camping (day four)

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(bakugou fem!)

Lo sentivo dentro.
Lo volevo.
Volevo che mi mettesse incinta.
Volevo che mi sbattesse fin quando non avessi più sentito le gambe.
Volevo mi facesse venire ancora e ancora.

Lo guardai.
Aveva lo sguardo verso l'alto, mentre si accasciava su di me dopo esser venuto per la terza volta in un'ora, non che io fossi messa meglio, ero ormai al mio quinto orgasmo.

"Guardo le stelle"
Mi disse quando gli chiesi cosa stavo guardando.
Ma io avevo fame.
Fame di lui.
Voglia di lui.

Uno schiocco di anche e si trovò sotto di me.

-Guardale per bene le tue stelle

Mormorai, alzandomi dal suo membro ancora duro e rosso.
Quell'erezione non aveva intenzione di scomparire da quando mi aveva visto addosso quel collare con il suo nome scritto sopra.

Si lamentò, a gran voce, probabilmente pensava che me ne sarei andata.

Non che lo avrei fatto sul serio, anzi.

Mi girai e lo feci entrare nuovamente.
Poggiai le mani sulle sue cosce.

Alzai I fianchi all'insù e poi ancora verso il basso.

Lo sentivo contro la mia cervice e il mio clitoride sbatteva contro la sua base.

Urlavo.
Urlavo il suo nome.
Gemevo disperata, mentre lui inseguiva le mie spinte, prendendomi dai fianchi.

Non era un mistero che quella fosse una delle sue posizioni preferite, amava vedere il suo cazzo distruggermi.

Eravamo in campeggio nella zona più isolata del Giappone, e lo stavano facendo all'aperto. Su un materassino ripieno, da ormai un'ora.

Perché?

Perché la sottoscritta aveva deciso di indossare la lingerie del suo marchio.

Esatto, rossa e nera, con scritto il suo nome da eroe.

Ma non bastava.
Avevo messo anche il collare, con un anellino rosso dal quale mi tirava da ormai un'ora.

Farlo all'aperto era eccitante.
Sotto la luna piena, con l'adrenalina causata dalla paura che qualcuno passi di lì con una macchina e mi senta gemere e urlare.

Kirishima era eccitato più che mai, sembrava una bestia.
Lo sentivo fino alla bocca dello stomaco, e il rumore inesorabile della nostra pelle che sbatteva stava diventando una strana melodia.

'Ti amo' mi ripeteva dolce, ma al contempo mi scopava come se fossi una puttana da quattro soldi.

Mi stava distruggendo.

Il suo membro caldo bruciava le mie pareti strette, sensibili e abusate.

Gocciolavo di suoi umori come fossi un rubinetto.

Mi sentivo morire.

Ai suoi 'ti amo' rispondevo sempre ripetendogli le stesse parole.

Qualcosa cambiò a un certo punto di quella scopata.

Si sedette e appoggiò il petto alla mia schiena.
Una delle mani sul fianco era scivolata al mio seno che penso fosse la cosa che più adorava e i suoi fianchi continuarono insistenti contro i miei.

-cazzo quanto ti amo..

Mormorai, buttando la testa sulla sua spalla, collegando lo sguardo con il suo.

-sposami cazzo, voglio questo ogni giorno della mia vita

-Uh?

Chiesi arrossendo come un pomodoro, senza più gemere, fermando anche i miei movimenti.

-h-ho detto che voglio questo ogni giorno della mia vita

Ripeté guardandomi preoccupato.

-N-no prima, prima cosa hai detto?

Arrossì anche lui, leggermente abbracciandomi, unendomi ancora di più a lui, con entrambe le braccia.

I suoi avambracci possono sul mio stomaco, la sua bocca sulla mia sola mentre sussurrava a bassa voce, cercando di ripetere ciò che aveva detto.

-tihochiestodisposarmi?

Mormorò tutto in un fiato e sorrisi, poggiando la mano sulla sua nuca.

-si

Risposi.
Alzò la testa e cambiò di nuovo le posizioni, mettendomi alla missionaria.

-si?

Mi chiese, infilando la testa nel mio seno.
Lo abbracciai, baciandolo poi.

-si..

Ripetei ancora, mentre lui faceva irruenza con aggressività dentro di me.

-si! Si cazzo si!

Prese a spingere, tenendomi dai fianchi e non feci altro che gemere e gemere ancora.

Mi leccò i capezzoli, mi baciò, mi accarezzò, e strinse ogni centimetro di me.

-si! Ah~ cazzo si!

Ripetevo il suo nome, e lasciavo che mi scopasse con quel modo che aveva di fare aggressivo.

Chiunque immaginava di avere un minimo di controllo in una scopata con kirishima, era nel torto.
E anche tanto.

Mi baciò un'altra volta, la sua lingua che giocava con la mia, in una danza piena di saliva e amore.

Io ero già venuta, e lui sembrava stare per riempirmi ancora.

Le sue spinte lentamente diventarono sciatte, e più dolci, mentre le sue labbra non avevano alcuna intenzione di staccarsi dalle mie.

Diventò qualcosa di intimo, dolce.
Stava facendo l'amore, non più solo sesso.

Prese una delle mie mani, e intrecciò le nostre dita, mentre baciava ogni millimetro di pelle che aveva a disposizione, comprese ovviamente le mie tette.

Lo accarezzai dolcemente, stringendomi attorno a lui.

Mi riempì.
Mi senti piena e soddisfatta, mentre alzavo i fianchi desiderando che quel momento non smettesse mai.

"Ti amo"
ripeteva solo quello e piangeva di gioia.
A fiotti.

Lo baciai e sorrisi, piangendo anch'io lacrime dolci.

-Ti amo tantissimo

Risposi sulle sue labbra, si appoggiò sul mio seno, sorridendo.

-sei mia ora?

-lo sono sempre stata idiota.

Kiribaku month Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora