non è una ragazzina

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-Normani's Pov-

"Normani voglio che prepari la squadra per domani mattina, voglio fare fuori i Mahone" disse Lauren camminando per la stanza compulsivamente 

"Lauren puoi fermarti un secondo?" chiesi cercando di prenderla per un braccio

"no."

"cosa è successo? e Camila?" chiesi e a sentire il suo nome si voltò a guardarmi con una tale ira che non saprei neanche descriverla

"è una stupida ragazzina, non è una Jauregui. abbiamoincontratoMelissaemihachiestoisoldiepoiCamilamihachiestodellespiegazionipertuttoquelloemihaaccusatadiessereegoistaemihachiamatamammae... la odio " disse velocemente Lauren

"Lauren le pastiglie le hai prese sta mattina?" chiesi dolcemente come facevo sempre in queste situazione

"cos- Normani non mi servono, ti ho chiesto una cosa e vorrei una risposta. ORA." ordinò senza fermarsi, allora andai in cucina, presi un bicchiere d'acqua e ci sciolsi dentro un tondino bianco

"Laur bevi" dissi porgendole il bicchiere

"ti ho detto che non ne ho bis-"

"bevi." dissi cominciando a innervosirmi per il suo comportamento infantile, mi guardò un secondo per poi afferrare il bicchiere stizzita 

"ecco" dissi sedendomi 

"meglio?" chiesi vedendola più tranquilla

"mmh, grazie Mani" disse guardandosi le scarpe come una bambina

"vieni qui" le dissi per poi stringerla in un abbraccio

"sei troppo buona per me Mani" sussurrò

"no Lauren, piuttosto parla con Camila, sei stanca si vede, ma non per questo puoi comportarti cosi con Camila, lei ti vuole bene e voleva solo capire no? non è colpa sua" dissi accarezzandole la testa

"mmh, non è una ragazzina, ho sbagliato. e se non dovesse perdonarmi? come faccio? Mani?" chiese agitata 

"ehi ehi ehi, sta calma. sei proprio cotta eh" dissi ridendo

"mmh"

"dai vai su da lei" dissi io spingendola 

"grazie"

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-Lauren's Pov-

Bussai piano sulla porta nera aspettando una riposta da parte di Camila che arrivò subito dopo

"Normani non ho voglia, ho già parlato con Dinah, è colpa mia, punto. sono una ragazzina, non c'è nulla da dire" disse e allora aprii la porta e la vidi nell'angolo girata di spalle con le ginocchia al petto e i fazzoletti sparsi per la stanza

"no, è colpa mia, perdonami" dissi e lei subito si voltò cercando di capire se fossi davvero io

"perdonami, a volte perdo il controllo e mi arrabbio, non sei una ragazzina anzi, se una delle persone migliori e più intelligenti che io abbia mai incontrato, non volevo colpirti prima" dissi mortificata pensando a come avessi potuto anche solo sfiorarla chinandomi a terra mentre mi fissava con i suoi occhioni color caramello un po' rossi e pieni di lacrime, non passò un secondo che le sue piccole braccia si aggrapparono al mio collo come se fossero il suo unico punto di riferimento 

"scusa" sussurrai nei suoi capelli folti e leggermente bagnati per le lacrime e l'agitazione 

"ti va un bicchiere d'acqua?" le chiesi prendendola in braccio per non farla camminare sui i vetri a piedi scalzi e per tenerla più vicina

"mmh" rispose nel mio collo così l'appoggiai sul bancone della cucina porgendole un bicchiere d'acqua fredda e cercando di tirarle un po' su il morale sorridendo, cosa che non le passò inosservata mentre beveva così che rise di rimando, era ancora un po' agitata, l'avevo spaventata così la guardai un po' per poi andare a prendere un asciugamano e bagnarlo un po' con dell'acqua fredda, tutto sotto lo sguardo attento di Camila che non si perdeva neanche un mio movimento, la guardai ancora sorridendo e mi avvicinai con il panno umido in mano per poi spostarle i capelli e appoggiare il bicchiere nel lavandino

"posso?" chiesi 

annuì così passai l'asciugamano sulla sua fronte leggermente sudata mentre mi guardava come una bambina guarda il proprio idolo,  passai il pezzo di stoffa sul lato sinistro del tuo volto e appoggiai istintivamente l'altra mano sulla sua gamba che si riempì automaticamente di puntini, chiuse gli occhi rilassandosi e allora sorrisi, osservai i suoi lineamenti ancora un altra volta e ancora un altra volta li trovai perfetti. appoggiai l'asciugamano e mi avvicinai al suo viso ancora una volta e aprì gli occhi, rimase ferma, non si mosse e i miei rubini verdi si incatenarono ai suoi come spesso succedeva, aspettai un segno di insicurezza da parte sua ma non arrivò, anzi, mise un braccio intorno al mio collo e incastrò una mano nei miei capelli, sorrisi automaticamente mentre il suo profumo di vaniglia mi avvolgeva dolcemente, stavo per rovinare tutto e parlare quando spinse ili mio viso contro il suo con la mano e fece combaciare perfettamente le nostre labbra in un bacio ormai atteso da molto tempo. Sentivo gli angoli della sua bocca rilassarsi un bellissimo sorriso e allora mi staccai per appoggiare poi la fronte contro la sua come usavo fare spesso.

"quindi mi perdoni?" chiesi e lei rise

"l'avevo già fatto ancora prima discutere con te" ammise Camila

"grazie" dissi mentre una piccola lacrime di felicità scendeva lungo la mia guancia

"per cosa?" chiese dolcemente e improvvisamente i ruoli si invertirono

"per aver capito" dissi io sapendo che aveva ascoltato la conversazione tra me e Mani

"oh, scusa, comunque ti capirò sempre, ogni volta che ti serve puoi parlarmi, sono sempre li, vicino a te, qui nel tuo cuore" spiegò mettendo una mano sul luogo in cui in teoria si trovava il mio cuore. sorrisi e appoggiai le mani ai lati del suo viso baciandola un altra volta, non mi sarei mai stancata di lei, del suo profumo, della sua delicatezza e dolcezza infinita.

"mi aiuti a cucinare?" chiesi felice

"oddio sei capace?" chiese sconvolta Camila ridendo

"MAA bella stronza inizia a correre perchè se ti prendo non esci più da questa casa" dissi mentre correva lontana da me ridendo 

"beh forse preferisco così"


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