Dilmore luglio 1374
Laf stava passeggiando nel cortile interno del castello ammirando le sue mani e i giochi che riusciva a fare con la magia appresa da Fur. Era passato un anno da quando il re aveva deciso di insegnargli la magia e negli scontri privati il re gli aveva detto che era migliorato sempre di più. Kysana non viveva più a palazzo già da sei mesi. Laf era preoccupato per lei così mandò un messaggiero a cercare sue notizie. Kysana aveva una casa tutta sua ora, era sempre ben tenuta e sempre piena di gente invitata. Quando il messaggero bussò alla sua porta non rispose nessuno. Autorizzato da Laf tentò di aprire la porta, ma la trovò serrata. Pensando che stesse ancora dormendo controllò un attimo dalla finestra e poi se ne andò per riferire a Laf l'accaduto. Dopo aver sentito il messaggero Laf si preoccupò dato che sapeva essere di Kysana l'abitudine di svegliarsi molto presto, quando sorge il sole. Decise quindi di andare verso le mura a trovare Elaides che sapeva non essere di turno. Una volta lì Elaides gli raccontò la storia che era successa con il fabbro. Laf sorrise "sì il fabbro è corso nel castello a riferire di aver visto il fabbro maledetto" disse. Elaides sorpreso da queste parole non capiva. Così i due continuarono a parlare. Prima di salutarsi Laf chiese al suo amico se avesse visto Kysana ma lui gli disse che non era in servizio sulle mura dal pomeriggio precedente. Così i due si salutarono e Laf tornò al castello passando per il mercato. Nel frattempo il re era sceso nel sotterraneo dove si trovava Kysana dalla sera. "Sicura di voler rischiare? Sapete bene che infondere un anima demoniaca in un umano che non possiede nemmeno un briciolo di instabilità è molto rischioso. Potreste perdere la vita" chiese. Kysana accennando un sorriso rispose "sono pronta ad accettare il rischio, in fondo sono stata io a chiedervi se potevate farlo maestà". Così il re iniziò il processo. "Kysana Napoor da ora voi diventerete un semi demone. Ci vorrà 2 ore per completare il processo resti sveglia anche se vi sentite di addormentarvi. Rischierete che l'anima demoniaca prenda il sopravvento sulla vostra anima umana. Essendo solo un umana stabile riuscirete a mantenere il controllo ma badate bene di non dare tutto il potere all'anima demoniaca o perderete la vostra anima umana, la vostra coscienza e tutti i ricordi legata ad essa affetti gioie e dolori della vostra vita compresi. Non c'è modo di tornare indietro dopo quello. Avete compreso tutto bene?" chiese il re, Kysana determinata rispose "sì ho compreso e sono pronta!". Così i re creo una pietra, che dall'alto infuse con forza nel ventre di Kysana. Lei senti una fitta fortissima ed una spinta molto dolorosa sul ventre che si propagava per tutto il corpo. Sentiva il corpo intorpidirsi e la mente sembrava volerla lasciare. Si stava lentamente addormentando. "Kysana resti sveglia!" gridò il re. Kysana riaprì gli occhi. Il re si alzò "bene" disse, "adesso arriva la parte più difficile, il guscio è dentro di voi. Io quindi ora andrò via voi dovrete restare qui su questo letto legata per un po ancora. Sentirete molto dolore all'inzio. Non perdetevi d'animo quel dolore è passegge..." non finì di dire la frase che Kysana sentendo un dolore lancinante al cuore gridò fortissimo. Capendo la situazione il re uscì e chiuse la porta serrandola. Non voleva interferire con il processo per alleviarle il dolore. Uscito dai sotterranei ordinò alla guardia di andare a controllarla l'indomani mattina. Laf era ancora al mercato quando il re gli uscì incontro "Caro Laf eccoti ti ho cercato dappertutto vieni al castello dobbiamo parlare" gli disse il re. Laf preoccupato chiese "che succede?" ma il re non aggiunse una parola. Arrivati al castello il re gli spiegò la situazione. "Mi è stato riferito che stamattina hai mandato qualcuno a chiamare la signorina Kysana ma che non l'hai trovata. Ebbene lei si trova nel castello. Qualche settimana fa mi ha chiesto di poter essere trasformata in demone. Oggi ho iniziato il processo ed in questo momento è nel sotterraneo. Non puoi andare a vederla però. Sta lottando fra la vita e la morte. È una fase che deve affrontare da sola non è possibile influenzare, velocizzare o rendere meno doloroso il processo. Se riuscirà a vincere, domani mattina starà bene e starà dormendo. Verrà svegliata dalle guardie che sono pronte ad ogni eventuale scenario. Per il momento non possiamo fare nulla se non sperare". Laf rimase in angoscia. Ricordandosi delle parole di Elaides chiese al re "Signore, cosa significa essere il fabbro maledetto? Ho incontrato sulle mura il mio amico Elaides e lui mi ha raccontato di questa storia. Che significa?" il re sorrise "vedi Laf è una storia molto lunga ed antica. Il fabbro maledetto apparve nell'epoca leggendaria. Nel periodo dell'impero quando Dilmore e Luiford erano nello stesso regno. Un giorno vedendo la guerra avvicinarsi questo fabbro molto abile ed esperto, essendo vicino al famoso mago Hiera, gli chiese se poteva essere d'aiuto la magia nel creare oggetti per la guerra ed armi speciali. Il mago Hiera mischiò le tecniche demoniache con la magia dello spirito infondendo così in quel fabbro non una ma ben 4 anime diverse oltre alla sua. Il fabbro resistette al colpo così che dentro di lui si formarono in totale 5 anime. Si diceva che fosse invincibile e che fosse l'unico superstite dell'armata imperiale. Fu chiamato maledetto perché nessuno lo poteva uccidere. Bastava che gli restasse un anima e poteva riformare le altre 4. Ovviamente non ci sono prove scritte di tutto questo ed anche ci fossero la gente non ci crederebbe" gli rispose. Laf lo guardò e disse "ma tu ci credi?" il re sospirando disse "ci devo credere per forza sono il re credere nel fabbro maledetto fa parte del giuramento d'incoronazione, comunque non tutti nascono come lui. Lui fu l'unico ad avere questo potere. Con questa trasformazione si diceva che era in grado di costruire qualsiasi arma volesse. Un giorno il fabbro fu tradito da un suo allievo che assoldò 5 mercenari per farlo uccidere. Le istruzioni erano chiare: colpire tutte e 5 le anime insieme. Ma, non aveva tenuto conto di una cosa. L'incantesimo di Hiera prevedeva che il fabbro potesse reincarnarsi. Nessuno ha mai visto la sua incarnazione. Le uniche cose che restano di lui sono le spade del fuoco. Si dice che solo lui poteva accendere la magia del fuoco che risiede in quelle spade. Per questo il fabbro è scappato via urlando. Credeva che il fabbro maledetto si fosse reincarnato". "Ed è così?" chiese Laf. "Mio caro nessuno lo può sapere. Se il tuo amico sarà in grado di usare il pieno potere di quelle spade lo sapremo e ne avrà il merito".
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Parole 1137
~Framyway~
Ecco il quarto capitolo della storia, spero vi piaccia.
Cercherò di pubblicare il più spesso possibile.
Se vi piace questa storia e il capitolo fatemi sapere con un commentino e una stellina
Scusate se ci sono errori.
Grazie a tutt*
Frami
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The Fate of a blade
FantasyMille anni dopo la caduta dell'impero il giovane Laf dovrà riprendersi ciò che gli spetta e ridare vita a qualcosa