Chapter 9: Ashton

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Trattengo il respiro, cercando di concentrarmi sul battito del mio cuore che lentamente accelera.
No.
Non lui.
-Come stai?- chiede Luke con un sorriso sghembo, il labbro inferiore che mostra il solito anellino nero.
-Cosa vuoi?- sbotto io terrorizzato, e senza rendermene conto mi trovo contro la parete scura della stanza, senza via di fuga.
A pochi secondi di distanza odo un rumoroso pugno contro il muro vicino a me, per poi sentire il suo odore dolciastro che non avevo dimenticato.
-Non è più divertente senza di te, sai?- proferisce lui tirandomi un pugno nello stomaco, e come facevo da sempre crollo a terra con le lacrime agli occhi.
Era tornato, o forse non se n'era mai realmente andato.
-Sai, ci sei davvero mancato, Irwin- bofonchia prima di tirarmi altri calci, ma la fitta alla testa è ancora più forte.
Irwin.
-Dai, stronzetto, reagisci- mi istiga lui digrignando i denti e prendendomi dal colletto. Mi scarica contro un altro pugno, e un altro ancora e ancora, mentre la mia voce strilla senza tregua fino a quando termina quasi in un sussurro stremato.
Mi aveva sempre fatto del male, ero sempre stato cavia dei suoi giochetti e della sua violenza, e non posso fare nulla per fermarlo, solo abbandonarmi alla cruda realtà.
-Ashton!- sento gridare in lontananza, ma i miei occhi non riescono ad aprirsi e mi faccio forza per rialzarmi, invanamente.
-Ashton!- urla ancora, ma non ce la faccio.
Sono debole, sono troppo debole e non ho la forza per alzare la testa e guardarla.
-Guarda cosa abbiamo trovato qua fuori!- dice una voce maschile, probabilmente Calum.
-Luke, questa è proprio appetitosa- asserisce l'altro, Michael.
Le conosco così bene quelle voci che a malapena provo ancora paura; le ho sempre prese da tutti e tre, sono stato il loro passatempo per anni.
-Mhh, carina- afferma Luke allontanandosi da me con i suoi passi che rieccheggiano nelle mie orecchie.
La sento strillare il mio nome impaurita, ma so che probabilmente è un'allucinazione dovuta alla disperazione oppure l'ologramma che ho affrontato poco tempo fa, lo stesso che mi stava quasi per far uccidere da dei leoni.
-Ashton, svegliati!- urla. -Non toccarmi, chi sei??- chiede con voce spaventata, la stessa che ho sempre ritenuto fin dall'inizio una dolce e melodrammatica melodia.
-Magari vuole assistere- ride Michael, al che sento Luke avvicinarsi e prima che possa fare qualcosa mi assesta un ennesimo calcio, che mi fa gridare dal dolore.
-Ashton!!- strilla lei, e sono così stufo di quella voce finta che per pura curiosità alzo lo sguardi e la vedo.
Vedo Obsidian, la vera Obsidian, nessun ologramma o allucinazione, nessun vetro o recinzione a dividerci; osservo i suoi occhi azzurri, ora più scuri, che mi guardano terrorizzati e mi do dello stupido per non aver capito che quella di prima era solo una finzione.
Luke mi fa alzare dal pavimento e mi tira uno schiaffo per risvegliarmi, ma non riesco a smettere di fissarla.
-La conosci, eh?- ride Luke. -Spogliatela!- ordina ai suoi amici, al che spalanco la bocca e cerco di raggiungerla, ma il biondo mi trattiene ancora più forte. -È lei il tuo punto debole.- sussurra al mio orecchio.
-Lasciatela stare!- urlo io, ma Calum e Michael ridono soltanto e iniziano a sfiorarle il vestito.
-Levatemi le mani di dosso!- strilla lei prima di tirare un calcio nelle parti basse di Michael, ma Calum la trattiene e non le permette di avvicinarsi.
-Brutta puttana- biascica Michael dolorante, al che Luke avvicina ancora di più le sue labbra al mio orecchio. -Peggio delle botte, vero?- mi provoca, e solo quando Obsidian lancia un urlo dalla disperazione non faccio altro che spostare con tutta la mia forza Luke e correre da lei; il biondo mi raggiunge, e mi trascina a terra con se, assestandomi con un altro pugno che quasi mi fa perdere i sensi.
L'adrenalina è l'unica cosa che mi tiene ancora in sesto, e con rabbia lo spingo via da me e mi rialzo.
In poco tempo la raggiungo, ignorando le proteste di Calum che vengono interrotte dalla voce spessa di Luke. -Calum, aiutami...-
Osservo Obsidian, tremante e terrorizzata, e senza pensarci le avvolgo un braccio intorno alle spalle e la stringo a me, lanciando poi un'occhiata a Luke, il quale sta sanguinando a causa della sua stessa lama che con il mio spintone si è conficcata nella sua pelle.
-Ash..- sussurra Obsidian osservando la scena a bocca aperta, ma non posso farlo.
Non posso lasciarlo lì, a morire a causa mia.
Tutto avviene velocemente, io che mi avvicino a lui per aiutarlo, Luke che si rialza di colpo e si avventa su di me col coltello in mano, Calum che afferra Obsidian per il braccio e la trascina con forza verso di noi.
-No!- prima che il coltello mi tocchi il petto, mi scanso di colpo e spingo Luke a terra, tirandogli un pugno sul naso che lo fa strillare dal dolore.
-Obsidian, scappa!- grido io, ma lei non ha intenzione di ascoltarmi e rimane inerme con Calum, il quale le sta puntando contro una pistola.
Corro verso di lei, e prima che la pallottola la raggiunga mi butto davanti a lei e sento lo sparo rimbombare nei miei muscoli e nei miei tendini, vedo tutto sfocato, o forse sono le immagini dei tre ragazzi che stanno sparendo, non ne sono sicuro.
Obsidian si abbassa su di me e trattiene le lacrime, osservando la chiazza rossa che ritrae alla perfezione il colore del mio sangue.

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