•Day 208•

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Presi il fazzolettino dalla tasca.

Mi soffiai di nuovo il naso.

Le api passavano numerose tra il fumo dei treni.

Gli insetti ormai erano dappertutto, dopo un rigido inverno finalmente possono tormare a svolazzare tra le nostre teste.

*Bip bip*

Le cuffiette erano ormai scariche, aspettavo il treno da quasi un'ora e mezza.

<Cavolo...> le riposi nella scatoletta per ricaricarle, odio quando non posso ascoltare la musica.

Una farfallina bianca si posò sul mio naso.

Sembrava quasi fatta di cristallo, trasparente e lucente, brillante e luccicosa.

La presi sul dito.

L'accarezzai delicatamente, sembrava quasi fare le fusa.

Tossii, si spaventò.

Volò verso i binari.

Si posò sul vuoto binario 2.

Sulle rotaie muschiose.

Spiccava tra il bronzo sporco dei binari.

❝Bussai alla porta bianca del suo appartamento. Mi venne ad aprire subito, come se fosse ad aspettarmi alla porta da tutto il giorno.

<Ben arrivato, Xie lian> mi invitò ad entrare e mettermi le pantofole con l'orsacchiotto che tanto desideravo, in contrasto alle sue monotone nere.

Mi fece sedere sul divano nero, la scelta dei mobili era sule nero e bianco, bianco per aprire lo spazio del piccolo monolocale.

Lui era ai fornelli per cucinare la nostra cena, aveva una cucina open space, era tutto in ordine e pulito.

Impeccabile.

Appesi aveva solo quadri artistici, niente foto.

Niente foto neanche sugli scaffali.

Aveva tanti libri, sulla storia, psicologia e mitologia.

So quanto gli piaccia leggere.

Tutte quelle volte che lo ascolto esporre gli argomenti dei suoi libri.

<O-oh, Hua Cheng, posso andare in bagno?> Domandai freneticamente, mi stavo trattenendo da tanto, purtroppo io e lui abitiamo un po' lontani.

Ridacchiò annuendo.

Sospirai.

Il bagno era come una stanza di un castello.

Sul marmo, con dettagli grigio scuro.

Su un mobiletto potevo notare quanti prodotti usa per la pelle, per i capelli e soprattutto per il corpo.

Erano usati, tutti mezzi vuoti o mezzi pieni.

Il lavandino era molto grande, aveva due spazzolini.

Uno per me.

Aveva pensato a me.

In doccia erano presenti altrettanti prodotti.

Tutti naturali.

Ci teneva tanto al suo aspetto fisico.

*Toc toc*

<Xie lian, è pronto!> Guardai la porta, feci veloce quello che dovevo fare e uscii.

Non vedevo l'ora di mangiare qualcosa.

Aveva preparato di tutto, il cavolo, i cetrioli con le uova, riso con il pane a vapore e persino il tofu con le carote. Per non parlare degli spaghetti soia con le verdure grigliate.

Assaggiai tutto, con il poco galateo che avevo in corpo.

<Mhhhh, buono! Sei molto bravo! Decisamente bravo!> Le gote mi diventarono rosse e calde, era tutto così perfetto, niente che fosse sciocco o troppo salato.

Lui mangiava tranquillamente.

Il rumore delle sue bacchette neanche si sentiva.

Sorrideva ad ogni boccone.

Aveva gli occhi chiusi.

I capelli legati per non ungerli.

I movimenti erano leggeri, silenziosi, era la rappresentazione della quiete.

Mi fermia a fissarlo più volte.

Ad ammirare quanto fosse irreprensibile.

Quanto fosse se stesso, anche se impeccabile.❞

[愛]➳ 𝗜'𝗺 𝘄𝗮𝗶𝘁𝗶𝗻𝗴 𝗳𝗼𝗿 𝘆𝗼𝘂𝗿 𝘁𝗿𝗮𝗶𝗻Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora