Capitolo 2 "Le cose cambiano"

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Hyemnos si diresse verso la sua torre. Lì c'era il sacerdote Yscus che lo attendeva. "Ei Hyemnos. Dobbiamo parlare. La situazione è diventata inaccettabile e la tua posizione nemmeno può essere più accettata. La nobiltà ha deciso che non puoi più continuare così." esordì Yscus, "Yscus è da qualche anno che non mettevi piede qui dentro con questo fare minaccioso. Ma vedi, le situazioni sono cambiate nel corso del tempo e non stanno più come volete voi signori" rispose Hyemnos. "Hai ucciso un uomo innocente Hyemnos, il signor Napoor non meritava forse una degna sepoltura secondo te?" disse stizzito Yscus. "Quello se l'è cercata la morte, ed inoltre l'incantesimo lanciato ha avuto effetto dopo 3 ore. Non so dove sia andato a morire" disse Hyemnos rispondendogli "ed inoltre dovresti stare attento ad entrare nella torre di un mago così senza neanche qualcuno a proteggerti". Yscus si avviò verso l'uscita "Sai Hyemnos che sono l'unico disposto a difenderti fra i nobili, ma se continuerai così mi costringerai a cambiare parte e a lasciarti solo". Hyemnos sorrise. Yscus tornò alla cattedrale senza rivolgere più la parola a Hyemnos. Nel frattempo una allieva di Hyemnos andò al negozio di Kysana. "E ciao sto cercando Kysana" esordì la ragazza. "È uscita ma se vuoi puoi chiedere a me" rispose il piccolo Laf, la ragazza scosse la testa, "no, devo parlare con lei, dalle questo per favore". Porse a Laf un biglietto chiuso dopodichè scappò. Kysana rientrò dopo in paio d'ore e Laf quando la vide le diede il biglietto ricevuto e le raccontò cosa fosse successo. "La ragazza aveva un simbolo strano sul petto, era tipo un vortice blu con il centro nero" le disse. Kysana spalancò gli occhi, "è lo stemma della famiglia di Hyemnos". pensò. Kysana afferrò il biglietto dove lesse "vieni stasera al cimitero fuori città". Preoccupata continuò a lavorare. Laf decise di non dire nulla perché immaginava che la sua amica non volesse parlare. Dopo il suo turno Laf si diresse come gli altri giorni dal suo amico Elaides per addestrarsi con l'uso della spada. Verso sera come sempre Kysana chiuse il negozio poi uscì ed arrivata al cimitero non vide nessuno. cercò attentamente intorno ma non vide nessuno. Pensando che si trattasse di uno scherzo sorrise e fece per andarsene quando una voce alle sue spalle le disse "benvenuta cara figliola". Kysana si voltò e vide il sacerdote Yscus uscire dal cancello d'entrata. "Ti ringrazio di essere venuta", continuò, "anche se non corre buon sangue fra noi due a causa di tuo padre e delle tue origini". Kysana con uno sguardo pieno d'odio rispose "sono consapevole che il fatto che mio padre fosse nobile e mia madre no ti dia fastidio, e so benissimo che mio padre è scomparso a causa vostra. Ammetti di averlo fatto uccidere, sii sincero una volta nella tua vita". Yscus sorrise e le disse "no cara figliola no ho rapito io tuo padre ne ho fatto in modo che venisse rapito, ma quando accadde io mi trovavo per caso vicino al vostro negozio per la mia passseggiata. Vidi due figure che uscivano di furia trascinando qualcosa, inizialmente pensavo che vi avessero solo derubati, in fondo trascinavano solo un sacco. Ho tentato di fermarli ma ahimè non sono un combattente, sono solo un uomo di chiesa, poi poco prima che uno di loro mi colpisse lasciandomi svenuto per la strada vidi che il sacco era insanguinato e che sul loro petto c'era un simbolo...un vortice blu...con al centro un punto nero...una fiamma nera per la precisione...simbolo di una famiglia...di maghi...tu sai a chi mi riferisco vero?". Kysana stringendo i denti gli gridò "PER QUANTO ORRIBILI E NEFASTE POSSANO ESSERE STATE LE VITE DELLA FAMIGLIA OKRIS, HYEMNOS NON AVREBBE MAI FATTO UNA COSA SIMILE; NON ESISTE!" riprendendo fiato aggiunse con un tono più calmo "voi della nobiltà che lo avete cacciato siete molto peggio, e siete responsabili del fatto che sia scomparso. Non ti permetto di parlare così di un uomo che ha protetto mio padre nonostante i cattivi rapporti che aveva con suo fratello e con me, sua figlia". Yscus sorrise di nuovo "cara figliola sono contento di sentirlo, infatti quell'uomo non merita la tua stima. Fai bene a non fidarti. Siamo sulla stessa barca." Kysana non disse nulla aveva troppo odio nel suo sguardo. Stizzito dal suo silenzio Yscus l'afferrò per il collo intimandole "se non farai quello che ti verrà detto puoi anche dire addio a chiunque. A me che tu viva o no poco importa, potrei benissimo ucciderti qui, e si è penso che lo farò". Kysana non riusciva a respirare e cercava di liberarsi in tutti i modi. Vedendo che era tutto inutile stava per arrendersi quando alle spalle di Yscus si sentì qualcuno gridare "Lasciala in pace!". Yscus cadde a terra ferito gravemente alla schiena e senza dire nulla Laf portò via Kysana. Terrorizzata ed con affanno non disse nulla fino al suo arrivo in bottega. Elaides che durante il viaggio di ritorno vide le sue condizioni le preparò un tè caldo. Kysana iniziò a sorseggiare il tè e disse rivolgendosi a Laf, "Laf grazie sei stato coraggioso. Come facevi a sapere dov'ero?". Laf rispose "Ero preoccupato per te, e soprattutto non mi piaceva quella ragazza del biglietto. così quando sono arrivato da Elaides lui mi ha consigliato di chiamare Gartri e di farti seguire. Nel mentre io ed Elaides abbiamo provato delle teniche di difesa sia mie che per altri. quando Gartri mi ha detto dov'eri e con chi eri siamo corsi subito". "Non mi fido di quel sacerdote" aggiunse Elaides "ho sempre pensato che facesse il volere della nobiltà". Kysana sorrise "Grazie ragazzi, mi avete proprio salvato la vita" disse. Elaides vedendo che aveva uno sguardo preoccupato disse "Tutto ok Kysana?", e lei gli rispose "Non proprio, adesso che Laf ha fatto questo non siamo al sicuro, sono preoccupata perché è vero che Yscus non ha visto chi lo attaccava, ma ha sentito la sua voce". "Non preoccuparti" disse Laf, "Qualsiasi cosa quel pazzo voglia farti io ti proteggerò". "Grazie mille Laf, però non siamo al sicuro qui". Elaides preoccupato le disse con un filo di voce "dove andremo, la nobiltà ha contatti con le città vicine non abbiamo una città in cui nasconderci per miglia", Kysana non avendo una risposta abbassò lo sguardo. Elaides disse quindi l'unica cosa che Kysana non voleva che gli dicesse "credo che dovrai chiedere aiuto al mago", "MAI CHIEDERÒ AIUTO A QUELL INDIVIDUO" gridò Kysana sbattendo con la mano sulla tazza di Elaides rimasta sul tavolo. "Non posso fidarmi di lui, troppe volte i segreti di mio padre sono arrivati alle orecchie dei nobili", aggiunse con un tono più calmo "non posso fidarmi di Hyemnos, è troppo amico di Yscus, ci tradirebbe alla prima occasione di guadagno". Elaides non rispose nulla, la guardava con uno sguardo triste e rassegnato. "Ma credo sia la nostra unica soluzione al momento". Così tutti e tre si diressero verso la torre della famiglia Okris. Hyemnos era proprio sulla porta, stava rientrando dalla sua passeggiata serale. "Hey ragazzi qual buon vento vi porta, uh ma c'è anche la signorina Napoor" disse il mago. Kysana non lo guardò in faccia, però gli rispose "sono qui perché obbligata dalla situazione". Subito Elaides prese parola e disse "Mago Hyemnos abbiamo bisogno di scappare, il sacerdote Yscus stava per uccidere Kysana, e Laf ha preso la spada e lo ha attaccato da dietro, salvandola ma mettendo il sacerdote in gravi condizioni. E siamo qui per chiederti un consiglio su dove ci possiamo nascondere".

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Parole 1268

~Framyway~

Ecco il secondo capitolo della storia, spero vi piaccia.

Cercherò di pubblicare il più spesso possibile.

Se vi piace questa storia e il capitolo fatemi sapere con un commentino e una stellina

Scusate se ci sono errori.

Grazie a tutt*

Frami

The Fate of a bladeDove le storie prendono vita. Scoprilo ora