Chapter 11: Ashton

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Il profumo di Obsidian mi inebria le narici e appoggio il mento sulla sua spalla, cercando col naso il suo orecchio e sfiorandole il lobo con le labbra. -Grazie- sussurro piano, col l'intento di far sentire le mie parole solo a lei, a nessun altro. -Qualunque cosa tu abbia fatto- continuo io accarezzando i suoi capelli umidi con la mano.
Lei scuote la testa, prima di allontanare di poco la testa per guardarmi negli occhi. -Cosa ricordi?- domanda con le lacrime agli occhi, al ché passo le dita sotto di essi per catturarle prima che possano designare il suo volto.
-Non è importante- chiudo io per evitare che si preoccupi ancora.
Le cose che ho visto non erano affatto belle, il dolore che ho provato è indescrivibile e la paura di morire, di non poterla più aiutare, è stato anche peggio della morte in di per sé; il suo volto rigato dalle lacrime, le sue urla.. nonostante lo stato di shock, ricordo tutto e fa male, fa male sapere che ha fatto male anche a lei, che sono riuscito a ferirla.. l'ho lasciata con Luke, Calum e Michael, l'ho abbandonata nelle loro mani e non potrei mai pentirmene abbastanza.
-Dobbiamo andare, è la mia paura ora..- biascico io, ma lei scuote ancora la testa e posa le sue mani sulle mie guance. -Non mi importa.. non abbiamo dormito né mangiato, e tu devi riposare.. dormi un po', okay?- dice lei appoggiandosi accanto a me contro il muro.
-Non penso sia una buona idea...- ammetto io insicuro, ma lei chiude gli occhi e ignora le mie parole. Le afferro la mano dolcemente, osservando il suo profilo assonnato e stremato. -Vieni qui- le propongo io, così lei apre poco gli occhi e appoggia la testa sulle mie gambe, coccolata dalle mie leggere carezze. -Usciremo da qui, insieme- le prometto, così lei ruota la testa e il collo in modo che mi osservi dal basso. -Come fai ad esserne così sicuro? Mr. Lenzuolo ha detto che può uscire solo uno di noi..- ragiona lei, e so perfettamente cosa intende perché sono ore che continuo a pensarci; decido di cambiare argomento, con l'intento di spostare l'attenzione lontana dalla vita e dalla morte.
-Continuerai a chiamarlo Mr. Lenzuolo fino alla fine?- rido io, facendola così sorridere divertita. -Sì- afferma spostando la mano fino a quando non trova la mia; la stringo forte, passandole il pollice sul palmo e cercando di tranquillizzarla. -Me la fai una promessa?- domando io continuando a guardarla. Annuisce.
-Se dovesse succedere qualcosa lassù- indico col mento i piani superiori. -Mi prometti che ti salverai? Qualunque cosa accada, okay?-
Lei mi guarda pensierosa. -Non posso. Non voglio, voglio solo restare accanto a te.- ammette arrossendo leggermente, al ché le accarezzo la guancia con la mano libera e sorrido. -Sei così testarda- scherzo io. Lei sorride.
-Dimmi un po'...- inizia lei. -Quando sei salito sull'ascensore, che paura hai dovuto affrontare?-
-Quella dei clown- parlo imbarazzato, ma lei mi stringe la mano come per rassicurarmi.
Forse la stranezza della situazione era proprio quella: entrambi potevamo affrontare le nostre paure da soli, eppure avevamo bisogno l'uno dell'altra per eliminarle difinitivamente.
-E tu?-
-Terremoto..- dice lei sovrappensiero, per poi toccarsi la caviglia. -Che strano..-
-Cosa?-
-La caviglia.. non mi fa più male.. magari era solo una storta.- chiude lei il discorso, anche se riesco a capire che è ancora confusa dalla situazione.
-Chi erano quei ragazzi?- chiede lei riafferrando la mia mano.
-Dei vecchi compagni di scuola-
-Quindi ora..-
-No, tranquilla, non mi fanno più del male- sorrido per tranquillizzarla, ma lei è ancora preoccupata e i suoi occhi celesti mi fanno capire che c'è, che è accanto a me per superare qualsiasi cosa.
Non ho intenzione di dormire, nonostante la stanchezza, voglio solo rimanere qua seduto con la schiena appoggiata al muro e Obsidian appoggiata alle mie gambe, vivere come un ragazzo normale per qualche minuto e riflettere sulla situazione, la quale non ha alcun senso.
Obsidian chiude gli occhi, così comincio a osservarla meglio; i capelli non sono molto lunghi, le arrivano un po' dopo le spalle, di colore castano chiaro con qualche ciocca azzurra. Sì, azzurra. Non le avevo notate prima ma ha alcune ciocche celesti ai lati delle orecchie, nascoste dai capelli naturali. Non so cosa significano, forse sono state fatte solo per cambiare un po'. Il suo vestito le raggiunge le ginocchia, ed è più scuro rispetto all'inizio; infatti ora è un po' sporco, ma è pur sempre blu. Il ricordo della sua paura nella stanza degli specchi mi fa sentire male, ero così impotente in quel momento e frustrato dal fatto che non capiva di essere bellissima. Perché non l'avevo detto solo per calmarla, Obsidian era davvero stupenda e, nonostante le orribili circostanze, mi ritengo fortunato.
Le sposto alcuni ciuffi dagli occhi, contemplandola in silenzio.
È così coraggiosa e forte, così arrogante, ma allo stesso tempo dolce e delicata, che non riesco mai a capire come si sente.
Una volta è di buon umore, un'altra non ti sopporta.
È così strano, la conosco solo da alcune ore, eppure mi sono legato così tanto a lei che probabilmente non riuscirei a continuare questo viaggio senza di lei, senza il suo aiuto.
È così fragile mentre dorme, fino a quando inizia a muoversi nel sonno e ad un tratto urla dalla paura, alzandosi di scatto e respirando a fatica.
-Ehi, ehi- sussurro io cercando di calmarla, così quando mi vede accanto a lei si avvicina a me e mi abbraccia come pochi minuti prima, un abbraccio tempestato da paure e tormenti, un abbraccio contornato da incubi.
-Ho fatto un sogno- sussurra al mio orecchio, stringendomi ancora più forte e sedendosi sulle mie gambe per restare più comoda.
Sento che sta tremando, così le accarezzo la schiena per farla sentire al sicuro.
-Cosa hai sognato?- domando io piano, mentre la stringo a me.
Comincia a piangere sulla mia spalla, al ché le sussurro di non piangere, senza però risultati.
-Ho..- singhiozza. -Ho sognato la morte di mia madre, di nuovo.- stringe la mia maglia fra le mani, appoggiando la sua fronte alla mia ma senza alzare lo sguardo. -Non è giusto, non è giusto- continua a piangere, e ho una voglia matta di spezzare le distanze e baciarla, forse per farla smettere di soffrire e di piangere, forse per farla sentire meglio, ma so che sarebbe scorretto, che è debole e non sarebbe giusto baciarla in questo momento di confusione e tormento.
-Sono qui, okay?- mormoro alzandole il mento con le dita per far scontrare i nostri sguardi. -Ci sono io qui per te, sono qui, stai tranquilla- lei si avvicina al mio viso, lasciandomi un leggero bacio sul lato sinistro delle mie labbra. Il desiderio di baciarla aumenta, e non so cosa sta succedendo; voglio solo baciarla, solo sentire il sapore delle sue labbra sulle mie e baciarla.
Prima che possa farlo, lei si scosta da me e si alza, guardandosi in giro. -Dormi un po', Ash, così dopo andiamo. Ho fame e spero con tutto il cuore che ci sia del cibo qualche piano più avanti.- afferma lei pensierosa, toccandosi la pancia per la fame.
Annuisco, ancora confuso dal mio smarrimento di poco prima, così chiudo gli occhi.
Come faccio a dormire dopo tutte quelle emozioni? mi chiedo, ma prima che possa ancora pensarci vengo avvolto da un profondo sonno liberatorio.

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Spazio Autrice

Salve a tutti! :) Come state?
Nulla di particolare, volevo solo sapere se la storia vi sta piacendo e se ne vale la pena continuare dato che non ve lo chiedo mai.
Dopodiché, voglio scusarmi con le persone alle quali avevo detto che avrei letto le loro storie, ma in questo periodo non leggo alcuna fanfiction perciò non chiedetemi di leggerle perché ne rimarreste delusi.
Chiaramente ci sono moltissimi scrittori in gamba con storie meravigliose che magari non sono nemmeno così tanto famose (leggete Red Art) e altre che sono più popolari. Sta di fatto che non sopporto quelle persone che "scrivono" storielle così tanto per dire: "Ohh, sai ho scritto una fanfiction su *nome di un tipo famoso* e magari quando leggo vedo accenti messi così a caso, accenti che hanno preso un treno per un altra galassia per trasferirsi su un altro pianeta, sui verbi non faccio commenti che è meglio.
Sentite, anche io faccio errori a volte, okay? Più che altro per la fretta o per gli errori di battitura, ma se mi venite a scrivere "ha prendere" o utilizzare il verbo "uscire" come transitivo io vengo a cercarvi.
Per questo, se scrivete solo così per fare evitate, fate almeno bella figura.
Perché capisco, io sono una di quelle, che io e moltre altre persone amano scrivere e certe che invece hanno milioni e milioni di visite e manco sanno scrivere. Scusate, ma davvero non capisco! Non farò nomi, ma ne ho incontrate tante di storie simili e continuo a non avere parole.
Okay, scusate ma dovevo sfogarmi.
Ciao!

CrystalScar23

Fears {A.I.}Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora