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Il giorno seguente Eddie aprì gli occhi per primo, ritrovandosi tra le braccia il corpo della ragazza ancora dormiente.
Gli sfuggì un sorriso e la baciò sulla fronte, allontanandosi con estrema lentezza, non volendo mica svegliarla.

Il riccio aprì le finestre per far cambiare aria nella roulotte e andò verso la cucina, aprendo diversi cassetti alla ricerca di qualcosa da mangiare.
Per fortuna che suo zio aveva fatto la spesa pochi giorni prima.
Cominciò a preparare dei pancakes, tenendo con una mano il mestolo per mescolare gli ingredienti e con l'altra mano teneva ben saldo il foglietto con su scritta la ricetta dei dolci.

<Allora..>

Prese lo zucchero, dosando le dosi con una bilancia e gettò il tutto nella scodella, riprendendo a girare con forza.

<Ma che ragazzo sono, magnifico> ironizzò, consapevole della sua bassa autostima.

Poi sentì una voce.

Madeline Pov

Mi svegliai con un odore dolciastro che svolazzava per tutto il caravan e alzai il busto, notando che il moro non fosse più al mio fianco.

<Eddie?> lo chiamai, ma non ottenni risposta.

Mi alzai dal letto e andai in cucina, ritrovandolo con solo dei pantaloni indosso, un mestolo e un foglietto nelle mani mentre spingeva la punta della lingua verso l'angolo della bocca.

È adorabile, cazzo.

Pensai col sorriso in volto.

<Eddie> lo richiamai ed egli si girò subito, sorridendomi come solo lui sapeva fare.

<Buongiorno, principessa!> esclamò correndo da me.
Per poco non rovesciava tutto l'impasto a terra.

<Eds! attento!> gridai tra le risate, sentendo le sue mani sollevarmi dai fianchi e mi baciò la pancia numerose volte.
Continuai a ridere come non mai insieme a lui, il ragazzo che amavo.

<Guarda che sto preparando, mi sono impegnato!> batté con tono infantile.

<Sei bravissimo, non vedo l'ora di assaggiare>

Mi sedetti sul divano, stendendomi poco dopo e mi stiracchiai.

Successivamente il maggiore venne da me con un piatto tra le mani ed un sorriso in volto.

Pancakes, li amo.

<Principessa, dovrei sedermi>

Arrossii e ritirai le gambe, facendogli spazio.

<La ringrazio> disse sedendosi e porgendomi il piatto.

Cominciammo a mangiare e devo confessarlo, erano davvero buoni.
Sentivo il suo sguardo addosso al mio viso, cercava di capire se mi piacesse o no.

<Fanno schifo, vero? Ah, lo sapevo, non sono fatto per queste cose> si lamentò gettando la testa all'indietro e scossi la testa.

<Sono buonissimi, davvero>

Il suo sguardo cambiò, luccicava di felicità.

La mattinata proseguì tra risate e battute.
Nessun pensiero negativo, niente di niente, e non potevo esserne più felice.

<Principessa, ti va di accompagnarmi da un amico?>

<Da chi?>

<Si chiama Rick, compro la droga da lui> disse guardandomi ed annuii, andando poi a prepararmi in camera sua.

<Sono pronta!> dissi sistemandomi i capelli allo specchio, notando che il ragazzo fosse già pronto da un po' e che mi stesse aspettando appoggiato alla parete della roulotte con un sorriso.

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