VI

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Sud Corea - 11 gennaio 2022 - Busan

Il rientro a scuola era stato traumatico.

Svegliarsi alle 5:00 del mattino, prepararsi in fretta e furia perché altrimenti perdi il bus e ti tocca camminare, le lezioni noiose e, soprattutto, la gente.

Jungwon, con i suoi problemi di comunicazione, che gli impedivano di parlare senza che sembrassero prese per il culo o menefreghismo estremo, gli rendevano la vita scolastica un inferno, per non parlare di alcuni spiacevoli episodi tipo la sua sospensione...

[ flashback...]

« Oh, wow ragazzi! Guardate chi c'è! I nostri amici giapponesi! »

Allora.

Già la mattina era cominciata male: Jungwon aveva preso una culata per terra cadendo dalla sedia, si era rovesciato tutto il latte addosso, aveva perso le chiavi della stanza e il telefono non aveva caricato.

Quindi, se pure sti coglioni erano venuti per fargli sprecare la sua pausa pranzo, avrebbe giurato sulla sua esistenza che avrebbe distrutto il pianeta con le sue stesse mani.

« Che fate ora? Mi ignorate? » Gyuck e la sua banda di idioti si erano messi davanti a Jungwon e gli altri.

« Guarda che non ti capiscono Gyuck .» ad intervenire fu uno dei suoi amichetti, dandogli una patta sulla spalla e cominciando a ridere.

Se c'era una cosa che Jungwon aveva imparato nel corso degli anni, quella era sicuramente il mantenere la calma in situazioni del genere.

Tuttavia, quello era uno dei momenti in cui la calma abbandonava il corpo.

« Cosa cazzo volete ora. » sibilò il castano, puntando gli occhi color miele in quelli scuri di Gyuck.

« Da te sicuramente niente » cominciò il ragazzo più alto « Ma da loro magari... » indicò le povere ragazze che erano state accerchiate dagli altri scassamaroni.

Si avvicinò a Jisoo e le sfiorò la guancia con il dito, per poi arrivare fino a sotto il mento, costringendola ad alzare la testa.

« Hey, molto carina, lo sai? »

Jungwon non ci vide più.

Fino a quando se la prendevano con lui lo poteva ancora sopportare, ma se usavano toccare o dire qualcosa ai suoi compagni, beh, lì erano cazzi per tutti.

Balzò dalla sua postazione per dirigersi sulla mano di Gyuck, tirandola via dal viso dell'amica.

« Non toccarla mai più, brutto verme che non sei altro. »

Un tonfo.

Un corpo a terra.

Se Jungwon non fosse stato almeno un pochino robusto, probabilmente non sarebbe finita bene.

Cazzo, non si immaginava che Gyuck fosse così forte.

Il naso sanguinava e il castano era inginocchiato a terra per il colpo ricevuto.

L'altro si mise a ridere, e dio solo sa quante gliene avrebbe date a quell'ammasso di muscoli.

Decise di sfruttare la sua posizione per tirargli un pugno allo stomaco, ma qualcuno lo precedette.

Gyuck si piegò in avanti, e l'aggressore ne approfittò per tirargli un altro pugno.

Jungwon non riuscì a comprendere chi fosse la misteriosa figura che gli si era presentata davanti, fin quando egli non si chinò davanti al castano, prendendogli delicatamente il viso fra le mani.

« Wonie tutto bene? »

Il ragazzo aveva la vista annebbiata per il colpo al naso, ma aveva riconosciuto la sua voce.

~Why Not?~ jaywonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora