6º 𝚕𝚊𝚟𝚘𝚛𝚘?

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(T/n) Pov:

Dabi: Ma tu che cazzo di lavoro vuoi fare per avere dei compiti così difficili?!-
Siamo seduti sul divano, abbiamo appena finito tutti gli esercizi e sono diventate le 23:30.
Guardo il soffitto con aria persa.
Che cosa voglio diventare eh?
Sorrisi amaramente dopo aver pensato a quella domanda.

(T/n): Mh domanda di riserva?- 
Odio dover parlare tantissimo di me, anzi non amo quello che devo fare, non ho mai voluto intraprendere i corsi come dottoressa, è bello salvare vite ma non fa per me io non riesco neanche a salvare me stessa, non immagino gli altri. I miei genitori però sono sempre stati con l'idea che ne sarei stata in grado e che quello che io sin da piccola volevo fare non andava bene e non fosse un vero e proprio lavoro.

Dabi: Ora me lo dici invece...! Tanto non lo farai mai, come diventerai una dei nostri.-
Sto iniziando ad odiarlo, dico sul serio, potrebbe essere veramente molto particolare e attraente come uomo ma è veramente insopportabile, freddo e menefreghista a livelli estremi.

(T/n): Ah!? Sai già fin troppo sul mio conto, cosa vorrei divenire io non te ne dovrebbe interessare!-
Sento la sua lingua venir schioccata sul palato.

Dabi: Figurati, so solo i tuoi anni, il nome e cognome, la scuola, il lavoro, quirk e le persone che frequenti. Non è nulla.-
Spalancai gli occhi. Mi prende in giro? Non è nulla?! Nella lista manca solo il codice fiscale e il numero di scarpe che porto.
Lo guardai male, per poi alzarmi da divano.

(T/n): Ti mostro la stanza degli ospiti, oggi dormirai lì.-

Apro la bianca porta che si trova di fronte alla mia, accendo la luce permettendoci di vedere l'interno.
È piccola, ma è meglio di nulla.
Un letto singolo, un comodino e un armadio con solo un lato.
Il maggior spazio lì dentro lo ruba il mio amore, il pianoforte.
Mi giro verso di lui per parlargli ma lo becco fissare il strumento musicale, si muove lentamente verso di esso e ci appoggia sopra la mano per poi "accarezzarlo".

(T/n): Amante della musica classica?-
Gira la testa verso di me guardandomi negli occhi, i suoi sono vuoti e tristi, così tanto tristi da poter trascinare anche me dentro le grandi onde che si trovano dentro di essi, se continuo a fissarli.

Dabi: Mh, non lo vengo a dire a te mosca che fa uscire dal culo la luce.-
Inizio a ridere.
(T/n): Forse intendi le lucciole.-

Mi prese per il polso avvicinandomi di più verso il suo viso.
Dabi: Che sapientona che abbiamo qui... suonami un pezzo prima di metterci a dormire bimba.-

Mi morsi la guancia interna, annuendo lentamente confusa.
Mi avvicino al pianoforte per poi mettermi seduta davanti ad esso.
(T/n): Hai preferenze o una melodia precisa da voler sentire?-

Dabi: Hijio De La Luna.-
Sentirlo parlare lo spagnolo è un salto al paradiso, una voce così roca e lenta con un accento spagnolo è magnifico.
Lo vedo sedersi al lato del letto più vicino a me, sorrido come una bambina.
È la mia canzone preferita fin da piccola.



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Ciao a tutti, sono tornata, come vi sembra? voi come state?
ma solo io a Dabi, ce lo vedo anche come un amante della musica classica oltre a quella indie rock? Cioè viene da una famiglia molto tradizionale e benestante, come si dice il lupo perde io pelo, non il vizio.

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