24- Don't leave me...

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<Ryan!> dice quest'ultima correndo velocemente verso di me. Tossisco intanto che mi massaggio il collo. Dopodiché la guardo sorrido ma proprio quando sta per venire in contro a me Eric prende il coltellino da terra.

Si dirige velocemente verso Eva e proprio quando sta per accoltellarla corro verso di lei urlando: <NO!!!!>.
Ma Eric prima ancora che potessi toccarla le conficca il coltellino nel fianco.

Spalanco gli occhi al massimo.
<Da parte del figlio dello zio di Chandler.> dice sorridendo soddisfatto per poi estrarre la lama del coltellino dal suo fianco.

Scappa dalla stanza.
Mi avvicino e prendo in collo subito Eva. <NO!!!!!No!!!...No...Hey! hey...g-guardami Eva!> dico con gli occhi lucidi mentre a Eva scende una lacrima guardandomi dritto negli occhi.

Mi tolgo velocemente la maglietta e gliela appoggio sulla ferita dicendole: <Pre-Premi qui! Piccola a-andrà tutto...t-tutto bene...ok? Dai...metti il b-braccio attorno alle mie spalle...>.

Eva debolmente fa come detto da me.
La prendo in collo a modo di sposa ed esco dall'isolamento. Vado verso l'infermeria urlando: <AIUTO!!!>. Quest'ultima appoggia la sua testa nell'incavo del mio collo socchiudendo un po' gli occhi.

<Hey! Hey...No! No...resta sveglia Eva...n-non chiudere gli occhi!> dico correndo il più velocemente possibile. Arrivo finalmente alla destinazione.
<Aiutatela! Vi prego!> urlo disperato e sconvolto.

Una dottoressa si avvicina con una barella dicendomi: <Mettila qui! Ma che cosa le hai fatto?!>. Non inizio neanche a parlare che Eva tossendo un pochino dice: <...Non è stato lui...è stato-...> non finisce la frase che tira gli occhi all'indietro fino a chiuderli definitivamente.

<Eva...Eva!!! Apri gli occhi!!!! N-No!...> urlo tutto pieno e preso dall'agitazione e al panico a mille. Appoggio le mie mani sulle sue guance, successivamente avvicino il mio orecchio alla sua bocca per sentire se respira e purtroppo non lo sta facendo.

<NO!!!> dico cominciando a piangere forte.
Appoggio le mie mani sul suo petto e parto facendole il massaggio cardiaco. Guardo la dottoressa e la vedo lì. Ferma e impalata.

<Ma che- COSA CAZZO STAI FACENDO LÌ FERMA!!! AIUTALA!!!> urlo sempre nel mentre continuo a farle il massaggio cardiaco.

La dottoressa fa un leggero balzo sul posto. Consecutivamente ci raggiunge con il kit medico, si mette i guanti e le taglia la maglietta con delle forbici. <Ok, spostati...> dice prendendo il mio posto .

Riprende a farle il massaggio cardiaco insieme alla respirazione a bocca a bocca.
<Tieni premuto sulla ferita!> dice la dottoressa.
Senza esitare agisco premendo la mia maglietta sulla ferita di Eva.

Avvicina il suo orecchio alla sua bocca dicendo: <Ok, è stabile! Devo operarla>. Annuisco scosso e preoccupato per quello che succederà.
La dottoressa prende delle manette dicendo: <Ma prima voglio che ti ammanetti a quel tubo, non mi fido a lavorare da sola con un detenuto nella stessa stanza>.

Mi passa le manette.
Inspiro e mi ammanetto il polso al tubo da lei indicato. <Ok, bene...> dice sospirando sollevata.
In seguito tira la tenda e inizia a operarla, osservo la stanza e poi le chiedo: <G-Gli altri dipendenti dove sono...?>.

<Arrivano più tardi, io sono sempre la prima ad arrivare. Tra l'altro sono le 05:00 del mattino e voglio che tu sappia che ho bisogno di silenzio per lavorare.> dice schietta, direi anche molto diretta.
Mi azzittisco fino a quando non sento il cardiogramma fare un bip continuo.

<C-Che succede?!> chiedo allarmato cercando di vedere qualche cosa. <È andata in shock settico. Ha perso molto sangue! Comincio a fare il massaggio cardiaco.> dice e sento che comincia a farglielo.

Il cuore mi martella come un fottuto tamburo a sonagli. Sposta di poco la tenda, prende i defibrillatori dà la carica e glieli appoggia sul petto, la scossa cercando di rianimarla. I miei occhi sono fissi sul monitor che segna ancora zero battiti.

<Eva...dai...> dico tra le lacrime per poi abbassare la testa. La dottoressa cerca ancora un po' di rianimarla ma poi...si ferma. Alzo subito lo sguardo e lei toglie la tenda definitivamente facendo segno di negazione con la testa.

<No...NO!!!! MI LIBERI CAZZO!!!! LEI NON È MORTA!!!> urlo a squarciagola. <Non posso ragazzo...lei ha perso tanto sangue...non ce l'ha fatta.> dice la dottoressa.

Non può essere morta.
Io non lo accetto. Non posso! Io non posso perderla!
<Mi-Mi liberi per favore!!!> dico sfinito dal pianto.
Lei scuote la testa dicendo: <Non posso...>.

<CAZZO!!!!> urlo e tiro dei calci al tubo, poi espiro e faccio una cosa un bel po' drastica ma necessaria.
Mi rompo il pollice della mano destra e caccio un urlo.

Dopodiché faccio un respiro profondo e mi sfilo con forza le manette.
Rimetto da solo il pollice strizzando gli occhi un po' dal dolore e una volta accanto a Eva riprendo a farle il massaggio cardiaco.

<È morta.> dice la dottoressa ma le urlo: <NON È MORTA!!! Non può...>. Prendo i defibrillatori e la dottoressa si avvicina dicendo: <Smettila!>.
<Carica!> le ordino pronto a rianimarla.

La dottoressa mi guarda come per dire che tutto inutile. <FORZA!!!> urlo e lei lo carica.
Glielo metto sul petto provando a rianimarla poi vedo che ancora non si sveglia e ripeto: <ANCORA E AUMENTA LA POTENZA!!!>.

<Ma-> la interrompo prontamente urlandole: <ORA!!!>. La dottoressa si rifiuta allora l'aumento da solo e riprovo a rianimarla mentre urlo: <EVA TI-TI PREGO!!! NON LASCIARMI...Non farmi questo...>. Eva si risveglia di colpo.

Poso subito i defibrillatori e metto le mie mani sulle sue guance. <Eva...> sussurro incredulo piangendo con il viso vicino al suo.
Eva batte le palpebre piano piano e sussurra un flebile: <...Ryan...>.

Annuisco velocemente abbracciandola.
La dottoressa guarda me dicendo: <L'hai riportata in vita...e hai una storia...d'amore con lei...>.
Alzo lo sguardo dicendo: <L-La prego non lo dica al direttore o a qualcun altro...lei è davvero importante per me...>.

<Ho visto. Tu devi essere Ryan Baker giusto? Lei è la tua psichiatra...Eva Mills.> dice leggendo dei fascicoli. Deglutisco dicendo: <Per favore...la prego non->.

Mi interrompe chiedendomi: <Hai la vaga idea di cosa potrebbe succedere se saltasse fuori che tu e lei avete una relazione?>.

Abbasso leggermente lo sguardo dicendo: <Lo so...la licenzierebbero e non potrei vederla più...quindi glielo ripeto...non lo dica a nessuno...per favore...>.

La dottoressa mi guarda e posa gli occhiali sulla sua scrivania.
<Allora? Cosa...ha deciso? Dirà tutto...?> chiedo guardandola supplichevolmente.

Quest'ultima si avvicina con passo calmo a noi. Si appoggia sul lettino vuoto accanto a quello di Eva e risponde...

Continua...

Angelica Liliana Saitta

𝑻𝒉𝒆 𝒎𝒂𝒅 𝒎𝒂𝒏Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora