Il mio vestito è fradicio.
Le mie scarpe sono zuppe.
I miei capelli sono gonfi.
Sono un disastro, perciò mi alzo velocemente e mi avvicino alla finestra trasparente, fuori dalla quale vi sono delle sbarre arrugginite.
Provo a sistemarmi e far asciugare i vestiti, ma niente da fare.
Le cose sembrano sempre peggiorare.
-Stai bene, Obsidian? Sei pallida.- constata Ashton avvicinandosi.
-No, non avvicinarti.- lo fermo non rivolgendogli lo sguardo e provando a legarmi i capelli, ma non trovo l'elastico per capelli che si trova sempre nel mio polso.
-Hai visto il mio elastico?- chiedo sbarrando gli occhi e cercandolo sul pavimento della stanza.
Ci sono quattro pareti fatte interamente di specchi, i quali riflettono una me con il vestito slavato, le scarpe macchiate di fango e il viso sporco di terra.
Ci passo la mano sopra, ma mi sporco ancora di più, rilasciando una lunga striscia marrone.
Mi volto per guardare Ashton, ma pare bello come un fotomodello da rivista.
Torno a fissarmi sullo specchio, il battito che aumenta smisuratamente.
-Eccovi qui!- pronuncia la voce di Mr. Lenzuolo attraverso un piccolo autoparlante. -Avete superato la prima prova, molto bravi!-
-Quante ce ne sono in tutto?- chiede il ragazzo sedendosi sul pavimento.
-Trenta, ovviamente. La prima e l'ultima sono in comune, mentre il restante sono invertite fra di voi.-
-E di chi sarà ora la paura?- continua Ashton.
-È mia.- sussurro continuando a fissarmi allo specchio.
-Che vuol..-
-La ragazza ha ragione! Buona fortuna, Obsidian Williams-
Dopo aver ascoltato le parole dello spettro, un doloroso colpo alla testa mi fa urlare dal dolore; crollo a terra, circondata dalle braccia di Ashton che mi ripete di stare tranquilla.
Williams.
Il mio cognome.
Velocemente come è arrivato, il dolore passa in pochi secondi e allungo una mano verso lo specchio, toccando la lastra che rappresenta le mie labbra screpolate e bagnate.
Quando le tocco, sento le piccole crepe sul tessuto rosso e un forte dolore al naso sovrasta quello delle labbra.
Sto sanguinando, e il sangue raggiunge le labbra che si colorarono di un rosso vivo.
-Odio il sangue- strillo indietreggiando e scontrandomi col petto di Ashton.
-Cosa stai dicendo?-
-Sto sanguinando, non vedi?- dico indicando lo specchio. -E i miei capelli sono secchi!! Dio, sembro una strega!- infatti i miei capelli si sono appena colorati di grigio, con alcuni ciuffi bianchi.
Mi copro la bocca con le mani per non urlare, ma le lacrime cominciando a sgorgare sulle guance.
Lacrime scure e nere, simili alla tempera.
-Obsidian, cosa succede?- chiede preoccupato, corrugando le sopracciglia e provando a sfiorarmi il polso.
-Non vedi?! Sono orribile!- strillo indicando lo specchio, soffocando un singhiozzo e rialzandomi dal pavimento per camminare in tondo.
-Ti sbagli, sei bellissima!- cerca di rassicurarmi Ashton, ma so che in fondo lo fa solo per non farmi prendere dal panico.
-Non è vero!! E dov'è il mio elastico?- urlo ancora, crollando a terra e coprendomi il volto. -Nessuno mi deve vedere, nessuno mi deve vedere, nessuni mi d-
-Ehi, ehi- Ashton si accovaccia di fronte a me, allungando una mano per sfiorarmi la guancia sporca di fango.
-Non toccarmi- sussurro, ma mi contraddico quando mi avvicino piú a lui e prendo la sua mano con la mia.
-Non guardare ciò che vogliono che tu veda, devi guardarti per come sei.- asserisce sorridendomi e facendomi rialzare dal pavimento.
-Vieni qui- mi posiziona davanti allo specchio, il suo corpo dietro di me che mi sfiora le braccia con le dita e mi osserva attraverso la lastra.
-Sono così brutta..-
-Cosa vedi?- chiede.
-Il sangue... sulle labbra..- balbetto chiudendo gli occhi per evitare di guardare.
-Desidera ciò che vuoi essere e poi riapri gli occhi- mormora nel mio orecchio, provocandomi brividi sconosciuti; scuoto la testa, ma la curiosità mi ordina di aprirli e come per magia, il sangue comincia a sparire.
-Oddio..-
-Cosa vedi ancora?- domanda con un sorriso luminoso.
-Il fango.. dappertutto..-
-Shh calmati.- mi abbraccia da dietro per farmi smettete di tremare, appoggiando il mento sulla mia spalla. -Chiudi gli occhi-
-Io..-
-Ascoltami-
Dopo qualche secondo, chiudo gli occhi. -Ho paura..-
-Di cosa?-
-Di non piacere agli altri. Di essere giudicata e..-
-Non deve importartene degli altri, devi essere te stessa e... beh sei una ragazza stupenda-
-Lo dici solo perché..-
-Perché è la verità. Ora apri gli occhi-
Lo ascolto, e quando incrocio il mio stesso sguardo sullo specchio noto che il fango sta lentamente sparendo, come se venisse risucchiato dalla mia stessa pelle, e i capelli tornano allo stesso colore di prima.
-Wow- mormoro sorpresa. Mi volto lentamente, e senza pensarci mi avvicino a lui e mi faccio cullare dalle sue braccia e dal suo cuore rumoroso.
-Le persone che ti giudicano sono degli stupidi, perché sei bellissima, Obsidian Williams.-
Ad un tratto sentiamo il rumore di una serratura, appartenente ad una porta appena spuntata dal nulla.
STAI LEGGENDO
Fears {A.I.}
Fanfiction-Siete al Palazzo, ed esso è costituito da trenta piani, ciascuno dei quali è oppure contiene una delle vostre paure più grandi. Essendo il dio degli incubi e degli spazi, conoscono a fondo ciò che vi attrae e ciò che vi allontana. Per giungere alla...