Capitolo Quattro

82 8 0
                                    

Agilmente il volante scorre tra le sue mani. Tamburella un motivetto con il pollice e canticchia qualcosa.

"Cosa stai cantando?" gli chiedo incuriosita.

"Mm? ah, niente, niente... E' solo il riff di una delle canzoni della mia band."

"Scusa? Tu hai una band??"

"Sì! Ho una band e io suono la chitarra." mi dice mostrandomi la sua collana: un plettro rosso e nero su una catenina.

"Che bello! E che musica fate? Rock??"

"Nah.. oddio delle volte può capitare un brano rock... ma facciamo metal, noi... Dimmi un po' te che musica ascolti?"

"Ah sai io ascolto di tutto un po'... cose pop,  oppure cose più rock..."

"Ah, si? Rock come?"

"Rock inglese! Sai i Queen, Dire Straits... oppure cose più pop rock.. come i Duran Duran, e i Tears for Fears... di tutto un po'."

"Sai se vuoi ti faccio scoprire qualche cosa metal.."

"Mi farebbe piacere aggiungere un po' di metallo alla lista delle mie canzoni preferite.." ridiamo assieme. Poco dopo l'auto si arresta. Siamo a casa sua. Lui abita in una casa mobile in una zona popolare. Entriamo e non sono abituata a degli spazi così piccoli.

"E' piccolina... ma caratteristica... mi piace."

"Mi fa piacere che ti piaccia... ci abito qui con mio zio da quando sono molto piccolo... per me è come una casa normale."

"E dov'è tuo zio ora?" gli chiedo, mentre lui freneticamente sposta e mette a posto oggetti.

"Ora lui... è a lavoro. Sai, fa il turno di giorno serale." con un gesto teatrale mi fa strada verso camera sua. La sua stanza principalmente è occupata dal letto a una piazza  e mezza e il suo armadio. Su un comò è appoggiata la sua chitarra elettrica.

"wow" sussurro appena entrata in camera e dopo qualche giro su me stessa ammirando la stanza, mi siedo su un angolo del letto. La stanza è piena di poster e album. Eddie si inchina in un angolo della stanza per recuperare qualcosa da una pila di libri. Si alza esclamando

"Eccolo qui! Il manuale del giocatore e quello del Dungeon Master... Da quale iniziamo?"

"Iniziamo facile... quello del giocatore?"

"Essia!"

Assieme sfogliamo le prime pagine del libro e commentiamo le illustrazioni. Poi inizia a leggere il testo e ogni due minuti si ferma per spiegarmi qualcosa o per assicurarsi che io abbia capito. E' molto bravo a spiegare e fare esempi, non mi sono mai annoiata neanche un singolo secondo. Dopo una ventina di minuti che siamo immersi nella lettura, improvvisamente mi chiede

"Ah non ti ho neanche offerto da bere.. hai sete? posso farti un te se vuoi.."

"solo se lo bevi anche tu."

Ci spostiamo in cucina e mentre lui prepara il te, io continuo a leggere ad alta voce il manuale.

"Qual è stato il tuo primissimo personaggio?".

Eddie ci pensa su un po' e poi risponde

"Il mio primissimo personaggio è stato un halfling ranger. Era un personaggio molto carino che mi sono portato dietro per un po' dii tempo... Poi quando sono cresciuto è diventato un Mezzelfo ladro... eee diciamo che si avvicina di più al mio stile. eheh. Ecco il te." e mi porge una tazza. Io la prendo e nel farlo gli sfioro la mano. E' molto calda e morbida. Tengo la tazza con due mani e fisso il vapore che sale... Timidamente alzo lo sguardo e lo vedo intento a leggere il libro mentre sorseggia un po' di te. Andiamo avanti così qualche altra oretta fino a che non è ora di cena.

"Beh ti riaccompagno a casa... che dici?"

Sorrido e annuisco. Nel tragitto parliamo ancora un po' di musica e mi accorgo di essere a casa solo nel momento in cui arresta il Van. Scendiamo dall'auto e mi accompagna fino all'ingresso.

"Grazie del pomeriggio Eddie."

"Grazie a te di aver passato un po' di tempo con me, Y/n... Buona notte.." prima di girarsi, fa due passi indietro con le mani in tasca, stringendo le spalle e accennando un sorriso, ma i suoi occhi sono tristi.

"Eddie.." dico io accennando un piccolo passo in avanti, allungando la mano verso di lui. Lui si gira ed è di qualche centimetro più in basso, perché si è fermato su gradino. Faccio quei due passi che mi separano da lui, accarezzo il suo viso, portando la mano verso i suoi capelli e avvicinando il suo volto al mio, stampo un bacio sulle sue labbra. In quei pochi secondi prima di staccarmi, lui libera le mani e posiziona la sinistra sulla mia schiena, passandola sul fianco.

Stacco le mie labbra dalle sue e riapro gli occhi che istintivamente avevo chiuso. I suoi erano già aperti, ma da tristi erano diventati felici, quasi sognanti. Nel frattempo gli passo il pollice sotto al mento e sorrido. Anche lui sorride, ma presto dei rumori in casa ci fanno staccare l'uno dall'altra. E nel momento in cui io sono alla porta, lui sta già aprendo la portiera del Van. Sale, mi saluta e poi se ne va.

Eddie, vorrei che restassi. Mi piace sempre di più e il bacio è stata un esplosione dei sensi. L'adrenalina mi scorre ancora forte nelle vene e durerà ancora un po', ma ora è il momento di cenare.

Devilish EddieDove le storie prendono vita. Scoprilo ora