Eccomi di nuovo qua con una nuova recensione di un live action Disney.
Andiamo avanti con un'altra duologia, questa volta dalla brughiera fatata, ci tuffiamo invece nel Paese del Meraviglie, con la saga di Alice in Wonderland.
Qui abbiamo due titoli e un solo, incredibile regista: Tim Burton (che per chi non lo sapesse è uno dei miei registi preferiti assieme a Christopher Nolan).
I film in questione sono "Alice in Wonderland" del 2010 e "Alice attraverso lo specchio" del 2016.
Anche qui, come per Maleficent, non abbiamo la storia del classico Disney, con una Alice bambina che si ritrova per la sua prima volta nel Paese delle Meraviglie, ma bensì un vero e proprio sequel.
Da fan incallita del mondo magico e irreale di Lewis Carroll, posso dire che comunque nemmeno il vecchio cartone animato della casa di Topolino, ha ben seguito la trama dei due libri, mischiando un po' di eventi e di personaggi. Si può dire che in questo caso Tim Burton abbia fatto un seguito leggermente più fedele ai romanzi, piuttosto che al cartone.
Trama (e differenze dal classico originale):
Come abbiamo detto quindi, questo è un seguito e la Alice bambina è già andata e tornata dal Paese delle Meraviglie, ma non se ne ricorda bene e lo reputa solo un terribile sogno che la spaventa, facendole credere di essere matta.
Quando però una sedicenne Alice, orfana di padre da poco, segue nuovamente il Bianconiglio, si ritrova a dover affrontare la Regina Rossa e il suo Ciciarampa, perché quello è il suo destino. Non mi spingerò oltre nel raccontarvi la trama (soprattutto quella del secondo film che a mio parere spiega molte cose del passato del magico paese).
Pero posso tranquillamente parlare delle differenze evidenti con in classico Disney. Nel cartone animato, infatti, non abbiamo la Regina Rossa, ma la Regina di Cuori, che nel romanzo sono due personaggi diversi: la Regina di Cuori, rappresentante la regina delle carte da gioco, è la cattiva del primo libro; mentre la Regina rossa, che come abbiamo detto vediamo anche nel live action, rappresenta la regina dei pezzi rossi (da noi neri) degli scacchi ed è la cattiva del secondo romanzo. Anche qui, però, Tim Burton ha fatto un po' di confusione, mettendo sì Iracebeth (la Regina Rossa) sorella di Mirana (la Regina Bianca), come nella scacchiera, ma affiancando gli scacchi solo alla seconda, mentre la prima ha al servizio carte da gioco e un Fante di Cuori.
Insomma, a mio parere se volete conoscere la vera storia di Alice nel Paese delle Meraviglie, dovete decisamente lasciar perdere la Disney, sia classico che live action. Ciò però non vuol dire che i film siano brutti, anzi tutt'altro.
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In my Disney World
NonfiksiQuesto non sarà una storia, né un racconto. Voglio raccogliere qui dentro le recensioni di ogni tipo di opera Disney che mi passerò sotto l'occhio (ovviamente nuova o vecchia che sia). Spero quindi che se siete amanti della Disney come me, possa pia...