Fine

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È forse questo solamente un ideale lontano, sporcato dalla mia miseria?
È forse qualcosa a cui ho provato ad appartenere con tutte le mie forze ma, dopotutto, rimane semplicemente qualcosa che è lontano da me?

Sai, ho avuto molti dubbi.
Difatti, quando ti capita tra le mani qualcosa che credevi lontano come le stelle nella notte più luminosa, non puoi munirti di certezze.
Le certezze le ho finite praticamente subito, in un momento in cui nessuno te ne da e figurati se, in quella vulnerabile e giovane età, ne tieni già con te.
Ed infatti, avrei dovuto continuare a non averne.
A tenerle a distanza, a credere in ogni secondo che tutto sarebbe stato l'opposto di tutto e che solo il nulla mi sarebbe rimasto vicino al cuore.

Sai, in questa povera mente che mi ritrovo, straziata dal continuo ed inesorabile logorio a cui la sottopongo, tu una certezza non lo sei stata mai.
Per questo ho lottato e ho sofferto, con le unghie e con i denti.
Perché ti ho aspettato e aspettato, nei giorni in cui ridevo come uno stupido e nei giorni in cui mi sforzavo di imitare la pioggia, ma ancora non sapevo per quale motivo piangere.
Forse una certezza ce l'avevo: quando mi sarebbe capitata l'occasione di cui vaneggiavo da una vita l'avrei colta, avrei fatto di tutto per non vedermi impedito ancora una volta di raggiungere i miei sogni.
Non ho rimpianti a riguardo.
Ho lottato come ho potuto, ci ho creduto anche quando né la mente, né l'anima mi istigavano a credere e ora, come un ridicolo scienziato senza Dio, rimango qui, pieno di un dolore che nemmeno voglio esprimere.
La debolezza non è cosa gradita a questo mondo.

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