4. Un po' di pressione

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Si osservò allo specchio

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Si osservò allo specchio. Se non fosse stato per un leggero rossore sulla zona, avrebbe pensato di aver sognato quello che era successo la notte precedente.

Al tatto non doleva, sentiva una pressione fastidiosa ma non gli faceva male.

"Andiamo?", Albus emerse dal bagno rivolgendosi ai suoi due migliori amici nonché compagni di stanza.

Alex scosse la testa. "Non capisco come tu faccia a essere più trasandato di quando sei andato a dormire.", la camicia era spiegazzata e la cravatta lasciata a penzolare.

Scorpius li seguì, limitandosi a sentirli interagire.

"Sono talenti, c'è chi può permetterselo e chi no"

"Sei uno scappato di casa, Potter."

"Sono un figo.", Alexander scoppiò a ridere attirando l'attenzione delle persone presenti in Sala Comune.

Loro si diressero verso Rose e Amelia, li aspettavano appoggiate al bracciolo del divano.

Scorpius non potè evitare di osservarla.

Teneva le braccia incrociate e guardava Amelia Zabini parlare di qualcosa, notava come le stesse riservando la sua totale attenzione e non la sentisse solo ma l'ascoltasse veramente.

Crescendo in una famiglia come la sua aveva capito subito la differenza tra i due.

Si poteva sentire un chiacchiericcio di sottofondo, un tonfo attutito o delle pentole cadere in cucina. Ciò che si sentiva non si decideva, bisognava per forza farci i conti in quanto possessori di udito funzionante.

Ascoltare era una scelta.
Quando si ascoltava una persona si usavano più sensi, la si osservava attentamente e ci si dedicava a lei.

Molti non notavano neanche la differenza tra i due.

La cugina si bloccò quando li vede arrivare. "Pronti?"

Rose afferrò la camicia di Albus, senza chiedergli il permesso la stirò brevemente con la mani a palmo aperto e gli fece poi il nodo della cravatta. La guardò sistemare il colletto della camicia con minuzia per poi fare lo stesso con il mantello.

"Sembro un damerino ingessato così, Rosie.", il tono lamentoso.

Sua cugina lo stroncò. "Sembri uno studente decente che non ci farà perdere inutilmente dei punti.", gli passò infine una mano tra i capelli, tentando di domarli. "Ora sono pronti."

No Morgana, io passo Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora