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TW: sexual abuse, incests

<Sei proprio cotto eh, Munson?> ribatté il moro e le mie gote si vestirono di vergogna, diventando scarlatte.

<cotto? no. Penso di amarla, Steve>

il mio tono si fece più basso, come se Madeline potesse sentirmi da un piano di distanza.

<Non ci credo. Eddie Munson? innamorato?> Disse Steve con gli occhi sgranati, scagliando una mano contro la mia spalla.

<Sta' zitto, se Madeline ti sente ti taglio quel bel ciuffo, Harrington> dissi ricambiando la pacca sulla spalla con un pugno sul petto.

<Colpo basso, amico!> ribatté lui, spostando lo sguardo dalla mia figura al televisore, accendendolo poco dopo.

Restammo lì a guardare un programma di cucina per diversi minuti che sembravano ore, anni.
Anche se il mio unico pensiero era Madeline.
Volevo salire al piano superiore, stendermi al suo fianco e stringerla con tutta la forza che avessi in corpo, per poi baciarla.

Qualche istante dopo la porta principale della casa si aprì e ad entrare fu un uomo dai capelli corti e neri, come quelli di Made.

Era suo padre.

Una delle cause del suo dolore era proprio davanti a me e non potevo mettergli le mani addosso, non ancora.

<chi è questo?> chiese subito vedendomi sul suo divano.

Steve scattò in piedi, mettendomi alle sue spalle.

<Il ragazzo di Madeline> continuò lui ed io sgranai gli occhi, sentendo le guance diventare roventi.

L'aveva detto.

L'uomo posò un mazzo di chiavi sul comodino di fianco alla porta e mi squadrò da capo a piedi.
Decisi di fare un passo in avanti, porgendogli la mano.

<È un piacere conoscerla, signor Harrington>
Finsi un sorriso, stringendogli la mano.

Egli ricambiò mentre sul suo volto si formava un sorriso, ma ben presto la mia attenzione venne catturata da qualcos'altro.
Un odore.

Un odore di alcool che mi entrava nelle narici, era così forte da farmi pizzicare la punta del naso.

È ubriaco.

Pensai mentre facevo un passo indietro.

Anche Steve se n'era reso conto. Oltre all'odore, l'uomo aveva una postura incurvata e vacillava da una parte all'altra della stanza.

Presto egli si diresse nella cucina per prendersi un'altra bottiglia di birra, forse l'ultima -visto che ve n'era solo una- per poi sedersi al bancone per sorseggiarla in totale tranquillità, come se non ci fosse suo figlio dinanzi a lui insieme al ragazzo di sua figlia.

<Non mi hai ancora detto come ti chiami> farfugliò lui con gli occhi puntati sulla mia figura.

<Sono Eddie, Eddie Munson, signore>

I suoi occhi si sgranarono.

<Eddie Munson? quel drogato?> Disse rivolto a Steve che rispose col silenzio.

<Mia figlia se la fa con i drogati, ora? Steve, ma che cazzo. Sapevo fosse stupida ma non così tanto> Borbottò lui con tono affranto e si alzò dalla sedia in legno, avvicinandosi a me.

<Non è stupida> disse Steve, ma l'uomo sembrò ignorarlo.

Me lo ritrovai davanti a fissarmi in silenzio.

<Non sfiorarlo, Madeline tiene a lui più della sua stessa vita, se gli torcerai un capello ti odierà ancora di più, e anch'io.>
Sputò acido il moro al mio fianco e lo sguardo del Signor Harrington si spostò su di lui.
Si guardarono senza dir nulla e successivamente l'uomo si avvicinò a me, intento a sussurrarmi qualcosa all'orecchio.

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