Ayato deglutì agitato cercando in tutti i modi di mantenere lo sguardo fermo sulla madre, esattamente come piaceva a lei.
Non appena notò Laito che indietreggiava e Kanato che si mascondeva dietro di lui con gli occhi lucidi, prese un grosso sospiro e si fece serio raccimolando quel briciolo di coraggio che gli era rimasto.
- M-madre...mi dispiace...è colpa mia....m-mi sono avegliato tardi e-...-.
Ayato non fece in tempo a finire la frase che un potente schiaffo, proveniente proprio da Cordelia, raggiunse il suo viso facendogli perdere l'equilibrio e finire sul pavimento.
-È MAI POSSIBILE CHE SIA SEMPRE COLPA TUA!?-.
Urlò furiosa afferrandolo dai capelli.
-NEL CASO NON TI FOSSE ANCORA DEL TUTTO CHIARO, TU SEI IL MAGGIORE! DEVI INIZIARE SERIAMENTE A PRENDERTI LE TUE RESPONSABILITÀ!...e invece ....cosa...? Passi tutto il giorno a perdere tempo e a dare il pessimo esempio ai tuoi fratelli!-.
Continuò stringendo la presa sui capelli del figlio facendolo gemere dal dolore.
Kanato aveva iniziato a piangere e a singhiozzare nel modo più silenzioso possibile mentre assisteva alla scena spaventato.
Già il solo sentir urlare lo metteva in agitazione, poi se si aggiungeva il fatto che le grida provenissero da una persona tanto pericolosa come Cordelia, e che tutti li stavano fissando borbottando qualcosa di incomprensibile tra di loro, bastava per fargli venire voglia di scappare senza guardarsi alle spalle.
Spostò lo sguardo sul fratello maggiore e tirò su col naso.
Ayato si era preso la colpa al posto suo...
Non poteva starsene con le mani in mano!.
Si guardò rapidamente in torno e si soffermò qualche secondo ad osservare il caminetto acceso.
Approfittando del fatto che, agli occhi della madre, la sua presenza non era quasi mai contata, iniziò ad indietreggiare stando bene attento a non essere visto da nessuno e senza pensarci due volte, afferrò un tizzone ardente a mani nude tirandolo subito addosso al vestito di Cordelia.
La donna, che inizialmente non si era accorta di nulla, non appena iniziò a sentire un insolito calore vicino alla pelle e un insopportabile puzza di bruciato, abbassò lo sguardo sul proprio vestito infiamme e tirò un grido talmente tanto acuto e potente che sarebbe bastato a spaccare tutti i bicchieri presenti sul tavolo.
- CHE CAZZO!? AIUTATEMI IMMEDIATAMENTE È UN ORDINE!!-.
Sbraitò Cordelia agitata mollando subito la presa su Ayato.
-MIA SIGNORA!-.
La servitù le corse subito vicino in preda al panico e cominciarono a sventolarle addosso tutto ciò che poteva capirargli sotto mano: tovaglioli, stracci, fogli di carta...
Il risultato? Fiamme ancora più alte che avevano intaccato ogni singolo pezzame nelle mani dei servi.
Kanato, che non aveva dato alcun peso alle bruciature presenti sulle sue mani, senza rendersene conto, aveva iniziato a ridere divertito, non tanto per la stupidità dei servi che non fossero in grado di comportarsi adeguatamente ad una situazione del genere ma quanto per la figuraccia che stava facendo la madre in quel momento.
La sua prima piccola vendetta.
Il caos, le urla, la paura dei presenti...
Doveva ammettere che non si sentiva affatto male~.
Si avvicinò, come se nulla fosse, all'imponente tavola dove avrebbe dovuto consumare la propria colazione e, dopo essersi arrampicato su una delle sedie, afferrò una grossa brocca contenente della spremuta d'arancia e la rovesció tutta addosso a Cordelia spegnendo il fuoco.
I servi si ammutolirono all'istante sgranando gli occhi alla vista della donna completamente fradicia e appiccicaticcia iniziando ad allontanarsi.
Cordelia si voltò molto lentamente verso il figlio minore, che aveva ancora uno strano sorrisetto compiaciuto stampato in faccia, rivelando due occhi ignettati di sangue per quanto era furiosa.
-....tu....PICCOLO MOSTRICIATT-...!?-.
-MIA SIGNORA!....-.
Una voce che si distinse tra tutte la bloccò e Hilde si fece largo tra la folla inginocchiandosi davanti a lei.
-La prego...mi permetta di occuparmi io stessa di Kanato...in fondo...-.
Fulminò il bambino con la coda dell'occhio prima di terminare la frase.
-Sono sicura che le sue intenzioni erano buone...stava solo cercando di salvarla-.
La guardò supplichevole nonostante avesse il voltastomaco per tutte le cavolate che stava dicendo pur di convincerla.
Era stata probabilmente l'unica ad aver visto tutta la scena dall'inizio...ma non aveva osato aprire bocca tanto era lo stupore e la paura per gli atti compiuti da quel bambino.
Cordelia, dopo aver valutato attentamente le parole della serva sbuffò sonoramente e si spostò i capelli unti dal viso.
-E sia. Ma voglio che venga punito a dovere sono stata chiara!? E vedi di raggiungermi nelle mie stanze subito!-.
-Cristallina mia signora, la ringrazio per la fiducia e non si preoccupi, arriverò immediatamente-.
Dichiarò Hilde abbassando il capo seria mentre osservava la donna uscire dalla stanza.
Non appena ebbe campo libero, si rimise in piedi e afferrò Kanato da un braccio trascinandolo fuori dalla stanza.
-SI PUÒ SAPERE CHE DIAVOLO TI SALTA IN MENTE!?-.
Kanato chinò la testa di lato osservandola incuriosito senza però riapondere.
-Oh andiamo!! É inutile che fai finta di niente! Guarda che ho visto tutto! Posso sapere perchè hai fatto una cosa del genere!? A tua madre poi!!-.
Cercò di tenere il tono basso per non essere sentita da nessuno ma pur sempre fermo.
-M......m-......-.
Borbottò Kanato iniziando a torturarsi le manine ancora piene di vesciche e bruciature.
- M, M...cosa!?-.
Alzò un sppracciglio Hilde chinandosi alla sua altezza.
-MI È PIACIUTO TANTISSIMO!-.
Urlò tutto d'un tratto il bambino facendo sobbalzare la ragazza.
-È stato bellissimo!! Tutti che urlavano spaventati!...il fumo nero che usciva dal vestito di mamma!...la carne che si colorava di nero per il fuoco!! Non mi sono mai divertito tanto!-.
Esclamò allegramente mentre rideva convinto di ciò che diceva.
Hilde era senza parole.
Sentiva lo stomaco in subbuglio e un'ansia tale da averle fato accorciare il fiato.
Come poteva un bambino così piccolo avere quel genere di pensieri...?.
Aveva sempre pensato che ci fosse qualcosa che non amdava in lui...e ora ne aveva avuto la conferma.
-Kanato...-.
Gli posò una mano davanti alla bocca seria per non fargli continuare il discorso.
-Domani sera incontrerai un amico molto speciale....-.
Sussurrò Hilde prima di prenderlo in braccio e dirigersi verso la camera del gemelli con il piccolo che aveva iniziato a tempestarla di domande sull'"amico" nominato poco prima.
Voleva andare a fondo della questione...
E ci sarebbe riuscita...
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VampireCome ha fatto Kanato a diventare così squilibrato?. Davvero è tutta colpa di Cordelia?. No...non credo. C'è dell'altro sotto. E questa storia risponderà alla vostra domanda. (Non seguirà la trama)