Cesare ormai era certo di non avere più un cuore.
Rabbia, solo rabbia provava.
Rabbia perché Clara aveva voltato pagina, rabbia perché aveva scelto Gabriele, perfetto in tutto e per tutto, rabbia perché non era uscita da quella stanza e non aveva scelto lui.
Era rabbia quella che provava da quando l'aveva vista quella notte di ormai due sere prima a letto con Gabriele.
Ma forse, non era arrabbiato con lei.
Forse, semplicemente era arrabbiato con sé stesso perché aveva perso tutte le occasioni che la vita gli aveva dato e sapeva che erano state molte.
Le aveva sprecate una a una, per paura di sbagliare, per paura di perdere la sicurezza che aveva.
Aveva lasciato che quelle occasioni volessero via dalle sue mani senza che lui provasse ad acciuffarle.
Aveva lasciato che qualcun altro le prendesse e le facesse proprie.
Ma era più facile scaricare il sentimento su qualcun altro che non fosse lui, perché la sola consapevolezza di averla persa per sempre gli mozzava il fiato in gola.
Era però più facile essere arrabbiato piuttosto che distrutto dal dolore per quello che ormai era certo di aver perduto.
Più semplice concentrarsi solo ed esclusivamente su Sofia.
"Più semplice" pensò, urlando dal piacere, girandosi a pancia in su, sudato e accaldato, mentre Sofia nuda al suo fianco sorrideva.
Più semplice affogare le emozioni nel piacere fisico.
Molto, molto più semplice.
Respiró forte, mentre il petto si alzava e abbassava freneticamente.
Sofia appoggiò la testa sulla sua spalla, e, dopo avergli lasciato un bacio delicato sul viso, si addormentò.Cercò di scacciare via il senso di colpa che sentiva prepotente all'altezza dello stomaco: tutte quelle effusioni degli ultimi giorni non erano per lei e purtroppo di quello ne era ben consapevole.
Trovò quindi un nuovo motivo per essere arrabbiato: continuava ad illudere quella povera ragazza con cui comunque aveva passato dieci anni della sua vita e a cui voleva bene.
A quello però sapeva di poter porre rimedio, se solo fosse stato più maturo, se solo avesse voluto.
Si addormentò, mentre la barriera di rabbia che aveva eretto intorno al suo cuore malandato si distruggeva un poco per volta.
*
Appena aprí gli occhi, si sentì quasi soffocare; Sofia lo abbracciarla stretto al suo fianco.
No, il sonno non aveva portato consiglio e alla luce del sole i sensi di colpa erano, se possibile, ancora più forti.
Era come se fossero stati messi a nudo, scoperti e sotto lo sguardo di tutti.
La stava illudendo, la stava facendo soffrire.
Si alzò piano dal letto, cercando di non svegliarla.
Si mise una maglia bianca in cotone, i pantaloncini blu che aveva usato la sera prima, e uscì velocemente dalla stanza.Aveva bisogno di fermarsi, pensare.
"Quali erano gli step del lutto?"
Si chiese, tra sé e sé mentre percorreva piano il corridoio che portava in cucina."Negazione"
Pensò e immediatamente sentì il cuore perdere un battito.Su quello stesso corridoio solo due giorni prima aveva negato l'evidenza più grande, sperando che Clara uscisse dalla stanza in cui era con Gabriele, per dirgli quanro lo amasse.
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Ti terrò per mano // Cesare Cantelli
Fiksi Penggemar"Ti terrò per mano", una storia che ha fatto venire a galla molte emozioni e sentimenti, una storia di amore, amicizia, gioia e dolore, sempre dal punto di vista di Clara, la protagonista. Con questa ultima storia sulla serie di avrà per concludere...