(..La strada per l'inferno è lastricata di buone intenzioni..)
Karl Marx27 Ottobre 2022, Brosville.
SamDodici ore di volo, cinque di auto e una valigia mezza vuota, con milioni di domande che mi frullano per la testa e sola al mondo.
Ecco con cosa mi ritrovo davanti al pub barra nightclub che mi ha indicato Phil, il fratellastro di mio padre, colui che secondo mia madre mi darà tutte le risposte che cerco, oltre che un tetto sulla testa mi auguro. Perché è l'unico parente, in realtà mezzo parente, che mi rimane.
Mi ritrovo però a storcere il naso quando noto che nel parcheggio adiacente al locale non ci sono auto, ma solo motociclette. Grandi, grosse e prepotenti motociclette, tutte marchiate dallo stesso simbolo. Un teschio con il cranio spaccato. Un nodo mi stringe la gola.
<<Lo zio Phil fa parte di un club>>.
Mi avevo accennato mia madre due mesi fa quando aveva capito che non le restava molto.
E li per li non avevo fatto domande per saperne di più, annuivo e registravo mentalmente le informazioni che mi forniva.Non mi mostravo ne preoccupata e ne angosciata dal dopo, anche se lo ero, lo sono sempre stata.
Perché non avevo nulla al mondo se non lei, eravamo sempre state solo noi due e nell'ultimo periodo tirare avanti era diventato impossibile ogni centesimo che tiravo su lo investivo nell'assicurazione per le cure della mamma e ora non avevo nulla, se non qualche vestito e una storia a metà da raccontare.Ma non le avevo mai fatto pesare tutte le mancanze che mi trafiggevano piano piano, ogni giorno, anche se so che lei ne era cosciente e se ne faceva colpa. Davanti a lei mi mostravo sempre sorridente e felice, perché in parte lo ero, perché mia madre finché ha potuto si è presa cura di me da sola, da sempre.
La mente mi porta a quei pochi ma bellissimi momenti felici che possiedo.
Finché le mani avevano ancora sensibilità le usava per lavorare sodo e permettermi almeno un pasto caldo e un buon indirizzo di studi, mentre la sera le usava per acconciarmi i capelli come quando ero piccola e lei era ancora piena di salute, mentre mi cantava le canzoni dei suoi gruppi preferiti.
Poi però la malattia me l'ha portata via un poco alla volta, pezzo dopo pezzo. Le mani sono diventate insensibili come lo stavo diventando anche io, ma non davanti a lei, non potevo permettermelo. Non potevo farle esalare il suo ultimo respiro con il senso di colpa di aver lasciato una figlia sola al mondo, gelata dall'interno e senza una minima speranza per il futuro.
<<Sarà divertente>>.
Le avevo risposto.
Ma ora, davanti a quello che è palesemente un club di motociclisti non mi sento poi così divertita.Sbuffo tirandomi giù il cappuccio della felpa di quattro taglie in più dalla testa lasciando così sicuramente i capelli corvini spettinati e mi avvicino per entrare nel locale.
Ma una sagoma che prima non avevo notato si muove nella penombra, piazzandosi davanti a me. Impedendomi l'accesso.
<<O stai cercando qualcuno o sei stupida>>.
Sbatto sbigottita le palpebre più volte fino a mettere a fuoco la figura davanti a me.
Si tratta di un ragazzo, forse di qualche anno più grande di me, è alto e massiccio riesco ad intravedere dei tatuaggi uscirgli dalle braccia e dal petto. E mi sta guardando in cagnesco.
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Wonderful Damage
ChickLitSam non ha nessuno al mondo, con una valigia mezza vuota e una vita senza risposte si ritrova davanti a un club di motociclisti a chiedere l'aiuto di suo zio Phil, il fratellastro di suo padre. Solo che Sam non ha idea che lui ha dei figli e un cl...