●I foresee something bad●

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Era passato parrecchio tempo dal "meraviglioso" giorno della conoscenza di Cordelia, e Hilde ormai, poteva affermare di averci preso la mano.

Aveva ben chiari i gusti, gli hobby....e se poteva permettersi di dire "i problemi" della donna.

Di fatti, la sua furbizia e la sua determinazione le avevano permesso di diventare la serva personale di Cordelia, cosa che, per molti, poteva sembrare in tutto e per tutto una sorta di scalata della classe sociale, e lei ovviamente non poteva che esserne felice...se non fosse per un piccolo dettaglio...o meglio...3 piccoli dettagli.

Di chi stava parlando?...

Sospirò amareggiata mentre si formava rapidamente un coda disordinata dietro la nuca arrivando con passo rapido e deciso davanti alla porta che la separava dai suoi peggiori incubi...i gemelli.

Era la terza volta quel giorno, che veniva chiamata da alcune sue colleghe che lamentavano il fatto di non riuscire a far addormentare i bambini.

Ebbene si.

Non riusciva a spiegarsi il motivo, ma nessuna delle serve che erano state incaricate di badare a quei 3 piccoli mostri dopo la sua "promozione", riusciva a resistere per più di un giorno.

Conclusione?.

Doveva sorbirseli lei ugualmente!.

Sbuffò appoggiando l'orecchio sul freddo legno della porta per decidere al meglio come procedere e assottigliò gli occhi ascoltando attentamente le vocine provenienti dalla stanza.

-Ayato...?...A-y-a-t-o!-....-.

Il rosso, di tutta risposta, mugugnò assonnato e si girò su di un fianco nella direzione da cui si sentiva chiamare.

-Un'altro brutto sogno...?-.

Sbadigliò sforzandosi di aprire e mantenere gli occhi aperti.

Kanato, seduto a gambe incrociate nel mezzo del letto annuì con la testa.

-Usciamo...? Non voglio stare qui-.

Ayato diede una rapida scorsa all'orologio.

Erano le 14:30.

-Kanato...ne abbiamo già parlato 2 ore fa ricordi? È giorno, e bisogna dormire!-.

-Ma io non posso! Non me lo permette!-.

Alzò la voce il minore con le lacrime agli occhi mentre stringeva le lenzuola nelle manine.

-Shhhh! Non urlare o sveglierai Laito!-.

Sospirò esausto ributtandosi sul materasso in posizione supina.

-Ayato...io voglio uscire...-.

Piagnucolò Kanato iniziando a punzecchiare il fratello con la punta dell'indice in modo da infastidirlo.

Proprio quando Ayato, stava per mettersi ad urlare, Hilde spalancò la porta alzando un sopracciglio.

-Vi sembra l'ora di mettersi a fare salotto per caso?!-.

Si portò la mano sui fianchi osservando i due bambini ancora svegli.

-Ditemi se mi sbaglio...ma non ero già venuta qualche ora fa e mi avevate assicurato un sonno tranquillo e pacifico?-.

-...Si....ma...ecco noi...-.

Balbettò Ayato voltando lo sguardo verso Kanato in cerca di una qualche scusa credibile.

Hilde, notando il gesto, sospirò e raccolse tra le braccia Kanato.

-Vuoi dormire con me anche oggi?-.

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