Dream on

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Una volta arrivata in dormitorio raggiunsi la mia camera, ero ancora un po’ stranita per quello che mi era successo ma cercavo di non darci molto peso. Entrai in camera e vidi Emily seduta alla scrivania che lavorava al computer, probabilmente a qualche progetto che le era stato assegnato da poco. «Ciao Em.» la salutai mentre mi toglievo il cappotto, «Ciao Liz.» ricambiò voltandosi verso di me mentre mi guardava aprire i sacchetti, chi non riguarda i propri acquisti una volta tornato a casa? «Hai fatto compere, mh?» disse con tono curioso, mi voltai verso di lei sorridendole. « Ah prima che lo dimentichi, ti ha cercato Jack, il tipo della casa discografica con cui ti ha messo in contatto il prof, ha detto di presentarti domani mattina alle 10 lì per assistere ad una registrazione.» aggiunse mentre continuava a guardarmi uscire i miei vari acquisti dai pacchetti, «Ah, fantastico! E ti ha detto di chi è la registrazione? Cantante, band?  Oddio spero sia qualcuno tipo i Florence and the Machine.» iniziai subito a pensare di incontrare band famose, magari tra le miei preferite, la voce di Emily mi riporto alla realtà «Aspetta tieni.» disse porgendomi un bigliettino dove aveva preso tutti gli appunti per non scordarsi nulla. Iniziai a leggere curiosa finché non mi imbattei nel nome della band: One Direction; spalancai gli occhi incredula, Jack, il direttore della casa discografica sapeva che quello non era il mio genere. «ONE DIRECTION?» esclamai incredula, mi girai verso Emily in cerca di conforto ma vidi che rideva divertita, «No Emily, non è divertente. Ti immagini dover lavorare con quei cinque ragazzi che credono di aver il mondo ai piedi?» mi buttai sul letto disperata, «Mi raccomando voglio tutti i gossip, eh! Non fartene sfuggire neanche uno.» commentò lei continuando a ridere, fortuna che qualche secondo dopo si voltò nuovamente verso il computer e tornò a lavorare.  

La mattina seguente mi sveglia prima del previsto, ero eccitata nonostante la band non mi piacesse, era pur sempre un'occasione che non doveva essere sprecata. Mi vestii molto casual, un paio di skinny jeans, un maglione grigio largo e anche un pò lungo, misi una di quelle collane lunghe ed ai piedi degli stivaletti neri che non arrivavano neanche a metà polpaccio. Non mi truccai molto, non sono il tipo, misi soltanto un pò di mascara e un filo di matita nera all'estremità per far sembrare l'occhio più grande. Ero lì davanti allo specchio a gaurdarmi, indecisa su come sistemare i capelli, «Dai che sei bellissima!» disse Emily avvicinandosi a me e dandomi una pacca sulla spalla, «Non vorrai far colpo su uno dei ragazzi?» chiese in tono scherzoso, mi voltai verso di lei «Ma ti pare, non ho neanche idea di come siano fatti.» replicai con tono serio, infine decisi da lasciare i capelli sciolti, salutai Emily e mi diressi verso la metro.

Arrivai allo studio di registrazione con leggero anticipo, entrai e mi diressi verso il salottino, c'era soltanto Jack per il momento, «Hey Jack!» lo salutai una volta entrata, lui alzo lo sguardo dal giornale che stava leggendo e mi sorrise «Ciao Liz». Jack è un uomo di trentacinque anni, alto e muscoloso, dai capelli e occhi castani, se non fosse per i capelli scuri si potrebbe scambiare un surfista californiano. Restai lì ferma un pò imbarazzata, non avevo ancora familiarità con il posto, «Che ne pensi della band, Liz?» a quella domanda sorrisi, «Non sono una loro fan, non ho mai ascoltato una loro canzone sinceramente, ma sono qui per imparare non mi lascio scappare nessuna occasione!» decisi di usare l'astuzia e funzionò, mi sorrise compiaciuto «È questo lo spirito che ci vuole!» escalmò lui schiacciandomi l'occhio, mi sentii abbastanza soddisfatta di me stessa e della mia risposta. Essendo ancora presto decisi di andare a prendere un caffè nella caffetteria che stava proprio sotto lo studio di registrazione, «Jack scendo a prendermi un caffè, vuoi nulla?» chiesi cortesemente mentre rovistavo nella borsa cercando il cellulare, «Grazie. Un cappuccino va più che bene.» disse porgendomi cinque sterline, scesi velocemente e mi misi in fila alla caffetteria. Ci vollero quindici minuti, essendo mattina c'era più confusione, una volta pagate le due bevande mi incamminai velcemente verso lo studio di registrazione avendo paura che i ragazzi fossero già arrivati, quando entrai sentii delle voci, ovviamente dovevano essere quelle dei famosi One Direction, ammetto che per un secondo mi sentii nervosa, dopo aver fatto un respiro profondo mi diressi verso il salottino, «Hey Jack sono torna..» mi bloccai una volta entrata nella stanza, tutti si ammutolirono e mi fissarono, fortuna che Jack venne in  mio soccroso, si avvicino a me mettendomi un braccio intorno alle spalle e con la mano  libera perso il suo cappuccino, «Ragazzi, lei è Elizabeth, la mia assistente.» ruppe il silenzio e io feci un sorriso ai cinque ragazzi che iniziarono ad avvicinarsi a me per presentarsi, prima Liam, poi Louis seguito da Niall e Zayn ed in fine si avvicinò Harry, sorrisi a tutti, non sembravano così superbi come me li ero immaginata. «TU!» era la voce di Harry che mi fece voltare mentre stavo posando il cappotto sulla poltrona, «Sei stata tu a versarmi ieri il caffè di sopra!» rimasi pietrificata per qualche istante, «Tu?» chiesi incredula, quant'è piccolo il mondo. Il riccio annuii e io mi avvicinai a lui col mio caffè in mano, iniziai a berne qualche sorso. «Non vorrai buttarmi anche questo di sopra, vero?» chiese avvicinandosi ai ragazzi, istintivamente scrollai il capo e continuai a bere la mia bevanda calda. «Quindi sei tu Harry Styles..»mugugnai staccando il bicchiere dalle labbra, «Ne conosci altri?» domandò lui sornione, «No. Ieri delle ragazzine, dopo il nostro incontro mi hanno fermata chiededomi se ti conoscessi.» dissi soffermando i miei occhi scuri sul riccio, «E che hai risposto tu?» mi chiese lui curioso, «Che non avevo idea di chi fossi.» risposi molto sinceramente e sentendo questa mia risposta il resto del gruppo scoppiò a ridere, guardai istintivamente Harry che aveva un'espressione non molto contenta. «Dai ragazzi!! Andiamo a provare!» Jack interuppe le risate facendoci tornare seri, io tornai a bere il caffè e mi accodai al resto del gruppo, Harry mi affiancò e mi prese il caffè senza fare troppe cerimonie, «HEY!» esclamai istinitivamente guardando il riccio che inzio a gustarsi il MIO caffè, «Sarebbe mio ma fai con comodo superstar.» aggiunsi continuando a camminare al suo fianco, lui si mise a ridere e mi guardò «Anche quello di ieri era tuo ma a quanto pare hai preferito regalarlo alla mia maglietta, almeno così non si spreca.», non aveva tutti i torti ma ero irritata dal suo modo di fare, fece qualche altro sorso e mi porse il bicchiere «Eccoti il tuo caffè.» continuava col suo fare sornione e io rimasi lì a guardarlo entrare nello studio col mio caffè in mano. «Liz vieni qui!» la voce di Jack mi "svegliò", scossi la testa «Arrivo Jack, arrivo!» esclamai riprendendo a camminare e a bere il caffè.

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