Monologo

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"Ma tu vivi nell'armadio di mio fratello?"

Manuel aveva trascorso la notte a villa Balestra, non che fosse una novità, dormiva più lì che a casa propria ormai.
Si era svegliato da esattamente cinque minuti, il tempo di capire chi fosse e dove si trovasse, poi si era alzato e aveva preso come sempre una felpa- quella rosa stavolta- dall'armadio di Simone.

Che le sue sono sempre più grandi e comode, sono più calde e più belle e poi odorano di lui.

"Ma tu devi sempre rompe er cazzo?"
fu l'immediata risposta che diede al suo migliore amico, seduto al tavolo della cucina intento a fare colazione.
Prese posto di fronte a lui- in quello che ormai era diventato il suo posto- versandosi del caffè nella tazzina.

"Sei imbarazzante Manu"
"E tu sei un rompicoglioni Jaco"

Jacopo in tutta risposta gli lanciò un pezzo della brioche che stava mangiando colpendolo dritto in fronte.
Poi si schiarì la voce attirando la sua attenzione, gli fece cenno col capo alle sue spalle e gli strizzò l'occhio in un buffo tentativo di fargli l'occhiolino.

Manuel si voltò verso le scale che portano al piano superiore e vide Simone scendere lentamente, gli occhi incollati al suo telefonino mentre muoveva le dita velocemente sullo schermo.

"Buongiorno" mormorò in saluto non appena li raggiunse in cucina.
"Buongiorno"
"Giorno 'Mone"
Gli risposero i due ragazzi seguendolo con lo sguardo.

Simone invece non prestò loro attenzione nemmeno per un attimo, ancora intento a messaggiare con qualcuno.
Si poggiò sul piano della cucina, le gambe incrociate e il viso sorridente.

Manuel si perse a guardarlo.
Era bellissimo anche appena sveglio, si era già vestito e i capelli erano ben sistemati anche se qualche riccio gli ricadeva disordinato sulla fronte.
Manuel prese un grosso respiro inalando la scia di profumo che aveva lasciato Simone al suo passaggio.

Profumava sempre di buono.

Un calcio, dritto negli stinchi, lo risvegliò da quello stato di tranche. I suoi occhi si posarono sulla figura davanti a sé, identica a quella che stava guardando pochi secondi prima.
Solo più bella, più simpatica, più intelligente, più...

Tutto.

A lui però rivolse uno sguardo tagliente, assottigliò gli occhi, aggrottò le sopracciglia trattennendo un lamento di dolore.

"Che te sei 'mbambolato?" gli sussurrò Jacopo ridendo leggermente.
Manuel sbuffò e alzò gli occhi al cielo massaggiandosi la gamba dolorante.
" 'nte sopporto più"

Manuel e Jacopo sono così.
Amici da una vita- migliori amici- ma battibeccano un secondo si e l'altro pure.
Forse perché sono simili, forse perché il loro rapporto è bello così, si dimostrano affetto insultandosi a vicenda per tutto il giorno.
E Simone deve subirseli e sopportarseli, fa sempre finta che gli diano fastidio ma in realtà si diverte a vederli beccarsi.

Simone alzò per un attimo gli occhi su di loro, staccandoli dal suo iPhone, perché aveva capito che stavano litigando già appena svegli.
Sorrise.

"Vuoi un po' di caffè?" gli chiese subito Manuel non appena ebbe finalmente l'attenzione del più piccolo su di sé.
E stava già versandoglielo nella sua tazzina.

"Grazie Manu ma faccio colazione fuori oggi"
si staccò dal piano della cucina e si avvicinò al tavolo vicino a loro.

Manuel lo guardò confuso.
La colazione tutti insieme era sacra a casa Balestra.
Da quando Simone la saltava per andare... dove?
E con chi poi?

Di gelosie e dichiarazioni || simuel Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora