Sono passati un po' di mesi da quando Cora ha parlato per la prima volta con Adele, la sua psicologa.
Le ha consigliato di aprirsi con gli altri ragazzi dell'ospedale lei ci ha provato diverse volte senza risultato; tutti la guardavano male e si sussurravano qualcosa di incomprensibile sicuramente riguardo alla corvina.
La sua struttura fisica iniziava a migliorare e ben presto riuscì a camminare con le stampelle.
Il legame che aveva instaurato con la sua psicologa era per Cora molto piacevole e aveva trovato qualcuno che riusciva a capirla.
Un giorno Cora era in camera sua a leggere un libro vicino alla finestra, quando ad un tratto alzando lo sguardo vide un albero famigliare:
Clarissa l'aveva conosciuta qualche mese prima.
"Non mi dici niente eh?" Sbottò Cora, l'albero restò Immobile
"Non una sola parola, voi della città siete proprio antipatici" l'albero non disse nulla.
"Sai una cosa con te non parlo più!"Chiuse la finestra e tornò a leggere, ma appena riaprì il libro sentì bussare alla porta, "Avanti" nella stanza piombò Adele insieme ad una ragazzina minuta e silenziosa, aveva dei capelli rossi molto ricci e lentiggini sparse per tutto il viso.
"Ciao Cora, lei è Charlotte, non ha nessun amico con cui stare"
"Ciao Charlotte io sono Corinna ma preferisco essere chiamata Cora""Ciao tu puoi chiamarmi Charlie"
"Va bene Charlie, Adele puoi lasciarci sole?"
"Certo, divertitevi ragazze" e uscì dalla stanza.Iniziarono a parlare del più e del meno e notarono di avere un sacco di cose in comune, lei le disse che era lì perché non riusciva a mangiare bene e i medici le avevano diagnostico l'anoressia nervosa e anche Cora le disse il motivo per cui era lì.
Finalmente aveva un'amica che la capiva.
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Quel giorno cambiò tutto
RandomNarra di una ragazza dai capelli corvini sempre spettinati, di circa dodici anni che fantastica su tutto, inventa storie, si caccia sempre nei guai e compie molte avventure, non ha molti amici ma solo il suo caro Corrado.