Laf e Kysana rientrarono in città senza dire una parola. Kysana non aveva le forze per piangere le lacrime le bagnavano il viso scendendo sulle sue guance delicate come se fossero un fiume che scorre in pace. Mentre passavano dalla porta Elaides il fabbro era di turno alla porta. Quando li vide tornare in lontananza sentì il cuore balzare dall'emozione. Pian piano che si avvicinavano iniziò a notare prima che le guardie erano tutte quindi seppe che non c'erano state vittime, poi notò i capi di entrambi chini verso il basso. Mentre stavano per passare sotto la porta Elaides vide le lacrime di Kysana. E quando li vide allontanarsi via in direzione del castello Elaides pensò "è proprio tutto come quel giorno. "'Non ti vogliamo tu non sei nostro figlio'". Non sono mai stato apprezzato nella mia famiglia. Non potevo. Mio padre era un nobile e mia madre invece apparteneva al popolo. Erano innamorati lo diceva sempre la mamma. Anche se il loro amore gli era negato mio padre tentò in tutti i modi di crescermi come nobile. "'Te lo scordi! Io non crescerò quel bastardo come mio figlio e come un nobile. In lui scorre sangue di un ibrido'". La mia matrigna non mi ha mai sopportato e credo che neanche mio padre la sopportasse. Gli spezzò il cuore dovermi lasciare e vedere le mie lacrime. Crescere con mamma mi ha rafforzato perché ho sempre creduto che potessi trovare il vero amore come lei aveva trovato il suo. "'Ricordati Elaides tu sei un bambino forte e coraggioso. Dovrai aiutare gli altri. Gli dei ti hanno donato questa capacità di creare così divinamente. Sfruttala al meglio non sprecare il tuo talento con nessuno. Sei un caro bambino e sono convinta che in futuro farai grandi cose'". Quanto si sbagliava. Sono diventato un fabbro ed ho sempre condotto una vita normale. Mio zio mi ha insegnato tutto quello che c'era da sapere nell'arte della forgiatura. Ogni anno il 5 giugno al mio compleanno mio padre mi inviava una lettera di auguri. Ci teneva a me anche se non poteva vedermi. Mia madre che si intendeva di cose degli dei diceva che ogni fabbro nato sotto il segno dei Gemelli ha ricevuto in dono un abilità. Eppure io non sono stato capace di creare nulla di speciale. Ho sempre vissuto in una città piccola come Luiford dove nessuno chiedeva cose speciali anche se ho fatto sempre di tutto, dalle armi agli attrezzi agricoli. Forse questa volta mia madre si sbagliava. Quando mio padre morì non potei assistere al funerale. Nessuno me lo disse. Comunque anche se qualcuno mi avesse avvisato non credo che avrei potuto assistervi. Prima di morire mia madre mi fece giurare di prendermi cura di Laf. Era figlio di una sua amica. Era orfano di padre e non lo aveva mai conosciuto. "'Proteggilo perché il futuro tuo e di tutti dipenderà da lui'". Cosa volesse dire non lo saprò mai. Queste furono le sue ultime volontà. Chissà cosa ci aspetterà in futuro". Fur era in uno stato di ansiosa attesa sulla porta del castello. Quando vide che entrambi erano salvi gioì, così rientrò quando gli fu raccontato com'era andata se ne dispiacque molto ed andò nella stanza di Laf sapendo che avrebbe trovato lì anche Kysana. Quando entrò li vide seduti sul suo letto e Laf che le teneva delicatamente la mano. "Kysana Napoor" esclamò il Re. Subito lei si girò e si inchinò "Ai suoi comandi o re". Con dolcezza le disse "Mi dispiace molto per vostro padre. Non siete al sicuro al di fuori di queste mura, d'ora in poi vivrete qui nel castello. So che siete un'esperta pozionaia. Bene metteremo a frutto la vostra conoscenza. Siete la benvenuta a castello" concluse il re con un fascino che colpì Kysana. Quei capelli corti brizzolati con dei ciuffi bianchi qui e là quella barba nera e bianca appena pettinata che aveva l'odore del balsamo appena messo, quegli occhi rossi che farebbero bruciare anche l'inferno, quelle spalle così larghe e possenti che ti danno un senso di sicurezza imponente. Kysana faticò a dire "Vi ringrazio" per quanto era stupita. La sera fu condotta nella sua stanza. Il giorno dopo Elaides che si era fatto vedere poco chiese udienza al suo amico Laf che lo fece entrare volentieri nel castello. Una volta che fu dentro corse da Laf. Così si misero a parlare ed Elaides gli raccontò della noiosa vita sulle mura della città. Mentre parlavano per caso il re passava di lì ed entrò. Vedendo una guardia in camera sua gridò "COSA CI FATE VOI QUI DOVRESTE PROTEGGERE IL MIO SCUDIERO NON PERDERE TEMPO", ma Laf lo rassicurò che era un suo amico fabbro. Quando seppe il suo nome disse "Ah il fabbro dei Gemelli, ci aspettiamo grandi cose da te". Detto questo se ne andò e diede ordine al fabbro reale di istruire Elaides sull'arte della forgiatura demoniaca. Quando il fabbro fece chiamare Elaides per primo gli mostrò il metallo demoniaco più usato. Osservandolo attentamente non si sentì attratto da esso. Poi Elaides alzò lo sguardo e vide una spada di un metallo particolarmente lucente e chiese informazioni. Il fabbro rispose "oh no lasciala stare quella è una spada speciale e la spada del fuoco", "che ha di così speciale questa spada?" chiese Elaides, il fabbro rispose "solo il fabbro maledetto può brandire questa spada. Essa diventa di un rosso acceso ed al massimo potere le lame si trasformano in fuoco vivo. Ma in 300 anni dall'incendio della biblioteca centrale non si è trovato uomo o demone capace di confermare questa storia". Elaides si sentiva però troppo attratto e così l'afferrò. La spada sembrava normale poi quando Elaides strinse più forte la mano iniziò dall'elsa ad apparire uno strano rosso intenso come se la spada fosse macchiata di sangue. Subito il fabbro reale corse via urlando. I re venne informato subito della cosa tanto che disse "Ecco quello che ci aspettava la pace ora si è avvicinata" e sorridendo chiuse gli occhi volgendolo sguardo alla grande finestra alla sua sinistra che faceva arrivare la luce direttamente sul trono.
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Parole 1020
~Framyway~
Ecco il quarto capitolo della storia, spero vi piaccia.
Cercherò di pubblicare il più spesso possibile.
Se vi piace questa storia e il capitolo fatemi sapere con un commentino e una stellina
Scusate se ci sono errori.
Grazie a tutt*
Frami
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The Fate of a blade
FantasyMille anni dopo la caduta dell'impero il giovane Laf dovrà riprendersi ciò che gli spetta e ridare vita a qualcosa