐢𝐧𝐨 // 𝐉𝐨𝐡𝐧𝐥𝐨𝐜𝐤 + 𝐌𝐲𝐬𝐭𝐫𝐚𝐝𝐞Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora