7. Non ci stanno bene per niente

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Un lungo e noioso pomeriggio mi sta ammazzando, tanto che, per la noia, mi sono messa a riordinare la camera.
Potrebbe essere strano da dire e anche da pensare, ma in un giorno in cui sono in questa casa, sono riuscita a mettere in disordine la stanza.

È abitudine, per me avere la stanza in ordine è un evento raro. Molto.

Tra una pulizia e l'altra sono arrivate le 6, quindi credo che mamma in poco tempo si faccia viva.

Il pensiero di cosa possa nascondersi dietro al personaggio cupo e riservato targato Harry Styles mi ha turbato tutto il pomeriggio, tanto che mi sono venute in mente cose come un assassinio o la kriptonite.

È buffo da pensare, ma non credo che dietro a quel ciuffo di capelli si nascondano cose tanto terribili, non credo ne sia capace. È vero anche che lo conosco appena, però non mi sembra una persona tanto malvagia. Credo che la sua riservatezza e timidezza lo spingano ad allontanarsi dalle persone e a non relazionarsi, per questo era tanto timido oggi a scuola.
Quello che mi spaventa è il motivo per cui la gente lo devia.
Le persone timide deviano la gente, non vengono deviate. Ma con lui avviene il contrario, e ciò mi irrigidisce un attimo le idee.

Il rumore del campanello interrompe i miei pensieri contorti e urlo a Zayn di pensare lui ad aprire alla porta.

Ovviamente la sua voglia di vivere non lo porta a decise conclusioni, quindi scendo velocemente le scale e apro la porta.
"Ciao mamma" la saluto sorridendo.
"Ciao Zoey" mi sorride ed entra in casa.
"Piccola peste, potevi aprirmi la porta" sbuffa guardando Zayn.
"Ma lei era più vicina" si lamenta.

Lo guardo alzando un sopracciglio e lui distoglie lo sguardo riportandolo alla tv. Questo ragazzo credo che abbia meno vita sociale della mia, il che è parecchio grave, dato che mi relaziono poco con le persone.

"Com'è andato il primo giorno?" Chiede la mamma appendendo la leggera giacca all'appendi abiti.
"Bene" annuisco convinta.
"Se. Può andare" risponde Zayn alzando le spalle.

"Sicuro?" Chiede la mamma a Zayn.
Si limita ad annuire e a non girarsi verso di noi. Convinto lui.

Vado in cucina e mi bevo un bicchiere di acqua.
"Va bene se faccio il pollo?" Chiede la mamma prendendo una padella e lavandosi le mani nel lavandino della cucina.
"Mh-mh" rispondo con l'acqua in bocca.
"A te Zayn va bene?" Chiede sporgendo la testa fuori dalla cucina.
"A me basta mangiare" alza le spalle non guardandola.
"Ma va tutto bene?" Mi chiede sottovoce.
"A me si, non so a lui" alzo le spalle e mi giro verso il frigorifero per mettere via l'acqua.

Rimane zitta e inizia a cucinare il pollo, mentre io passeggio per la cucina.
Potrei chiedere a Louis se ha voglia che domani andassimo a scuola insieme.

Salgo le scale e arrivo in camera, prendo in mano il telefono e digito il messaggio.

/Zoey: Ciao Lou :) ti andrebbe se domani andassimo a scuola insieme? Buona serata. Z x

Poso il telefono sulla scrivania e vado in bagno a lavarmi le mani. Mi faccio una coda di cavallo e torno in camera. Prendo in mano il telefono e ancora non mi ha risposto. Strano, di solito risponde subito..

"Pronto!" Urla la mamma dalla cucina.
Scendo le scale e arrivo in cucina, mi siedo al mio posto e la mamma mi serve il pollo nel piatto.

"Vuoi anche l'insalata?" Mi chiede avvicinandomi la ciotola.
Annuisco e ne prendo qualche forchettata.

Serve il piatto di Zayn e ci mettiamo a mangiare.
Come al solito la cena è silenziosa, non so perché nessuno non abbia ancora detto nulla.

"Ho finito" Zayn appoggia rumorosamente le posate nel piatto e si alza mettendolo nel lavandino.
"Zayn, che hai?" Chiede la mamma guardandolo.
"Nulla" ridacchia alzando le spalle.

Finisco di mangiare e aiuto la mamma a sparecchiare, per poi salire in camera.
Prendo il mio pc e mi stendo a pancia in giù sul letto, aprendo Twitter.

Ancora Louis non mi ha risposto, mi sembra davvero strano, però non lo disturbo ulteriormente. Avrà da fare o magari non vuole...anche se non credo che non voglia, infondo oggi siamo stati sempre insieme, è stato molto dolce e gentile con me, non capisco perché non voglia rispondermi.

"Ti fai troppi problemi Zoey" mi ripeto nella mente.
Magari non ha semplicemente letto il messaggio.

Dopo esser stata gran parte della serata a cazzeggiare su Twitter, chiudo il pc e preparo la borsa per il giorno dopo che, come al solito, contiene solo un piccolo astuccio e un quaderno.

Prendo il foglio con le materie di ogni giorno e vedo che domani ho ginnastica.
"Noo" dico sbuffando.
Ginnastica è una materia che odio, non sono brava in nessuno sport e nessuno sport ha intenzione di essere bravo con me.
In conclusione, Zoey e sport sono due parole che nella stessa frase non ci stanno bene per niente.

Prendo una maglietta a maniche corte come cambio e un paio di leggins. So che molte ragazze probabilmente metteranno canottiera e shorts, ma non voglio dare troppo spettacolo. Non mi piace essere notata.

Sento che qualcuno bussa alla porta, quindi la apro.
"Uhm..ciao?" Zayn è di fronte a me.
"Volevo darti la buonanotte" si avvicina a me sorridendo e mi da un bacio sulla guancia.
Faccio un lieve sorriso anche se questo ragazzo veramente non lo capisco, non può essere così tanto bipolare.

"Zayn?" Lo chiamo mentre si sta allontanando.
"Si?" Si gira verso di me.
"..no niente. Buonanotte" chiudo la porta e ci appoggio la schiena.

È il mio gemello, un minimo di somiglianza nel carattere dovremmo averla..ma invece sembra proprio di no. Dicono che i gemelli si capiscano, alcune volte pensino le stesse cose o facciano le stesse azioni anche se distanti.

Con lui non è così, o almeno, per quel che noto io.

Mi avvicino al letto e mi infilo il pigiama, mi lavo e mi infilo sotto le coperte.
Prendo un'ultima volta il telefono in mano per controllare un'eventuale risposta di Louis ma non c'è nulla. Zero messaggi.

Faccio un sospiro e blocco il telefono, lo metto in carica sul comodino affianco al letto e chiudo gli occhi.

[...]

Sento quasi una mano che mi scorre sui capelli, una sensazione strana, un soffio di vento gelido che mi accarezza la fronte.
Apro gli occhi e questa sensazione sparisce.
Era troppo reale per essere un sogno, ho quasi sentito che mi scioglieva la coda.
Alzo una mano e sento che la coda è leggermente sciolta.

Era un sogno troppo realistico, o forse una realtà troppo immersa nei sogni.

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