kanato quella sera fu il primo a svegliarsi.
Nonostante il sole stesse ancora tramontando, non ci pensò due volte a balzare giù dal letto e correre alla finestra con l'aiuto di una sedia li vicino per poter osservare l'esterno in cerca di una qualche presenza a lui sconosciuta.
Aveva passato tutto il tempo a rimuginare sulle parole di Hilde del giorno prima e avendo trovato i due fratelli già addormentati nel grande letto che condividevano, aveva preferito lasciarli in pace.
Fece oscillare lo sguardo in ogni direzione.
Era davvero troppo presto per l'arrivo di un potenziale ospite.
Iniziando ad infastidirsi, prese a dondolarsi sulla piccola sedia di legno su cui era salito senza nemmeno farci caso fino a quando, in un battito di ciglia, non udì un forte rumore di rottura proveniente proprio dal mobilio sotto di lui e non si ritrovò a terra supino con un dolore lancinante alla testa.
Ayato e Laito, che si erano svegliati di soprassalto per il casino provocato dal minore, gli corsero subito vicino preoccupati.
-Kanato!! Ei...ei...fermo. No..no non muoverti ok?-.
Sussurrò Ayato iniziando ad agitarsi mentre teneva bloccato il fratello sul pavimento dopo aver visto qualcosa che non avrebbe voluto vedere.
-A-ayato....?-.
Deglutì Laito indicando al maggiore una chiazza di sangue proveniente dalla testa di Kanato che si espandeva, a poco a poco, impregnando la moquette.
-Lo so cavolo! L'ho vista pure io!-.
-Se l'hai vista allora perché sei qui imbambolato!? Vado a chiamare mamma!-.
Annunciò Laito serio e preoccupato facendo un passo indietro.
-CHE!? SCORDATELO! nessuno chiamerà nessuno. Serve solo un asciugamano e-.....-.
Non fece in tempo a finire la frase che Kanato iniziò a piangere e urlare invocando disperatamente la presenza della genitrice.
-No! No! No! Shhh! Kanato! Non è niente! non urlare o sveglierai tutti!-.
Cercò di tranquillizzarlo Ayato.
Kanato, dal canto suo, non aveva smesso un secondo di piangere e pareva aumentare sempre di più il volume della voce.
Ayato era nel panico.
Non solo non aveva idea di come aiutarlo, ma nel giro di pochi minuti vide da sotto la loro porta accendersi numerose luci, provenienti sicuramente dalle camere della servitù e delle voci avvicinarsi sempre di più.
- Laito! Chiudi la porta! veloce!-.
Alzò la voce Ayato che subito dopo si tolse rapidamente la camicia da notte che indossava e la premette con forza sulla testa di Kanato per cercare di bloccare la fuoriuscita del sangue ma con il solo risultato di far gridare e piangere maggiormento il minore.
- Chiudere la porta? Sei matto?! Non capisci che ci serve aiuto!?-.
Lo guardò esasperato Laito.
- Sono il più grande! Non ho bisogno dell'aiuto di nessuno, e poi sarà solo un taglietto niente di più! Se magari la smettesse di piangere sarebbe tutto più facile!-.
Sbuffò agitato il rosso.
- Coff Coff....ragazzi!?....-.
Ayato e Laito si bloccarono sul posto.
Hilde li stava fissando furiosa in piedi sulla porta, in pigiama e pantofole, con gli altri colleghi alle spalle che borbottavano tra di loro.
Senza troppe cerimonie, si fece strada nella stanza e spostando bruscamente Ayato, prese in braccio Kanato al quale infilò un ciuccio azzurro in bocca facendo cessare il suo pianto disperato all'istante sotto la sorpresa di tutti.
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VampireMi sono sempre chiesta come potesse essere stata l'infanzia dei gemelli sapendo che kanato è...speciale. Premetto che questa storia non ha niente a che fare con la trama originale ed é solo e puramente mia invenzione.