La linea Park

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Ho fissato il ragazzo di nome Jimin e
non sapevo chi sembrava più
malvagio, lui o Hoseok. Ho ripensato a quello che Lia mi ha detto il mio primo giorno di scuola, mi aveva detto che la linea di Kim era la peggiore di tutte ma, a dire il vero, quei tre sembrano angeli rispetto agli altri. Jimin si schiarì la voce, attirando la mia attenzione.

"Allora, a chi appartieni? Namjoon?Taehyung?" chiese con un sorriso sulle labbra

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"Allora, a chi appartieni? Namjoon?
Taehyung?" chiese con un sorriso sulle labbra.

"lo non appartengo a nessuno." Il suo
sorriso si trasformò in un sorrisetto
alla mia risposta.

"Allora sei decisamente di Taehyung,
lui va sempre per quelli che non lo
vogliono." Una risatina lasciò le sue
labbra mentre si sporgeva in avanti e
le sue dita mi sfioravano il viso. "Mi
chiedo come si sentirebbe sapendo
che sei qui con noi e non con lui..."
Non gli risposi e mi ritrassi dal suo
tocco, il suo sorriso compiaciuto si
allargò solo quando si appoggiò allo
schienale e guardò Hoseok. "Non ci
vorrà molto prima che capisca dove si
trova.

"Taehyung non è nemmeno cosciente
in questo momento." Quelle parole mi
fecero battere il cuore, provai un senso di preoccupazione e disagio al
pensiero di lui che sta male. "Non l'hanno nemmeno addestrata bene, ho dovuto praticamente costringerla a uccidere qualcuno." Parlano di morte così facilmente, come se la vita di qualcuno non significasse assolutamente nulla."Lei è una di quelle morali." Le parole di Hoseok suonavano sarcastiche mentre alzava gli occhi al cielo e si appoggiava al muro. "So esattamente come aiutarla a perdere quell'altezza morale."

"Non stai parlando di quello?" Jimin
girò la testa di lato e non volevo
nemmeno sapere di cosa stessero
parlando.

"Proprio quello." Un ampio sorriso
apparve sulle sue labbra mentre
diceva qualcosa in giapponese a
Jimin.

"Sai?" chiese Jimin mentre riportava la sua attenzione su di me.

"So cosa?" Ho risposto in tono
confuso, cosa stava succedendo?
Rimasero entrambi in silenzio per un
minuto e poi continuarono la loro
conversazione in giapponese.

"Lo scoprirai presto." Hoseok mi fece
l'occhiolino e poi entrambi uscirono
dalla stanza lasciandomi sola e
alquanto curiosa di sapere di cosa
stessero parlando. Ho colto
l'occasione per alzarmi a sedere,
scosse di dolore mi sono corse su e giù
per la gamba mentre ricordavo la
ferita sulla coscia.

"Cazzo..." mormorai, cercando di
ignorare l'agonia nella metà inferiore
del mio corpo, guardai le mie gambe e
almeno erano abbastanza bravi da
fasciare la ferita. Ho preso respiri
profondi mentre cercavo di capire la
situazione in cui mi trovavo. Ero con
Hoseok, un ragazzo che è
completamente psicotico ed ero con
qualcuno chiamato Jimin di cui non so nulla ma non non mi piaceva
particolarmente il modo in cui mi
guardava prima. Non pensavo che
l'avrei mai pensato, ma avrei dato
qualsiasi cosa per far sì che Taehyung, Namjoon o Jin psi trovassero davanti a quella porta proprio ora. Il diavolo che conosci è migliore del diavolo che non conosci.

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