Vi (21/07/2022)

22 0 0
                                    

Me le dissi sottovoce, quelle due paroline del cazzo.
Come se volessi trasmettermi a tutti i costi la preziosità di quelle lettere messe in fila, ma solo adesso ho veramente colto il senso di quella concentrazione, di quella sacralità.
Stavi cercando di convincerti che quella fosse la verità, che potessi davvero amare un rifiuto come me, che potessi avere qualche altro sentimento oltre la pietà nei miei confronti.
Io sorrisi bonariamente, come il protagonista di uno di quei romanzi di merda che leggi continuamente, volendo dimostrare di avere le spalle grosse, di sapere già che saremmo arrivati a quel punto.
In realtà, non ho mai saputo niente ed è la cosa che più mi addolora.
Avessi avuto la facoltà di sapere qualcosa, non avrei commesso questo errore.

In fondo è la verità.
Non sono in grado di guardare in faccia la vita e ciò di cui è composta e, per questo, ancora continuo a circondarmi di bugie accomodanti, nonostante cadano in un breve ed inesorabile tempo.
I miei amici mi hanno detto che mi meritavo di meglio ma no, non è assolutamente vero.
Mi merito di continuare a costruirmi le mie storielle fatte di principesse senza castello e di un principe senza cavallo, senza chioma bionda o capelli azzurri, senza un cazzo di niente.
Mi merito di continuare a sbattere la faccia, questo orrendo muso che tengo, contro tutti i muri che esistono, che costruisco e costruiscono.
Mi merito di patire perché ho scelto di conoscere e quindi di mentire a me stesso con l'intenzione di nascondermi da quella stessa conoscenza che avevo tanto desiderato.
Vorrei solo non aver bisogno di niente ma, come ogni notte i miei incubi mi smentiscono, ho bisogno di tutto.

Pure delle sue, di bugie.
Pure di quei baci che, ad oggi, hanno lasciato solo quel terribile sapore di fumo che non riesco a detestare e che anzi, non riesco a smettere di desiderare.
Pensavo si trattasse del desiderio di carne, di sangue, di quello scampolo di realtà che ero riuscito a cucirmi nei sedili posteriori della mia vecchia auto, invece ho proprio bisogno di tutto il resto.
Della figura, dell'immagine, del sentimento.
Quel sentimento che nella mia vita non è mai voluto rimanere, costretto ad abitare nei cuori di chi lo maltratta o non ne tiene fede: che siano stupidi borghesi o poveri ignoranti, poco importa.
C'è questo buco che continua a mangiucchiarmi senza nemmeno prendersi la briga di gustarmi e, nonostante abbia vanamente cercato di cambiare tutto, adesso si trova solamente facilitato nel soddisfare quel suo desiderio di divorarmi, senza esitare nemmeno quando lo metto in ridicolo di fronte agli altri che, tanto, dopotutto, non capiscono.

Un giorno capirò cosa ho fatto per meritarmelo.
Un giorno capirò quale divinità ha voluto punirmi per qualche scappatella in una delle mie tante (o poche, sarebbe meglio) vite precedenti e riuscirò finalmente a guadagnare qualche metro verso una terra di pace, sempre più lontana e scura.
Fino ad allora, non posso far altro che desiderare di venir inghiottito velocemente, senza alcuna remora.
Che sia dal mio buco o da quello di qualcun altro, non riesco più a farmelo importare.

DonneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora