capitolo 12

453 11 1
                                    

Che rottura mi hanno svegliata per fare i compiti  stavo dormendo così bene uffa

"Mia dai devi fare i compiti"

Sono dieci minuti che Jackson mi dice così ma non mi va, non capisco mai niente di matematica

" Dai li faccio dopo"

Gli rispondo scocciata come sempre e ultimamente è anche peggio, con loro sono sempre nervosa e mi irritano facilmente

" Ok non sono i compiti.. che cosa succede"

Jackson cerca sempre di capire cosa c'è che non va e come mi sento ma non sempre ci riesce

" Nulla"

" Ti conosco e so che quanto fai così sei triste"

Mi conosce troppo bene a volte meglio di Lucas

" Voglio uscire, sono stufa di stare in casa.. non posso neanche andare in giardino o in balcone che Lucas mi sgrida, mi dice sempre " tu sei mia moglie e come tale ti devi comportare" capisci che mi sento chiusa in gabbia? Che non so più che fare? Voglio tornare alla mia vecchia vita"

Lo sapevo che  piangevo, odio farmi vedere triste. Vorrei che mi lasciassero più libertà

" Allora non hai ancora fatto i compiti?"

Oh no ecco Lucas.. ora sono cavoli inizierà ad urlare

" Allora dove sono i compiti"

" Non li ho fatti'

" Perché"

"Non mi andava adesso"

Lui guarda me e poi Jackson

"Ah non ti andava? Bene"

Mi prende di peso, mentre io urlo spaventata

" Jackson aiuto"

"Non può fare niente per te. Stai zitta"

Vedo che abbassa la testa, e Lucas mi porta in un sotterraneo

" Visto che domani è sabato non hai lezione ma una bella punizione ti serve. Starai qui a sentire le urla dei miei prigionieri mentre li torturo e se ti sento fiatare li guardi anche quanto li uccido"

Ok ho paura, mi siedo vicino le sbarre ma le urla sono troppo forti, si sentono le voci di Lucas e Jackson, di Jacob e del prigioniero. Ho paura tanta paura

"Allora ti comporterai bene?"

" Non volevo mancare di rispetto"

"Oh tesoro qui invece avrai paura.. adesso vedi che succede a chi manca di rispetto"

Mi trascina mentre io piango sia dalla paura che dal terrore. Mi ha portata in una stanza che puzzava di sangue e sudore, mi legò ad una sedia, Jackson mi diede un breve sguardo e poi prese degli attrezzi da un tavolo. Passò un coltello svizzero a Lucas, venne vicino a me con l'oggetto, e me lo puntò in faccia

Fidati di meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora