Capitolo Cinque

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Scusate l'assenza, ma era una pausa per riprendere l'ispirazione!! Spero vi piaccia la nuova parte...



Ceno velocemente senza mai guardare in faccia mia madre... forse per paura che legga qualcosa di diverso sul mio viso. Finito di cenare corro in camera e affondo la faccia nel cuscino. Riemergo poco dopo boccheggiando un po'... Mi giro su un lato e stringo il cuscino. "Eddie" sussurro piano piano.

Mi addormento pensando a lui e al bacio. Il suo sguardo mi appare ripetutamente nell'arco del tempo e ogni volta mi emoziono sempre un po' di più. Mi sveglio un po' sudata e accaldata, così decido di farmi una doccia fresca nonostante sia novembre... Sorprendentemente pettino i miei capelli (giusto per renderli più presentabili) e scendo a fare colazione.

"Tesoro, come sei bella in ordine sta mattina..."

"Cosa-?" dico io con la bocca già piena di cereali.

"Dico che sei bella pettinata... Ti fai carina per qualcuno?"

A quella frase sputo i cereali nella scodella e inizio a tossire.

"No..n-no, sai oggi ho notato che la spazzola si sentiva un po' sola e inutile, quindi ho deciso di darle uno scopo..." riprendo a mangiare velocemente i cereali, così da uscire il prima possibile. Non appena ho finito, arraffo il mio zaino al volo e corro in garage a prendere la bici

Pedalo con forza per le vie della città con il vento fra i capelli (e me li scompiglia giusto un po')... Sento elettricità nell'aria... forse dopo pioverà...


Arrivo a scuola lego la bicicletta e mi dirigo all'armadietto. Ascolto con le mie cuffie "Save a Prayer" dei Duran  Duran... davvero ho bisogno di una preghiera, perché oggi la prof controlla gli esercizi di matematica...

Le ore passano e fuori inizia a piovere. Piove e piove e nessuno si vede fuori. Ogni tanto si sente anche un tuono... sembra quasi che sia sera, da quanta poca luce c'è...


La professoressa controlla gli esercizi e a parte qualche errore, sono andati abbastanza bene.

Sconsolata guardo fuori e vedo solo pioggia. Fisso il tavolo dove di solito Eddie, passa il tempo, ma è solo un tavolo bagnato.


Per i corridoi mi sposto a ritmo di "Head over heels" e mi fermo di fronte alla porta d'uscita. La pioggia cade sempre più forte e io devo andare a casa.

"Ti serve un passaggio?"

Mi giro e vedo che a fianco a me ci sta Eddie che fissa anche lui la pioggia.

"Eddie!" e sorrido. "è bello vederti... e si mi sa che se vado a casa con la bici con questo tempo... no-non sopravvivo..." e ridiamo assieme.

Tiro fuori l'ombrello e corriamo verso il suo Van. Ci sediamo e rimaniamo qualche istante a fissarci intensamente... o quasi perché ogni tanto abbassiamo lo sgurado... poi lui mette in moto l'auto e partiamo.


"Se hai tempo in realtà possiamo leggere ancora un po' il manual-" non fa neanche in tempo a finire la frase che io già rispondo..

"Sì, ti prego.... mi piacerebbe molto."

E così mettendo in moto il van ci dirigiamo verso Munson Maison.

Devilish EddieDove le storie prendono vita. Scoprilo ora