photographs (day three)

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Accarezzai le foto sotto le mie dita.
Le guardai a occhi aperti, ero scioccato?
Non avrei mai immaginato che Katsuki fosse il tipo.

Guardai gli altri oggetti nella scatola, e poi alzai lo sguardo sul viso rosso del biondo.
Esiminai le foto ancora una volta, e mi sembrò di realizzare solo in quel momento cosa stavo guardando.

Arrossì.
Di brutto.

Passai le mani sul bordo della figura incorniciata dallo sfondo bianco sporco.

-S-sei tu?

Chiesi con un filo di voce, poggiando la mano dalla scatola al cavallo dei miei pantaloni.

Katsuki nascose il viso tra le mani, sibilando un "vaffanculo" senza rispondere alla domanda.

Guardai le altre foto sul fondo della scatola.

-Le scatti mentre sei insieme a lui?

Lui sapeva a chi mi riferivo, e arrossì ancora, mi godei la smorfia che fece, era adorabile.

Respirò profondamente, e mi guardò, per poi alzarsi in piedi e sfilare la foto dalla mia mano.

-N-no

-okay

Sibilai allora a bassa voce.
Si fermò, distogliendo lo sguardo, per poi tornare a parlare.

-Le- le ho scattate perché volevo le trovassi

Ripensai al modo strano in cui mi aveva detto che il mio regalo di compleanno era sotto il suo letto, e non aveva detto nulla quando avevo preso la scatola "sbagliata".

Era davvero la scatola sbagliata o era il mio regalo?

Arrossì ancora, pensando al suo ragazzo, che era anche mio amico, e scossi la testa.

-Non-non posso fare questo a Hakuzi

Guardai ancora la foto, percorsi con gli occhi il contorno del suo culo, della sua entrata stretta spalancata da un giocattolo, mentre indossava della biancheria rossa.

-Hakuzi non è più il mio ragazzo, non lo è mai stato.

-Lui ti ama

Risposi, distogliendo lo sguardo, sentendo lentamente i pantaloni stringersi, all'idea che la mia cotta da ormai due anni stava volutamente eccitandomi.

-Non l'ho mai amato, e purtroppo l'ho capito troppo tardi

Si avvicinò a me, sorridendo, sedendosi sul mio grembo.

-Katsuki non posso, ti prego, non tentarmi

Si avvicinò al mio orecchio e ci sussurrò sensualmente, facendo seguire la sua frase da un paio di gemiti.

-Ho la stessa biancheria Eijirou~

"Cazzo cazzo cazzo"
Pensai, mordendo l'interno guancia, cercando di contenermi.

-Scometto che qua sotto sei più grande di Hakuzi

Sussurrò ancora, e io fui sul punto di scoppiare, mentre lui affermava una delle mie mani e la guidava sul suo fianco.

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