Looking for The Lost Angel

Capitolo 30

♦Luna

"Dai ammettilo, hai rifiutato il cognome solo perché Luna White non suonava per niente bene."

Sembrerà strano, ma stavo ridendo e scherzando con Lucius. Io, persona dal carattere alquanto difficile e testardo, mi stavo divertendo, ma non lo dico tanto per dire, lo dico perché è la pura verità.

Dopo l'uscita che ha combinato Susan, si è creato una specie di legame tra me e Lucius, stento ancora a credere alla cosa, però è la verità. L'unica cosa che mi spaventa in questo momento è che questo invece di essere un rapporto ferreo, sia bensì un sottile filo destinato a spezzarsi con la comparsa del primo problema. Per questo motivo cerco di affezionarmi a Lucius il meno possibile, ho paura che mi abbandonerà.

Però devo comunque ringraziare Susan, nonostante adesso sia uno stato di perenne incertezza, se non fosse stato per quell'incontro non avrei questa serenità nel stare nella mia camera che negli ultimi tempi era diventato per me un ambiente ostile e quasi mi sento in colpa ad aver attribuito tanti sentimenti negativi diretti verso questa stanza, il mio malessere non è colpa di essa. Se fosse stato un luogo come tanti altri sicuramente non proverei gli stessi sentimenti, ma questa era la camera di James e mi è sembrato di aver riversato la mia ira attraverso la camera verso di lui in tutto questo tempo, per questo mi sento in colpa. Lui non centra nulla, questo posto non ha colpe come non le ha neanche lui; per un periodo mi ero dimenticata del perché mi ero stabilita in questa camera, ma adesso il motivo è di nuovo ritornato a galla nella mia mente.

Avevo deciso di stabilirmi in questa camera, perché essa mi permetteva di sentirmi più vicina a James come tante altre piccole cose, tra cui la penna stilografica. Ricordo ancora il perché mi abbia regalato quella penna stilografica: non eravamo ancora fidanzati, ci eravamo da poco conosciuti e per un puro caso scoprì la mia dote nel comporre brani e subito dopo questa scoperta, si precipitò in vari negozi alla ricerca della penna che meglio si adattasse a me e dopo varie ore e tanta fatica lo trovò. Quando me lo regalò, fui al settimo cielo, ma subito dopo che mi raccontò cosa aveva fatto per trovare la penna, io mi misi a rimproverarlo. Lui per poco non si riprese la penna. E oggi mi accorgo che senza quell'oggetto mi sentirei persa e ancor più vuota di quanto già non lo sia a causa della sua assenza.

Usavo quella penna solo quando sapevo che i brani che stavo per comporre, sarebbero stati tra i più belli, infatti fu sempre così. Ma dopo che James mi lasciò, non ebbi più il coraggio di utilizzare quella penna per scrivere qualcosa, ero convinta che senza la sua presenza nessun brano potesse essere tanto bello quanto quelli che avevo scritto in precedenza con questa penna e con lui accanto a me. In me era presente in modo perenne la paura di non essere all'altezza di un dono tanto speciale, pertanto non scrissi più con quella penna stilografica.

Scaccio via i pensieri malinconici e torno nel mondo reale in cui sono seduta sul mio letto e parlo con Lucius.

"Non avevo mai pensato a quanto la cosa potesse suonare strana." Affermo sincera.

"Beh, adesso lo sai. Dovresti ringraziarmi, senza il suddetto genio..." Si indica altezzoso. "...non avresti mai scoperto che la luna è bianca."

Gli lancio un cuscino per la sua pessima battuta.

"Oltre che un genio vedo che sei anche modesto." Scherzo.

"Ovvio la modestia è la prima cosa, sopratutto dopo la scoperta del fatto che la luna è bianca." Continua.

Gli lancio un altro cuscino.

"La smetti di prendermi in giro?" Dico come una bambina capricciosa.

"Cosa c'è, alla signorina Luna White dà fastidio tale comportamento?"

Mi giro per prendere un altro cuscino da lanciargli, ma mi accorgo di averglieli buttati tutti. Stavamo parlando da un paio d'ore e io ho esaurito i miei cuscini, cosa di cui lui non tarda ad accorgersi, per poi farmelo notare.