CAP. 9

223 15 5
                                    

Draco mi raggiunse e si sedette sulla poltrona accanto al divano dove era sdraiato il mio corpo.
"Non ho intenzione di smettere di pestare quei coglioni, lo sai vero?" mi chiese tutto d'un tratto, io acconsentì con la testa e gli rivolsi uno sguardo
"Lo avevo immaginato, sinceramente non so come sarebbe avere te come compagno di stanza, ma l'alternativa sarebbe il molesto Adrian Pucey e davvero non ci tengo ad averlo come coinquilino, quindi la mia richiesta é di provare ad evitare le risse quando sei solo"
Si alzò immediatamente in piedi e passo una mano nei suoi capelli
"Sai che non posso farlo Lestrange"
"Non ho detto che tu debba fermarti" gli risposi ammiccando un ghigno.
Bingo.
Draco si lasciò cadere sulla sedia con poca eleganza e mi incoraggiò a parlare, io mi sedetti eretta e lo guardai negli occhi
"La mia proposta é quella di essere presente alle tue risse, mi informerai sulle "vittime", li coglieremo di sorpresa e soprattutto quando non ci sarà nessuno spettatore, farai quello che dovrai fare, io ti allontanerò prima che tu possa ucciderli e farò un paio di incantesimi per impedire loro di riferire qualsiasi cosa. Il piano é questo, ora sta a te decidere"

Ricominciai a respirare, non ricordavo di aver smesso di farlo, Draco accese una sigaretta che aveva afferrato dalla tasca e mi porse l'accendino, l'appoggiò sulle labbra e io accesi la fiamma, inspirò il fumo della sigaretta roteando gli occhi e buttando la testa indietro, mi fece avvicinare, espirò il fumo e lo trasferì all'interno della mia bocca.

Mi sbagliavo, Draco Malfoy non era un demone, era un fottuto angelo caduto  ed era estremamente perfetto.

Finimmo la sigaretta passandocela di volta in volta, seduti sul pavimento mentre guardavano il legno nel camino bruciare, non una sola parola, solo silenzio.
Ci addormentammo in quel modo, dinanzi al caminetto della suite, seduti a terra, appoggiati di spalle al divanetto rosso di pelle, prima di appisolarmi però sentii un sussurro, una voce roca che mi diceva
"Cosa cazzo ti é successo Morgana?
Una persona che non ha sofferto non potrebbe mai pensare a qualcosa del genere. Mai."

Hai ragione Draco, mi è successo qualcosa. Sta a te scoprire cosa però.

Un incubo durante la notte mi svegliò, mi girai cercando di muovere la schiena che ormai era totalmente bloccata e poco più tardi mi accorsi che Draco stava ancora dormendo, controllai l'ora e notai che era estremamente presto, erano soltanto le 4:30 del mattino, ciò nonostante il sonno mi aveva abbandonata, così decisi di andare a fare un bagno gelido al lago nero, come mio solito.

Uscii dalla stanza e infilai le scarpe sull'uscio della porta, iniziai a correre velocemente e in poco tempo una ventata d'aria gelida mattutina mi investì, sorrisi al gesto della natura e iniziai a spogliarmi.

Il lago nero era sempre stato il mio posto preferito di Hogwarts, tutti ne erano letteralmente terrorizzati, io invece, sin dal primo giorno in cui misi piede nella sala comune serpeverde, sognai di essere una di quelle creature, maestose, spaventose, libere, ho sempre pensato che fossero felici, per questo quando andavano in quel posto magico mi sentivo sollevata, perché l'umore degli animali marini contagiava il mio e per il più delle volte erano tranquilli, spensierati, liberi.

Abbandonai i miei pensieri e mi lanciai nell'acqua, il mio corpo si ghiacciò all'istante, amavo quella sensazione.

Persi la cognizione del tempo e quando uscii dal lago erano ormai le prime luci dell'alba, ciò significa che ero stata lì per circa 1 ora, corsi nella suite per evitare domande e sguardi indiscreti nelle camerate femminili, girai la chiave nella serratura e chiusi la porta alle mie spalle appoggiandomici.

Quando sentii uno sguardo sul mio corpo alzai il capo, Draco era nel bel mezzo della stanza, con un asciugamano in vita e uno in mano, intento ad asciugarsi i capelli grondanti d'acqua calda.
Mi guardò sconcertato e mi resi conto di sgocciolare acqua dappertutto.
E non avevo la maglietta.
Come scusante, non avrei mai pensato di trovare Malfoy a petto nudo alle 5:30 del mattino.

"Dove cazzo sei stata, ti ho cercata dappertutto" mi disse totalmente infastidito.
Lui, cercava me, che barzelletta.
"Evidente non dappertutto" gli dissi cercando di scherzare ma la sua faccia non si mosse, era davvero incazzato.

Si avvicinò a me e mi guardò il viso, non lasciava trasparire nessuna emozione, penso di aver avuto labbra violacee, pelle pallida e brividi dappertutto, era ovvio che si chiedesse dove fossi andata.
"Ti ho chiesto, dove cazzo sei stata"
Si avvicinò ancora di più, i suoi 20 centimetri di altezza più di me mi sovrastavano e a dire il vero mi intimorivano leggermente ma non mi sarei mai mostrata debole.
Aveva pronunciato quelle parole con calma, scandendole tutte perfettamente, si notava quanto fosse incazzato.
"Un bagno al lago nero" gli risposi inclinando la testa verso destra ma mantenendo il contatto visivo.

Vidi la sua lingua passare da un lato all'altro, i suoi pungi stringersi, le sue vene diventare più evidenti e le sue nocche diventare bianche per la forte presa.

Fece una cosa inaspettata.

Mi accarezzò i capelli.

Affondò una mano nelle ciocche rosse e more e mentre io mi beavo di quel contatto così rilassante e inaspettato lui mi scrutava in ogni particolare.
Notai però una cosa, nonostante indossassi solo intimo nero e un paio di jeans, il suo sguardo non si era mai posato sul mio corpo, mai, solo sul mio viso.

"Da oggi in poi Lestrange, ho il compito di proteggerti in qualsiasi situazione, ho stretto un patto con mia madre e le ho promesso che ti avrei protetta a qualsiasi costo, ma mettiamo in chiaro due cose, la prima cosa é che l'ho fatto solo per Narcissa, la seconda é che non vorrei particolarmente sprecarmi per salvare la tua vita, quindi diminuisci le tue occasioni di morte al minimo."

Dire che fossi sconcertata da quanto fosse sfrontato era poco, non gli avrei permesso di trattarmi come una bambina viziata.

"Non mi comandi Malfoy, sono una donna indipendente e chiunque al mondo pensi che io abbia bisogno di protezione o soprattutto che io abbia bisogno di un uomo al mio fianco, si sbaglia di grosso, perché sono io l'uomo che protegge se stesso."

Mi allontanai dalla sua presa e mi diressi verso la mia stanza, sbattei la porta e la chiusi a chiave, mi diressi subito in bagno e chiusi a chiave anche quella porta, riempii poi la vasca di acqua calda e di schiuma e mi sdraiarmi al suo interno.
Immersi la testa nell'acqua e pensai.

Sarebbe stata davvero una lunga convivenza.

*Hello! so che sono esattamente le 03:58 di notte e che questo è un orario un po' ambiguo per scrivere, ma non posso farci nulla, sono strana hahahaha.
Tornando seria, volevo avvertirvi che da questo momento in poi inizierà il vero flirt tra i due protagonisti quindi tenetevi pronti a momenti alternati di odio, amore, rabbia, tristezza, felicità e tante tante tante altre cose.
Spero che la storia vi stia piacendo.
Baci. astrangebitch💕*

InjuriesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora