Prendo la mia borsa guardando altrove, apro la tenda che ci copre dagli altri e vedo il direttore con le braccia incrociate.
Mi paralizzo all'istante dicendo: <Direttore, me ne- me ne stavo andando...>. Il direttore sorride chiedendomi: <Come mai così tanta fretta? È arrivata da poco signorina Mills>.
<Non ho fretta, ma ho visto come sta e quindi posso andare...> dico per poi avviarmi verso l'uscita.
Una volta fuori vedo Adam che mi stava aspettando, faccio un leggero sorriso ed entro in macchina.
<Allora com'è andata?> mi chiede mentre mette in moto.<Lo hanno picchiato e ora è in infermeria, ma sta...sta bene...> dico abbassando lo sguardo.
Stringo tra le mani la borsa. <Sì, ma tu non sembri stare bene...> dice Adam inclinando di poco la testa.
Scuoto la testa dicendo: <No...sto-sto bene...>.Tiro sù col naso e gli sorrido.
<Dai...andiamo a casa tua. Dobbiamo iniziare l'addestramento> dico nel mentre mi allaccio la cintura. Adam sospira e parte portandoci a casa.- skip time...
Sono in camera.
Sono al cellulare e ad un certo punto bussano alla porta. <Avanti...> dico posando il cellulare sul comodino.La porta si apre rivelando Myriam.
<Eva> entra in camera sorridendo teneramente mentre si accarezza la pancia. <Hey Myriam, che succede? Qualche problema?> chiedo un po' preoccupata essendo che le manca poco al parto.<No...no tranquilla sto bene, posso?> mi chiede indicando il mio letto. <Certo, siediti pure...> dico accennando un piccolo sorriso rincuorante.
Myriam si siede chiedendomi: <Allora? Non vai al penitenziario? A Ryan credo farebbe piacere rivederti...>.Fisso un punto vuoto dicendo: <Non credo che gli farebbe piacere, l'ultima volta mi ha urlato in faccia>. Quest'ultima appoggia la sua mano sul mio ginocchio dicendo: <Eva...è normale ogni tanto litigare, sono sicura che per lui è acqua passata e che ti vede sempre allo stesso modo>.
Alzo lentamente lo sguardo verso di lei che continua dicendo: <Sono già 5 giorni che non vai a trovarlo...vai da lui sono sicura che gli manchi tanto...>.
Sorrido con gli occhi lucidi e le chiedo: <E se alla fine...mi urla di nuovo contro? Se mi ordina di andarmene?>.Myriam espira dicendo: <Almeno ci avrai provato e non dovrai più tartassarti la testa...ma comunque sono sicura che tutto andrà per il meglio. Ti immagini? Arrivi lì e c'è lui che è pronto a vederti e abbracciarti...e baciarti>.
Ridacchio un pochino alla fine per come ha detto le ultime due parole. Lei fa lo stesso per poi dirmi: <Ancora qui sul letto? Forza alzati>.
Mi alzo ridendo mentre dico: <Va bene, va bene ai suoi ordini...>. Lei esce dalla camera facendomi un occhiolino. Comincio a cambiarmi.Eva's outfit
In seguito scendo di sotto.
Vedo Adam accarezzare la pancia di Myriam e sorrido dicendo: <Vado da Ryan>.
Alzano entrambi lo sguardo e Adam dice: <Ti accompagno>. Lo fermo subito dicendo: <Hey no, tu resti qui e comunque qualcosa dal tuo addestramento ho imparato>.In questi giorni abbiamo incominciato l'addestramento. Sono contenta dei miei progressi.
Li saluto con la mano ed esco dalla villetta.
Prendo un taxi e mi faccio accompagnare al Rikers Island.Una volta arrivata scendo ed entro dentro facendo i soliti controlli e mi dirigo verso l'infermeria.
<Ryan Baker?> chiedo all'infermiera che mi risponde: <Oh è stato dimesso dall'infermeria, è con tutti gli altri nelle proprie celle>.
Mi sorride e lo stesso faccio io, solo che il mio è più forzato.Vado verso l'ufficio del direttore.
Busso e sento un: <Avanti>. Entro dentro e il direttore mi dice: <Ah sei tornata, pensavo che avessi lasciato il lavoro>. Deglutisco rispondendo: <Ci sono state alcune complicanze in famiglia...ma adesso è tutto a posto>.<Va bene, scorteremo Ryan Baker alla solita stanza.> dice quest'ultimo mentre si sistema gli occhiali e firma dei moduli. <Va bene...> dico per poi uscire da quel suo ufficio schifoso.
Apro la porta della stanza dove io e Ryan facciamo la nostra sessione.Tremo leggermente dall'ansia e agitazione.
Ho paura della sua reazione. Ad un certo punto si sente la porta aprirsi, mi volto di poco con la testa e lo vedo accompagnato da una guardia.
Gli tolgono le manette, in seguito Ryan si siede e la guardia esce dalla stanza lasciandoci da soli.Silenzio.
C'è solamente un teso e fastidioso silenzio.
Lo guardo e neanche il tempo di aprire bocca che lui mi dice: <Mi dispiace...>. Perdo dei battiti.
<Ryan-> non riesco a finire la frase che mi blocca dicendo: <Non dovevo u-urlarti in quella maniera...per colpa mia hai già subito molto...>.Ho le labbra socchiuse, gli occhi lucidi e le sopracciglia inarcate leggermente all'insù.
Mi alzo dalla mia sedia e mi avvicino a lui dicendo: <Ryan tutto quello che mi è successo non è colpa tua...>.Tiene la testa bassa e continua dicendo: <Invece sì Eva, ti hanno fatto del male per colpa mia...>.
Appoggio l'indice e il pollice sul suo mento facendo in modo che possa guardarmi negli occhi.
Sta piangendo. Il mio cuore accelera, non posso vederlo così.Mi siedo di lato sopra le sue cosce sussurrando: <Non piangere...ti prego...>. Gli accarezzo i capelli con una mano mentre con l'altra gli asciugo le lacrime. <Non voglio che piangi, perché mi strugge il cuore vederti così...> dico mentre mi scende una lacrima.
Ryan inspira ed espira lentamente.
Gli faccio appoggiare la testa al mio seno. Inizio a fargli i grattini sulla testa e appoggio la guancia su di essa.
<Scusami...> sussurra tra un singhiozzo e l'altro.
<È tutto ok...tranquillo...> sussurro dandogli un bacio sulla testa.Subito dopo alza pian piano la testa facendo incontrare i suoi splendidi occhi ai miei. <Mi sei mancato...> sussurro vicino alle sue labbra. <Mi sei mancata anche tu...> dice intanto che con il pollice accarezza il mio orecchio.
Non gli resisto e senza pensarci due volte faccio incontrare le mie labbra alle sue. Gli accarezzo la guancia e lui fa la stessa cosa su i miei fianchi.
Lo stringo di più a me mettendomi lentamente a cavalcioni sopra di lui. Mi accarezza la schiena e man mano scende con le mani fino ad arrivare al mio fondoschiena. Mugolo un po' dal piacere.
Mi stacco lentamente dalle sue labbra e...
Continua...
Angelica Liliana Saitta
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𝑻𝒉𝒆 𝒎𝒂𝒅 𝒎𝒂𝒏
ChickLitEva Mills, laureata da poco decide di lasciarsi il passato alle spalle. Si trasferisce a New York, la città delle opportunità per inseguire uno dei suoi più grandi sogni e diventare psichiatra. Riesce a trovare lavoro in uno dei penitenziari più con...