37- Past memories

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<Perché mi respingi sempre io- voglio sapere di più di te e->. Non riesco a trattenermi che le urlo: <PERCHÉ NON C'È NIENTE DA SAPERE!!!>.
Le mie spalle a causa dell'affanno fanno sù è giù velocemente.

Mi alzo e mi dirigo a passo svelto verso il bagno per poi chiudermi dentro.
Quando meno me lo aspetto nel mentre mi accascio a terra, chiudo gli occhi e la mia mente proietta un qualcosa che non avrei mai voluto ricordare.

- flashback - Georgia, Atlanta 2006
<Sei solamente una troia del cazzo!!!> si scaglia mio padre contro mia madre. <Ah davvero?!! Parli proprio tu che non sai fare altro se non bere! Mi tocca a me stare qui con un figlio di 8 anni mentre tu stai a poltrire su quella merda di poltrona lasciando a me questa responsabilità!!!> ribatte mia madre buttando con rabbia alcuni piatti sul lavello.

<Mamma...l'ho fatto per te...> mormoro porgendole il disegno che la maestra ci aveva fatto fare in classe.
Mi guarda per qualche secondo. Dopodiché prende il disegno e lo strappa davanti ai miei occhi.

Spalanco gli occhi e quest'ultima dice: <Sai quanto me ne può fregare?!!! SEI NATO PER SBAGLIO LO VUOI CAPIRE?!!!>.

Cerco di trattenermi dal piangere ma alla fine cedo.
Piango. Piango come non mai, successivamente corro verso la mia camera mentre in lontananza sento mio padre urlare: <SMETTILA DI PIANGERE CAZZO!!!! PIANGONO SOLAMENTE LE FEMMINUCCE!!!!>.

Non riesco a controllarmi che continuo a piangere forte. Improvvisamente la porta della camera si spalanca rivelando mio padre con la cintura in mano. <Vieni qui! Basta mi hai stancato!!!> sbraita.
Subito dopo avanza velocemente verso di me cominciando a tirarmi cinghiate su cinghiate.

<PAPÀ!!!!...> urlo con nel mentre strizzo gli occhi piangendo. Mi tira uno schiaffo che da quanto è potente mi fa cadere a terra. Ad un tratto smetto di piangere e guardo il pavimento. <Solo con le cattive capisci!> urla per poi togliersi la sigaretta di bocca e spegnerla sul mio braccio.

<AHHHHH!!!!...> urlo dal dolore.
Vedo mia madre avvicinarsi alla camera dicendo: <Visto che succede quando non fai il bravo bambino? È inutile che adesso piangi. Te lo sei meritato, perché da quando sei nato non fai altro che creare problemi in questa famiglia.> afferma tornando in cucina.

<VI ODIO!!!!> urlo a entrambi con tutto il fiato in corpo. In seguito corro verso il bagno. Mi chiudo dentro. <Piccolo ingrato...CHE NON SEI ALTRO!!!!> grida mio padre sbattendo le mani contro porta.

<APRI QUESTA DANNATA PORTA RYAN!!!! O GIURO CHE QUANDO ESCI NE PRENDERAI ANCORA DI PIÙ!!!!> urla a squarciagola. Inoltre tira anche un calcio alla porta che mi fa fare un balzo sul posto.

Mi avvicino al bidet e mi sciacquo il braccio.
<Ahh!...> mugolo dal dolore nel mentre passo l'acqua fredda sulla scottatura.

Prendo della carta igienica e comincio ad asciugare la ferita.
Strizzo ogni tanto gli occhi, poi mi siedo a terra portandomi le mani alle orecchie e le gambe al petto.
<RIMANI SENZA CENA!!!!> continua mio padre per poi sentire il tonfo della porta di camera mia sbattere.

- fine flashback
Vado verso il lavandino del bagno cominciando a sciacquarmi il viso. Lo asciugo velocemente con un asciugamano e mi passo una mano su di esso.

<Ryan!...Ryan mi- mi dispiace ok? Aprimi e parliamone...> mi richiama Eva.
<Io voglio...voglio solamente conoscere il tuo passato...siamo una coppia e io ti amo Ryan.> dice con un tono un po' strozzato dal pianto.

Mi avvicino alla porta e lentamente abbasso la maniglia che cigola rivelando Eva.
<Il mio passato è uno schifo...e tu lo sai meglio di chiunque altro, io-...io non voglio ricordare quelle atrocità.> sussurro trastullando le mani che lei dolcemente prende.

<Ok...ma vuoi dirmi il vero perché...?> mi chiede accarezzando con i pollici delicatamente i dorsi delle mie mani. <...P-Perché ho paura...di-...diventare come m-mio padre nei c-confronti di Rj...> sussurro balbettando.

Eva appoggia le mani sulle mie guance dicendo: <Hey...tu non sei come i tuoi genitori. Tu sei migliore e sei un papà splendido. So che ti starai dicendo come io possa essere così sicura, perciò ti voglio rispondere. Io sono sicura perché io vi vivo ogni singolo istante e vedo come sei con Rj. Sei buono, affettuoso e gentile. Rj ti ama e anche io, perciò non dubitare mai di te stesso. Hai difficoltà nel gestire la rabbia? Sì, ma possiamo lavorarci. Insieme>.

La guardo dritto negli occhi.
<P-Pensi davvero che io sia...u-una persona buona?> chiedo ancora incredulo. Eva sorride rispondendo: <Sì al 100%...>. Mi da un bacio a stampo ma io le prendo il viso tra le mani baciandola seriamente.

Quest'ultima porta le sue braccia attorno al mio collo. Fa andare una sua mano tra i miei capelli stringendoli e tirandoli di poco. Metto la mia mano sulla sua schiena che accarezzo senza smettere di baciarla.

Eva's pov
Dopo un po' sentiamo Rj piangere.
Entrambi corriamo da lui. <Hey!...hey piccolo cosa succede?...> chiedo sedendomi accanto a lui sul lettino. <Brutto sogno!> urla senza smettere di piangere.

Lo prendo in collo a stile koala e comincio a coccolarlo dicendo: <Va tutto bene...la mama e dada sono qui con te...e senti un po' di va un gelato?>.
Gli asciugo le lacrime mentre Ryan gli accarezza la testa. <Sì!!! Gelato! Gelato!> urla euforico.

Sorrido a trentadue denti.
Gli dò un bacio a stampo e Ryan mentre lo prende in collo dice: <Oook! Piccolo campione, devi farti il bagnetto e cambiarti se proprio vogliamo andare a mangiarci un gelato>.

Lo stringe a se e Rj comincia a giocare con i suoi capelli chiedendo: <Ma dopo gelato?>.
Li guardo intenerita dalla scena. Ryan gli da un bacio a stampo e sulla guancia rispondendo: <Sì sì dopo si va a prendere il gelato>.

Dopodiché quest'ultimo alza lo sguardo verso di me facendo un lieve sorriso. Ricambio e Rj appoggia la testa nell'incavo di Ryan accoccolandosi a lui.
<Dada andiamo?> chiede muovendo ancora la testa sul suo petto.

<Sì hai ragione, le bollicine e le paperelle ti aspettano!> dice per poi iniziare a fargli un po' di solletico. Si avvia verso il bagno con Rj che ridacchia dicendo: <Dadaaaa!! Ahahahah>.

Preparo i vestiti per Rj.
Sento una notifica arrivare sul mio cellulare. Sblocco il cellulare e vedo...

Continua...

Angelica Liliana Saitta

𝑻𝒉𝒆 𝒎𝒂𝒅 𝒎𝒂𝒏Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora