.10.

227 7 3
                                    


Quando tu giuri che sei sua,
Con brividi e sospiri
E lui giura che la sua passione è
Infinita, immortale -
Signora, segnatelo:
Uno di voi mente.

Dorothy Parker

4 Dicembre 2022, Brownsville
Sam

Stronzo.
Pezzo di stronzo gigante.
Idiota atomico.
Porco schifoso.
Vaffanculo.
Ti odio.

Era un mantra. Un inno ormai.
La mia dose quotidiana di insulti mentali, qualche volta ne aggiungevo uno nuovo, così per darmi più sicurezza. Per essere certa che mai e dico mai ci fosse la ben che minima possibilità di incappare nel pericolo di dimenticarmi che razza di odiosa e meschina persona fosse il mio fidanzato.

Fidanzato. Da questa sera lo era ufficialmente e mi sentivo così male che il mio primo ragazzo fosse una copertura e che soprattutto fosse una persona che mi disprezzava.

Coglione ambulante.
Urla una voce nella mia testa mentre lo fisso ridere a trentadue denti perfettamente allineati e bianchi con tanto di fossetta sulla guancia destra, a una battuta di uno dei membri del club.
Sottolineo quell'insulto nella mia mente con un evidenziatore intriso del suo sangue, mentre lo fisso come un cane bavoso portarsi la bottiglia di birra alla bocca e inclinare la testa per buttarne giù un sorso.
Il braccio tatuato gli si tende sotto il tessuto della
t-shirt bianca a maniche corte mettendo in risalto il bicipite grosso e definito.

Grosso. Sapevo che lo era anche altrove.
Lo sapevo perché per il periodo che si era preso gioco di me dormendo insieme e illudendomi che le cose stessero cambiando non perdeva occasione per spalmarmelo sul sedere quando era duro.
Ed era sempre molto duro e molto grosso.

Grosso coglione ambulante.
Urla di nuovo la voce forte, così forte che quasi mi spavento. Stavo impazzendo. Il desiderio che provavo per il Grosso coglione mi stava facendo impazzire, era ufficiale. Mi passo una mano disperata sul volto, era la mia festa di fidanzamento e me ne stavo seduta in un angolo a bere un analcolico corretto di nascosto da Olly grazie a dio, a rammentare che dovevo provare ribrezzo verso il mio fidanzato invece di tutto questo sfiancate desiderio sessuale.

Stupidamente riporto gli occhi su di lui, solo che questa volta lo trovo a fissarmi di rimando.
Alzo gli occhi al cielo mostrandomi infastidita, ma forse ha capito qualcosa perché un ghigno soddisfatto gli si disegna su quel dannato viso perfetto e non contento mima anche un brindisi verso di me, alzando la bottiglia nella mia direzione.

Mi guardo intorno assicurandomi che nessuno mi stia guardando prima di alzargli il dito medio per qualche secondo, il tempo che solo lui possa vederlo. Non che i nostri battibecchi siano una novità per chi ci conosceva, anche per i membri del club e gli amici di Niko. Però Phil si era raccomandato di essere il più convincenti possibili, gli unici a sapere che era tutta una messa in scena erano Bax, Olly, Jud e Crudo. Non sapevamo chi fosse la spia che aveva dato la soffiata su di me a Notorious quindi era meglio non fidarsi di nessuno per il momento.

Comunque peggioro le cose, perché scoppia a ridere e non contento mi fa l'occhiolino.
L'occhiolino. Non un occhiolino di quelli che ti fanno venire il voltastomaco o ti fanno asciugare come il deserto del Sahara, no. Uno di quelli che ti fanno sentire come le cascate del Niagara per essere più precisa. Motivo per qui serro le cosce in modo impercettibile, ma impercettibile per me.
Perché lo stronzo abbassa lo sguardo sul quel movimento mentre beve un altro sorso di birra e quando stacca le labbra dal collo della bottiglia se le lecca. Lentamente, così tanto che mi sembra di vivere quel momento a rallentatore. Era troppo.
Dannatamente troppo.

Wonderful Damage Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora