Capitolo 6

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Lorenzo dormiva ancora quando Eugenio si alzò per farsi una doccia. Avevano un po' esagerato con le birre la sera prima, soprattutto Lorenzo, che già di suo non reggeva l'alcool più di tanto.

Se l'era dovuto praticamente caricare in spalla e trascinare fino all'appartamento che avevano affittato. Per fortuna era fornito di ascensore, altrimenti, fratello o no, non avrebbe esitato a lasciarlo dormire nel sottoscala, pensò, sorridendo.

Infilò l'accappatoio, si frizionò i capelli con l'asciugamano e gettò uno sguardo allo specchio.

"Uhm, dovrei sistemarmi un po' il pizzetto. Magari più tardi cerco un barbiere" pensò lisciandosi la barba, quindi uscì per andare in cucina a prepararsi un caffè.

Aveva appena aperto lo sportello del pensile accanto alla cappa quando entrò suo fratello grattandosi la testa e sbadigliando.

- Buongiorno. C'è un caffè anche per me? Ho un leggero mal di testa. -

- Per forza, con quello che hai bevuto ieri sera era il minimo. - rise Eugenio - Comunque lo stavo per fare. Mi sembra che la signora Tina abbia detto di aver messo le capsule proprio qui. - proseguì cercando - Ah, eccole! -

- Ehi, Lòre, ti conviene fare una doccia prima di fare colazione - gli suggerì poco dopo porgendogli la tazzina. - Allora, che vuoi che ti prepari stamattina? - chiese aprendo il frigorifero. - Qui ci sono uova, prosciutto, succo di frutta, latte, yogurt e credo che in dispensa ci siano anche biscotti e pane da toast. Non ci ha fatto mancare nulla! - sorrise voltandosi verso suo fratello.

- Mah, io farei una bella colazione al bar con cappuccino e brioche. - sbottò Lorenzo.

- No, niente bar stamattina. Te, vai intanto a fare la doccia che qui ci penso io. E sbrigati, non starci due ore come tuo solito! -

- Va bene che sei nato mezz'ora prima di me, ma non significa che mi devi fare da balia! - borbottò allontanandosi verso il bagno.

Eugenio rise scuotendo la testa, quindi tirò fuori le uova e il prosciutto e si mise ai fornelli.

Stava per sedersi a tavola quando squillò il cellulare.

- Dottor Velluti, buongiorno. Sono Adami. Mi scusi se non le ho più telefonato, ma ho avuto qualche contrattempo. -

- Buongiorno, avevo già in programma di chiamarla più tardi, non avendo avuto sue notizie, ieri. Allora, ci ha fatto venire fin qui ma che informazioni ha per noi? -

- Vi ho fatto venire fin qui perché preferisco non parlare per telefono circa l'esito delle mie indagini ed ho un po' di cose da mostrarvi. Vediamoci verso mezzogiorno nel mio ufficio. - rispose tagliando corto.

- D'accordo, come vuole. Io e mio fratello saremo da lei alle 12.00 in punto. -

Eugenio chiuse la comunicazione un po' pensieroso. "Chissà che novità ci sono. Mi è sembrato un po' troppo misterioso."

- Che succede, 'Genio? Chi era al telefono? - chiese suo fratello, entrando in cucina con indosso solo l'asciugamano fermato in vita, vedendolo perplesso.

- Era l'investigatore che abbiamo ingaggiato. - rispose pensieroso.

- Finalmente s'è deciso a chiamare! Allora, che novità ci sono? -

- Non lo so. A quanto pare ci vuole incontrare nel suo ufficio a mezzogiorno. Vuole spiegarci tutto di persona. - gli comunicò, l'espressione dubbiosa di chi non sa che cosa pensare.

- Questi investigatori sono strani, anche le cose semplici le fanno sembrare un segreto di stato! - replicò con una smorfia suo fratello.

- Beh, in ogni caso abbiamo un po' più di tempo. Siediti che oramai più che una colazione è diventata un brunch. - gli disse ridendo.

Amami o CancellamiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora