IX

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Svizzera - 10 aprile 2022 - Berna

Jay's pov

« Lui lavora per me, è lui che mi ha fornito tutto il materiale su di te. » le parole di quella donna mi fecero mancare il respiro.

Jungwon...lavora per lei? Ha fornito delle informazioni su di me? È colpa sua se sono qui?

Il turbinio di emozioni nella mia testa non pareva intenzionato a fermarsi.
E lui, il ragazzo di cui più mi fidavo al mondo, lo stesso che mi ha ingannato per quasi cinque mesi, ora se ne stava lì seduto su quel divanetto, a fissare il pavimento.

« Penso che sia il momento che vi lasci soli, mi pare che abbiate da chiarire la situazione. » la donna si alzò dal divano e si allontanò verso la porta, per poi uscire dalla stanza lasciandoci soli.
Dopo un minuto di religioso silenzio, presi parola.

« Ma sei serio? » gli dissi freddo.
Lo vidi irrigidirsi.
« Hyung- »
« Hyung un paio di cazzi, hai fatto tanto l'amico per dei mesi e poi scopro che lo hai fatto solo perché eri pagato, non hai più il diritto di chiamarmi così. » dissi acido, puntando lo sguardo nelle sue perle color miele, che ora parevano quasi arrossate.
« Ti prego fammi spiegare. »
« Non c'è nulla da spiegare, me ne vado. » mi alzai velocemente e mi avvicinai alla porta, ma prima che potessi raggiungerla, Jungwon cominciò a gridare.

« Pensi che io volessi farlo? Pensi che a me l'idea di farmi amica una persona per secondi fini piacesse? Pensi che io abbia finto tutto in questi mesi? No. È la risposta a tutto. Non ho mai voluto farlo. Non ho mai voluto ingannarti. E no, non ho fatto tutto quello che ho fatto per il lavoro, l'ho fatto perché stavo bene con voi, stavo bene con te!»
« Puoi anche smetterla di fare l'ipocrita, non mi interessa più niente. Andrò a parlare con Rope e troveremo un accordo, dopodiché me ne tornerò a casa e non ci vedremo mai più. » feci per aprire la porta quando qualcosa mi colpì alla testa, colpendo anche gran parte delle spalle.

Mi aveva appena tirato un cuscino.

« Quindi io sarei un'ipocrita? Cosa ne sai tu di chi sono io? Non sai nemmeno perché ho fatto questo e mi reputi una persona orribile che inganna il prossimo. »
« Per i soldi, ecco perché l'hai fatto. »
« MA QUALI SOLDI E SOLDI! NON VENGO NEMMENO PAGATO PER QUESTO! TU NON SAI NIENTE. »

« SE NON SO NIENTE ALLORA SPIEGAMI! SPEGAMI PERCHÉ CAZZO NON ME LO HAI DETTO PRIMA! SPEGAMI PERCHÉ CAZZO IO DOVREI FIDARMI NUOVAMENTE DI TE! »

« STO CERCANDO DI SPEGARTI MA TU NON ME LO PERMETTI E CONTINUI AD INSULTARMI! »

Un singhiozzio.

Non credevo l'avrei mai visto piangere, e invece eccolo qui.
Le lacrime rigavano il suo viso candido, scivolando sulle guance, poi alcune scendevano fino al collo, mentre altre cadevano sul pavimento di quella stanza che per me era diventata una prigione.
Il suo naso, arrossato per il pianto, in qualche modo lo rendeva ancora più carino. Passammo qualche istante in silenzio, si sentiva solo il suo respiro pesante e i suoi singhiozzi. Il cuore mi martellava nelle orecchie, non capivo più niente.

« Jungwon, mi dispiace ma non penso di voler più stare in tua compagnia. Ora scusami ma devo prendere una boccata d'aria. » mi allontanai a grandi falcate da lui arrivando alla porta, che aprii e mi chiusi alle spalle forse con un po' troppa forza, ma avevo bisogno di uscire, la mia claustrofobia si era improvvisamente risvegliata dopo mesi.

Non mi accorsi nemmeno che Rope era appoggiata al muro vicino alla porta che avevo appena involontariamente sbattuto, come non mi accorsi delle lacrime salate che minacciavano di scendere sulle mie guance.

[~] Jungwon's pov

Sapevo che sarebbe finita così.
Sapevo che sarei scoppiato a piangere.
Sapevo che avrei perso la sua fiducia.

~Why Not?~ jaywonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora