Questo è tutto ciò che Isabella ha vissuto negli ultimi 16 anni. Il dolore dell'abuso che deve affrontare dal suo fidanzato e patrigno di lei. Il dolore della sua solitudine di lei a casa. Il dolore di 'non essere abbastanza bravo'.
Ma ha imparato a...
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Chi mi sta chiamando?
Non riconosco questo numero...
Colgo l'occasione e prendo il telefono, avvicinandolo all'orecchio.
"Ciao?" Dico, più una domanda che un saluto.
"Questa è Isabella Volkov?" chiede una voce profonda e misteriosa all'altro capo della linea.
"Sì, lo è, e chi può essere?" Questa chiamata è già strana e mancano circa 8 secondi.
"Sono il detective Matthews del dipartimento di polizia di Miami, Evan Volkov è in relazione con te?"
Dipartimento di Polizia di Miami? Vivo a Londra, che diavolo sono?
contattarmi per? "Sì, è il mio patrigno. Perché mi chiami?" dico nel modo più educato possibile.
Presumo che Evan e Mateo siano andati a Miami dopo che lui se n'era andato alle 3 del mattino.
Accidenti, mi ci sono volute davvero 8 ore per prepararmi?
Ad essere onesti, mi sono seduto contro la mia porta per un po', immagino alcune ore. "Ho delle notizie spiacevoli, abbiamo appena trovato il suo corpo in un incidente d'auto.
Sembrava ubriaco e l'auto con cui si è schiantato sembra esserlo
Sono scomparsi. Mi dispiace tanto per la vostra perdita."
Evans morto?
Ma stai scherzando?
Sono libero.
Infine.
Il detective Matthews continua a chiacchierare, cercando di parlarmi come ! non hanno ancora risposto.
Ma non sto ascoltando.
Non posso credere che sia morto, sono libero dalla sua tortura. Il suo abuso che mi tormentava. Il suo 'allenamento' che mi ha reso insensibile. I suoi amici che hanno pagato per toccarmi. Un peso si è sollevato dalle mie spalle, come se la tempesta che aveva preso il mare si fosse improvvisamente calmata e fosse uscito il sole:
Non può più toccarmi, non può vivere nella mia testa gratis come faceva quando mi preoccupavo ogni notte quando tornavo a casa se mi picchiava.
Mi accasciai all'indietro sul sedile, il telefono ancora all'orecchio e la bocca leggermente spalancata. Le guardie si staranno chiedendo perché l'auto non si è ancora mossa. La mia mascella cadente si trasformò in un sorriso mentre lacrime felici mi rigavano gli occhi, così grato di essermi finalmente liberato di lui.
Attesa
Che succede ora? Non ho altra famiglia in cui accogliermi?
E se dovessi vivere con Mateo e non fossi effettivamente libero? Ho iniziato a scendere a spirale nella tana del coniglio prima che il detective Matthews tirasse: me di nuovo nella realtà.
