Si svegliò intontito.
Si sentiva come se avesse dormito per settimane.
Quel sonno che riusciva addirittura a stufare.
Si...era stufo di dormire.
Era sicuro che nemmeno un umano sarebbe stato in grado di dormire così tanto.
A poco a poco, prese coscienza del suo corpo....e mai lo avesse fatto.
Un dolore altroce gli percorreva il viso, gli altri gli parevano di piombo e un fortissimo mal di testa non ne voleva sapere di lasciarlo in pace.
Cercò invano di aprire gli occhi.
Un corpo estraneo li teneva bloccati.
Si portò, con enorme fatica, una mano sul punto interessato, cercando di capirne di più.
Al tatto pareva un tessuto freddo e ruvido.
Bende?.
Aggrottò le sopracciglia iniziando ad irritarsi.
Che diavolo stava succedendo!?.
Non appena provò a strapparsele di dosso si sentì bloccare le braccia.
-No!-.
Si fermò subito e deglutì a vuoto.
Era la voce di Hilde.-Non lo fare....ok?...-.
Sentì la ragazza addolcire la voce e poi sospirare.
Kanato attese qualche minuto prima di voltare il viso verso la direzione da cui proveniva la voce.
In assenza di risposte, strinse i pugni sibilando un "perchè" quasi minaccioso.
Hilde indurì lo sguardo non avendo nessuna intenzione di ammettere le proprie colpe.
- Se ti trovi in questa situazione, la copa è solo tua-.
Affermò senza mezzi termini.
-COSA!? MIA!!!??-.
Kanato esplose.
Pochissime volte si era sentito tanto arrabbiato, ma da buona educazione, come gli avevano sempre insegnato, rimaneva sempre zitto e faceva finta di niente.
Si sentiva diverso...
Hilde mantenne uno sguardo serio senza scomporsi.
-Kanato, abbassa il tono di voce. Noi stiamo solo cercando di aiutarti ma è chiaro come il sole che tu stai facendo di tutto per ostacolarci. Vuoi guarire o no!?-.
- Guarire da cosa!!!?? Non ho niente!!! Credete che il dormire sia utile a qualcosa!? Notizia flash, non lo è!-.
Hilde ringhio.
-TI ADDORMENTIAMO PER POTER LAVORARE IN PACE! SE STESSI BUONO COME I TUOI FRATELLI NON SAREBBE SUCCESSO TUTTO QUESTO!-.
Gridò isterica alzandosi così volcemente, da far volare per terra la sedia su cui era seduta poco prima.
Kanato si zittì.
Era indeciso sul da farsi.
Urlare non serviva a niente e non aveva nessuna intenzione di subire altro.
Avrebbe fatto il suo gioco.
- Mi....dispiace...-.
Sussurrò cercando di recitare al meglio la parte della persona seriamente dispiaciuta.
- Farò del mio meglio d'ora in poi lo prometto...-.
Aggiunse non avendo ricevuto risposta per le scuse predenti.
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VampireMi sono sempre chiesta come potesse essere stata l'infanzia dei gemelli sapendo che kanato è...speciale. Premetto che questa storia non ha niente a che fare con la trama originale ed é solo e puramente mia invenzione.