Capitolo 9.

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Guidava, fissando la strada davanti a se, non prestando attenzione al discorso che gli altri stavano facendo.
Sentiva Nic parlare, Sofia al suo fianco ridere, ma senza farci troppo caso.

Era concentrato: rifletteva sul viso di Clara.
Si erano fermati appena raggiunto il Molise per mangiare qualcosa, dopo ore di macchina.

Durante il pranzo Clara era stata in silenzio, non una parola.
Il viso era stanco e aveva delle occhiaie enormi: si giustificò dicendo che quella notte avesse dormito poco, anche se a Cesare quella giustificazione non bastava.

Che era successo la sera prima dopo il loro ballo? Che fosse stato quello a conciarla in quel modo?
Sospirò.

Si riscosse quando sentì Sofia urlare.

Guardò più avanti e vide l'auto di Nelson fuori strada, le ruote anteriori dentro ad un fosso.

Vide la macchina davanti, quella di Tonno, accostare a lato della strada e lui fece lo stesso, scendendo dall'auto insieme a Nic.
Non ci voleva.

"Io non ci credo, davvero Nelson?" Disse Tonno scendondo anche lui dall'auto.

Era agitato: erano in ritardo sulla tabella di marcia e mancava ancora tanto, troppo alla meta.
"La proprietaria non c'è più dopo le 17, quindi o arriviamo o dormiamo in spiaggia per una notte" Disse, andando nel panico.

Si girò verso Clara, l'unica che ancora era rimasta nell'auto ormai finita nel fosso: era seduta con i piedi fuori e la portiera spalancata,
la testa appoggiata al sedile e gli occhi chiusi.
Gli sembrò più calma rispetto al pranzo, ma forse non era il momento di essere calmi quello.

"Beh per Clara non sembra un problema dormire in spiaggia" Disse Frank con un sorriso guardando l'amica.

Lei per tutta risposta alzò il pollice in aria, dandogli ragione.

Cesare sbuffò: "Ragazzi seriamente cosa facciamo?"

"Ma che vuoi fare Ceso, chiamo il meccanico e mi faccio tirare fuori l'auto, voi iniziate ad andare e noi vi raggiungiamo" Disse Nelson, alzando un po' la voce per far tornare in se l'amico.

Si mise una mano sul volto, per spazzare via l'ansia; non era lucido, troppe cose insieme.

"Serve che resti per dare una mano?" Chiese poi.

"No, tanto con loro tre riusciremo a cavarci qualcosa" Disse Nelson indicando Beatrice, Dario e Clara.

Tutti guardarono Clara che ormai si era addormentata e Cesare pensò che sarebbe stato bello sedersi vicino a lei sull'auto di Nelson e abbracciarla.

"Direi che sei con loro due" Disse Tonno, ridendo.

"Forse è meglio se la porto in auto con noi, così riposa un po' su un letto appena arriviamo" Decretò infine il biondo, prendendola in braccio.
Lei non si svegliò minimamente, neanche quando l'amico la mise sdraiata sui sedili posteriori della sua auto, la testa appoggiata sulle gambe di Frank.

Cesare restò fermo qualche secondo, valutando se potesse davvero chiedere a Frank di far cambio posto, poi tornò in se.

"Ok allora partiamo, fateci sapere quando riuscite a sbloccarvi anche voi. Noi prendiamo le chiavi e andiamo a fare la spesa" Disse  ritornando in auto dove Sofia, Nicolas e Giada lo aspettavano.

Si mise alla guida e mai come in quel momento, vicino a Sofia, si sentì nel posto sbagliato.

*

Ti terrò per mano // Cesare CantelliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora