CAP.5

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Passò l'intera settimana e non ci fu nessun passo avanti tra noi due, ognuno continuava a vivere tranquillamente la sua vita per conto proprio e per orgoglio di entrambi non ci scambiammo nemmeno una parola.

Quando Lucius, Narcissa e Bellatrix varcarono la porta un'ondata di calore mi accolse, Narcissa corse da me e Draco e ci strinse in un forte abbraccio mettendoci a disagio.

"Bambini miei non potete immaginare quanto mi siate mancati" ci disse Cissy e ci sorrise.
"Sei mancata molto anche a noi" le risposi sorridendo di rimando, vidi Draco per la prima volta in una settimana sorridente, sfoggiava uno dei suoi più bei sorrisi, rivolto solo ed esclusivamente a sua madre; ad un certo punto però qualcuno ci interruppe.
"Narcissa, Draco, Morgana la cena é pronta" una voce che faceva gelare il sangue, un tono di voce basso e rabbioso, ci girammo contemporaneamente e Narcissa divento nuovamente fredda e distaccata, scosse la testa come a ricordarsi di rimanere composta e gli rispose
"Si Lucius, stavo solo salutando i ragazzi in modo adeguato, arriviamo", il suo tono era sarcastico e duro, solo Lucius era in grado di infastidire Cissy in questo modo.

Ci sedemmo a tavola e il cibo non tardò ad arrivare, come allo stesso modo le domande su come avessimo trascorso la nostra settimana.
"Quindi? Avete fatto qualcosa o passato un po' di tempo insieme?" chiese curiosa Bellatrix, che aveva una strana ossessione nel farci andare d'accordo.
"Ci siamo scambiati a stento 10 parole, l'essenziale" ribatté Draco contraendo la mandibola, odiava essere associato a me e soprattutto pensava che i suoi genitori fossero davvero ingenui se avessero pensato che noi due potessimo andare minimamente d'accordo, inutile dire che valeva lo stesso per me.
L'atmosfera della cena si fece di colpo pesante e poco dopo ognuno di noi si dileguò nelle proprie stanze.

Durante la notte un incubo mi svegliò e decisi di salire sul tetto del Manor per osservare meglio la luna che c'era quella notte.

Salii dalla scaletta che collegava la mia finestra al tetto e mi sedetti a gambe incrociate sul bordo mentre osservavo la cosa più bella mai esistita.

Avevo sempre pensato di assomigliare tanto alla luna, mostravo sempre a tutti un solo lato della mia personalità, quello della me indifferente, stronza, manipolatrice, che odia chiunque e che ama vedere soffrire le persone, ma pochi erano a conoscenza della me dolce, che ama gli animali, che fotografa i tramonti, che ama fare trecce alle amiche, che ha dei sentimenti, che piange, che ha attacchi d'ansia, che protegge chi ama.
Proprio come la luna ero piena di fori, di ferite, che mi erano state procurate con cattiveria; ma erano proprio quei fori, quelle cicatrici a rendermi diversa dalla massa e così particolarmente bella.

Sorrisi a quei bellissimi pensieri e mi resi conto solo più tardi che ormai era l'alba e che avrei dovuto preparare i bagagli per la partenza ad Hogwarts, così rientrai in stanza ed iniziai a riempire i miei bauli di tutti i vestiti che occupavano l'armadio.

Quando scattò la sveglia alle 8 di mattina, tutto era pronto e la mia stanza era quasi vuota, scesi al piano di sotto e notai che ero sola, il resto della famiglia non si era ancora svegliato, bevvi il caffè che mi portò Pixie ed aspettai Draco.
Quando lo vidi scendere dalle scale non credevo ai miei occhi; mi aspettavo un Draco in pigiama, magari con solo i pantaloni della tuta e a petto nudo, invece scese vestito alla perfezione abbottonandosi i polsini della camicia bianca perfettamente stirata.
Mi guardò e mi salutò con un cenno di capo, poi prese la sua tazza e scomparì dietro l'angolo della cucina.
Santo Salazar, lo odiavo con tutto il mio cuore.

Un paio d'ore più tardi salutammo i nostri familiari dinanzi alla stazione di Kings Cross e iniziammo a salire, quando qualcuno mi afferrò il polso e mi tirò a se, mi girai e vidi Narcissa che mi fece segno di avvicinarmi e ascoltarla.
"Morgana tesoro ascoltami, voglio che tu stia attenta a Draco, so che non vi sopportare e che il vostro é un rapporto complicato, ma non voglio che si lasci andare, so come è fatto Draco e so il perché torna sempre a casa pieno di ferite e fasce alle mani, ti chiedo solo di stargli vicino nel momento del bisogno, solo questo"
Mi guardò con occhi dolci, e mi sussurrò quelle parole quasi come se fossero una supplica.
Tutti a scuola erano a conoscenza delle risse di Draco, ma nessuno sapeva il perché di questi pestaggi, tranne Pansy, Blaise, Theo, Daphne e Astoria. Automaticamente quindi tutti erano contro Draco, compresi i professori, e per tale motivo era sempre ad un passo dall'espulsione. A dire la verità sino a quel momento avevo sempre pensato che Draco fosse un attacca brighe che provocava i ragazzi solo per divertimento, ma Cissy fece crollare tutte le mie certezze e mi indusse a cercare più a fondo; amavo i misteri e questo lo avrei risolto, a qualsiasi costo.

Il fischio del treno mi riportò alla realtà, Narcissa lasciò il mio polso e mi fece cenno di andare, corsi all'interno del vagone e mi immobilizzai dinanzi alla porta che si chiudeva.
Cosa mi nascondi Draco?

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